Recensione di Tatiana di Martin Cruz Smith

Creato il 22 febbraio 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Voto:
Informazioni sul libro
Titolo:Martin Cruz Smith
Pubblicato da:Mondadori
Collana:Omnibus
Genere:Thriller
Formato e pagine:
Social:Goodreads
Disponibile su:
in offerta
scontato
Trama:

L’apparente suicidio di una reporter investigativa si va a sovrapporre all’efferato omicidio di un boss mafioso e di un geniale interprete. Il ritrovamento di un notebook farcito di strani disegni, impossibili da decifrare, complica ulteriormente le indagini.



Tatiana è il nuovo libro pubblicato da Mondadori di Martin Cruz Smith, e questa è l’ottava storia che vede protagonista il personaggio di Arkady Renko.

Quello che viene archiviato come un normale e semplicissimo caso di suicidio, ben presto si rivela molto più complicato ed enigmatico. L’investigatore Arkady Renko non si lascia sfuggire alcune coincidenze e inizia a smuovere le acque mettendosi contro tutto e tutti. Venuto in possesso degli effetti personali della “suicida”, tra cui l’indecifrabile libretto di un interprete ucciso a Kalingrad, Renko si immerge nella vita della reporter spulciando nel passato di Tatiana e confrontandosi con la situazione politica e corrotta della Russia moderna in un brulicare di misteri e personaggi.

Premetto che non avevo mai letto Martin Cruz Smith, tuttavia il romanzo Tatiana mi ha tenuto incollato alle pagine dal prologo fino al capitolo finale. Il libro ripropone alcuni stereotopi che spesso caratterizzano un thriller poliziesco come ad esempio il protagonista Arkady: schivo, cinico, con una scheggia impazzita nel cervello, insomma, il classico investigatore sofferente che appassiona subito il lettore. Un investigatore senior che contro il volere di tutti si mette in testa di risolvere un caso che ufficialmente non esiste. Un caso in cui sono incredibilmente coinvolte tutte le persone, poche, a lui care.

Approfondimento

In Tatiana l’investigatore Renko sfida la morte più volte come se andasse a fare colazione al bar e alcune situazioni vengono un pò forzate, al limite della credibilità. Così come alcuni malavitosi, mi riferisco soprattutto ad Alexi, commettono un errore imbarazzante dopo l’altro scadendo in una mediocrità inverosimile.

Mi sono innamorato della capacità descrittiva di Martin Cruz Smith, della bravura nella descrizione di una Russia in recessione e nella caratterizzazione dei tanti personaggi che alimentano e infittiscono la trama. La storia è avvincente e non lascia un attimo di respiro, accompagna il lettore cullandolo di mistero in mistero lasciandolo con l’amaro in bocca per essere arrivato all’epilogo senza nemmeno essersene reso conto.

Per tutti questi motivi ho dato 4 stelle, un libro che consiglio vivamente di leggere.

Pietro Ferruzzi

Martin Cruz Smith

Martin Cruz Smith, californiano, è arrivato al successo con l’indimenticabile ispettore Arkady Renko, protagonista di Gorky Park (dal quale è stato tratto l’omonimo film), Stella Polare, Red Square, Havana, Lupo mangia cane, Il fantasma di Stalin e Le tre stazioni. Ha inoltre pubblicato, sempre da Mondadori, Los Alamos, La rosa nera e Tokyo Station.

Sito ufficialeGoodreads



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