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Recensione di Una stanza piena di sogni di Ruta Sepetys

Da Leggere A Colori @leggereacolori
SEPETYS_unastanzapienadisogni“Volevo ancora credere che fosse possibile, che le mie ali, per quanto sottili e lacere, riuscissero a portarmi via da una vita di bugie e di uomini depravati. Volevo usare la mia testa per lo studio e la ricerca, invece che per gli inganni e i loschi traffici di strada”. (Ruta Sepetys, Una stanza piena di sogni) Credo sia questa la frase che compendia l’intera trama del libro. “Una stanza piena di sogni” di Ruta Sepetys, pubblicato nel maggio 2013 da Garzanti, narra la storia di Josie Moraine, una ragazzina di 17 anni. Ci troviamo a New Orleans negli anni Cinquanta e Josie è la figlia di una prostituta che non le ha mai dato amore. Anzi, l’ha sempre allontanata dalla sua vita, senza preoccuparsi di far crescere una bambina in un ambiente inadatto. Senza curarsi di “macchiarla”, con la sua frivolezza, di una colpa non sua, condannandola così a sentirsi derisa e sempre inadeguata. E Josie si allontana dal bordello dove vive e lavora sua madre, gestito dall’anziana Willie. La maitresse sembra l’unica a voler proteggere la ragazza, dopo che a 7 anni ella si è guadagnata il suo rispetto per averle servito un ottimo scotch con ghiaccio. Josie trova la sua dimensione soltanto all’interno della libreria, dove lavora part-time per il vecchio Charlie Marlowe e suo figlio Patrick. Qui si è trasferita all’età di 11 anni, nella stanzetta in cima ad una ripida scala, di cui ha fatto la sua dimora. Leggere rappresenta per Josie l’unico modo per estraniarsi dalla realtà, per vivere una vita Continua a leggere

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