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Recensione di "Nel nome del male" - James Oswald

Creato il 23 febbraio 2015 da Annie_caffeine @annie_caffeine
Cari visitatori della Tana,
quale modo migliore di iniziare la settimana se non con una nuova recensione?
nell'ultimo periodo mi sto dedicando parecchio ai thriller (chi mi segue su Goodreads lo avrà notato) e oggi voglio recensirvi il romanzo d'esordio di un autore scoperto di recente, James Oswald. Il libro è inoltre il primo della serie Natural Causes, dedicata all'Ispettore Tony McLean e ambientata ad Edimburgo.
Nel nome del male è uscito per Giunti lo scorso anno e conta 363 pagine. Il prezzo è di € 14,50.

TRAMA

Nei sotterranei di un’antica dimora nel cuore di Edimburgo viene rinvenuto il cadavere di una ragazza, rimasto nascosto per sessant’anni all’interno di una cripta. Incaricato delle indagini, l’ispettore McLean, spirito libero e cocciuto, non può immaginare la scena che si troverà di fronte: un corpo straziato in un contesto che ha tutta l’aria di un cerimoniale. Per gli alti vertici della polizia questo cold case non è certo una priorità, ma McLean è ossessionato dal macabro rituale con cui è stata seviziata la vittima e non riesce proprio a girare al largo. Intanto Edimburgo è sconvolta dal brutale assassinio di un vecchio banchiere, seguito da una catena di altri omicidi di uomini in vista: tutti ricchi e potenti. Tutti sventrati con lo stesso rito cruento. Possibile che si tratti solo di coincidenze? Qual è il filo rosso che lega gli omicidi tra loro? E quale mente perversa può congegnare un simile orrore?


LA MIA OPINIONEMisurarsi con le mie aspettative per i thriller non è semplice. Da amante di questo genere e veterana della lettura dei romanzi dei più famosi autori sia nostrani che di oltreoceano e oltremanica, ormai c'è davvero poco che io non mi possa aspettare in un thriller.Ma come sempre andiamo con ordine e cominciamo dalla trama.
In una Edimburgo calda, lontana da quella piovosa e umida di cui siamo abituati a leggere, l'ispettore Tony McLean si trova ad indagare su un delitto rituale avvenuto più di cinquant'anni prima quando il cadavere mummificato di una donna viene scoperto in una cripta. Ma questo non è l'unico problema con cui McLean deve fare i conti: la nonna Esther, la persona che lo ha cresciuto e amato di più al mondo, si spegne dopo diciotto mesi di coma e a casa della donna proprio il giorno del funerale avviene un furto, collegabile a molti altri avvenuti in città nel corso degli anni. Nel frattempo ad Edimburgo una serie di omicidi e suicidi di uomini ricchi e di potere stanno turbando la città. Potrebbe essere tutto collegato, e tocca proprio a McLean scoprire poco a poco la trama che si nasconde dietro a tutta la serie di orrori che giorno dopo giorno si scoprono in città.

Per parlarvi di questo romanzo, comincerei dal dirvi che è un thriller complesso, con un intreccio non da poco. Le vicende che si intrecciano in questo romanzo non sono poche e se il libro non si legge con costanza e concentrazione si rischia di perdere il filo, anzi, i fili, la cui origine si ritroverà solo nel finale.Certo, è da apprezzare che un autore esordiente sia riuscito a legare così tante vicende e personaggi in modo convincente, ma dall'altra parte devo ammettere di aver fatto un po' di fatica a ricomporre passo dopo passo il puzzle che ha portato alla soluzione del caso. Centro e perno dell'intera narrazione è Tony McLean, un'ispettore in cui ho trovato dei tratti più umani e originali rispetto a quelli di altri investigatori di cui ho letto, ma dall'altra parte ci sono alcuni cliché della figura dell'investigatore "classica" che caratterizzano anche lui. Ciò non toglie che sia un personaggio ben caratterizzato e che impariamo a conoscere poco alla volta, a tratti per la narrazione di interi episodi del suo passato e altre volte semplicemente per qualche accenno dell'autore. Altrettanto ben caratterizzati sono i personaggi che lavorano e ruotano intorno a McLean, in particolare Bob Laird e Stuart MacBride (se vi sembra un nome familiare è perchè MacBride è uno dei più famosi autori di thriller, che tra gli altri ha scritto anche Il collezionista di occhi, Il cacciatore di ossa e Il collezionista di bambini. Oswald lo considera il suo maestro e gli ha voluto rendere omaggio dando il suo nome ad uno dei personaggi dei suoi romanzi). Non mancano certo i colpi di scena, il fatto che McLean a partire da un certo momento cominci ad essere personalmente legato nelle vicende da un tocco in più al romanzo e il pizzico di paranormale che viene inserito nell'ultima parte rendono il racconto originale. Nel complesso il libro ha un buon ritmo e si legge abbastanza scorrevolmente, ma nonostante ciò non posso dire che abbia scalato la classifica dei miei thriller preferiti. E' un buon libro, ma nonostante ciò non sono rimasta del tutto convinta.In settimana avrete la mia recensione del secondo volume di questa serie, che Giunti mi ha dato la possibilità di leggere in occasione dell'uscita italiana. Per allora saprò dirvi se questa serie merita di essere continuata o meno!

Il mio voto per questo romanzo è tre riccetti e mezzo!

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