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Recensione – Doctor Who 9×01 “The Magician’s Apprentice”

Creato il 20 settembre 2015 da Cinetvrecensioni

L’attesa per il ritorno di Doctor Who si fa sempre più insostenibile ogni anno che passa. E quando il nuovo episodio va in onda comincia la corsa allo streaming più veloce. Molti telefilm potrebbero deludere le aspettative (molto alte, sopratutto nel caso dei whovians) e forse anche Doctor Who potrebbe dare quest’impressione, ma la capacità di questa serie tv di rinascere dalle sue ceneri è impressionante.

“The Magician’s Apprentice” si apre con una scena super inquietante (caratteristica onnipresente, sopratutto nell’ottava stagione): una guerra, un povero bambino sperduto nel deserto e le “mani antiuomo”. Io pensavo di aver letto male, poi ho pensato di aver sentito male, poi ho pensato ad un errore di traduzione (impossibile, lo so), e invece erano delle vere mani che sbucavano dal terreno per afferrare i poveri soldati. A salvare il ragazzino arriva però il Dottore che, nella nebbia, gli lancia il suo cacciavite sonico e lo sprona a non gettare la spugna. Al “dimmi come si chiama il bambino che non morirà oggi!” quasi mi stavo commuovendo (cosa che mi capita davvero spesso con questo telefilm) ma alla risposta del bambino mi si è gelato il sangue nelle vene: “Davros”. 

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Ci spostiamo nel “presente” (sempre relativo da queste parti) dove un compare di Davros, ormai morente, è alla ricerca del Dottore, ma è tutto inutile in quanto l’unico modo per raggiungere il Dottore è raggiungere i suoi amici. “Davros sa, Davros ricorda”. 

Nel mentre, sulla Terra, Clara continua a fare l’insegnante ma, nel bel mezzo di una lezione, si accorge che gli aerei sono fermi in cielo, come congelati. Viene immediatamente contattata dalla UNIT che le fa un quadro generale della situazione. Ma non riescono a contattare il Dottore (e neanche dovrebbero, perchè potrebbero risvegliare il suo lato scozzese), in compenso vengono loro contattati da qualcuno… Ehi, you so fine, you so fine, you blow my mind, ehi Missy! Ebbene si, proprio lei, rediviva, che cerca di attirare l’attenzione di Clara perchè… beh, perchè il Dottore è in pericolo!

Recensione – Doctor Who 9×01 “The Magician’s Apprentice”

Quando le due donne si incontrano, Missy mostra a Clara il Testamento del Dottore e la informa che è stato inviato a lei in qualità di più stretta amica del Dottore. Cosa abbastanza contestabile, non me ne vogliano i sostenitori della coppia Doctor/Missy. Essendo però una Time Lady è comprensibile perchè sia giunto nelle sue mani. Insomma, le donne si spremono le meningi per scoprire dove si sia cacciato il Dottore e lo trovano a suonare una chitarra elettrica, su un carro armato nel 1100. In questo preciso momento della puntata ho cominciato ad essere perplessa: sono abituata, come tutti, alle stranezze del Dottore, ma a degli anacronismi così pesanti no, ad un fuori contesto così forte no. Tutta quella parte non l’ho particolarmente apprezzata, devo ammetterlo, ma, fortunatamente Sarff corre in mio aiuto a ristabilire l’equilibrio. Convoca il Dottore al capezzale di Davros e tutti si dirigono in quello che sembra un ospedale sospeso nello spazio. 

Recensione – Doctor Who 9×01 “The Magician’s Apprentice”

Qui il Dottore viene immediatamente condotto la Davros che gli ricorda ciò che ha fatto: lo abbandonó a se stesso quella volta, nel deserto, quando si rese conto che sarebbe diventato uno spietato signore della guerra, l’uomo che avrebbe rinchiuso la sua gente all’interno di una corazza, colui che avrebbe dato vita ai Dalek, la specie più bellicosa e spietata dell’Universo. Solo un sentimento lo aveva mosso: la compassione. Era stata proprio la compassione a spingerlo ad abbandonarlo, ma non ad ucciderlo. Ma “la compassione è un errore” e questa verità si palesa al Dottore non appena Missy e Clara, resesi conto di essere su Skaro, vengono sterminate dai Dalek. E con loro, anche il T.A.R.D.I.S.

La puntata si conclude con il Dottore che, indietro nel tempo, cerca di salvare la vita alle sue amiche nell’unico modo possibile: uccidendo Davros nel deserto.

Devo ammettere che, verso la metà dell’episodio, mi stavo leggermente preoccupando per l’andamento. Era iniziata magnificamente e mi sembrava che stesse andando a perdersi in modo spaventoso mentre invece poi, con l’incontro con Davros e la scoperta di Skaro sono rimasta incollata allo schermo. Ovviamente non sto qua a urlare alla morte di Clara e Missy perchè al 99% staranno meglio di me già nella prossima puntata, stessa cosa vale per il T.A.R.D.I.S. (per il quale sono più preoccupata che per quelle due). Jenna Coleman ha annunciato che abbandonerà Doctor Who, ma non credo così in fretta.

Aggiungo che io sono una grande fan della storia della Guerra del Tempo, dei Dalek contro i Signori del Tempo e tutto il resto e, dunque, rivedere Davros per me è sempre un piacere e adoro il rapporto tra lui e il Dottore. La presenza di Missy continua a lasciarmi perplessa (non è la mia versione preferita del Maestro: Missy è molto simpatica e sassy, forse fin troppo, al limite della macchietta comica… Saxon era quello che era, diciamocelo), continua a sembrarmi un pretesto per far diventare canon la relazione tra il Dottore e il Maestro, ma confido negli scrittori ciecamente e spero di non venire delusa. Oltretutto, tantissimi i riferimenti, sia alla serie classica che a Ten e Eleven (riferimenti che, a noi fan, fanno sciogliere il cuore). Abbiamo visto Twelve nella sua versione più oscura ma anche in ginocchio, a pregare ed implorare per la vita di Clara…

La puntata è terminata chiaramente in modo aperto, questo perchè in questa stagione avremo diverse puntate divise a metà. E’ presto per giudicare la stagione e la trama, quindi non mi sbilancio ancora più di tanto, ma posso dire che ho davvero apprezzato l’episodio (forse anche perchè, inizialmente, mi stava deludendo) e ho apprezzato la presenza dei Dalek, da sempre i nemici più accaniti del Dottore. Sono convinta che ci aspettano grandi cose!

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