Salve Pelati!
L’appuntamento con Doctor Who, in questo fine settimana di pioggia, non potrebbe essere risultato più gradevole. Con Under The Lake debutta la seconda coppia di episodi della nona stagione (che sarà composta di puntate divise in due parti, giusto per non aumentare la suspence che già ci accompagna nel corso della settimana).
Sebbene le premesse di quest’episodio siano diventate, ormai, quasi un cliché della serie (base con degli scienziati, morti misteriose, malfunzionamenti, allagamenti, celle, strani simboli eccetera), Toby Whithouse – sceneggiatore in questione – è riuscito a renderlo, in qualche maniera nuovo, grazie all’inserimento di piccoli ed accurati dettagli che fanno davvero la differenza in un telefilm che va avanti da prima che mia madre nascesse e l’introduzione, come mai era stato fatto nella serie, dei fantasmi. Un altro cliché che, però, modernizza.
Tema assolutamente non scientifico, quasi puramente halloweeniano (ci siamo vicini, tra l’altro) cui persino il
Infatti, l’equipaggio della base scopre una nave spaziale aliena e, durante il ritrovamento, un suo capitano è ucciso da un apparente fantasma di un tizio proveniente dal XIX secolo che, a dire il vero, sembra quasi uno scoiattolo indemoniato. Il Capitano Jonathan Moran diventa anch’egli un fantasma piuttosto spaventoso ed i due iniziano a vagare per la base, ma solo quando è impostata la modalità di notte artificiale.
I fantasmi, tuttavia, riescono a manomettere questo sistema ed, approfittandosene, uccidono un altro membro: Pritchard.
Dopo diverse discussioni, il Dottore, ormai non più scettico e meravigliato dalla scomparsa dell’unico elemento comune a tutti gli esseri viventi: la morte, decide di provare a parlare con i fantasmi per capire cosa vogliono. L’equipaggio non è molto concorde, poiché molti vorrebbero tornare a casa, ma il Dottore li incita come un comandante fa col proprio esercito (composto, tra l’altro, anche da una grande ammiratrice del Dottore: Osgood 2, speriamo non faccia la sua stessa fine).
I fantasmi vengono, quindi, catturati e l’equipaggio riesce a capire ch’egli stanno ripetendo una sequenza di quattro parole:
Quest’ultime sono le coordinate di una cassa vicino alla chiesa situata sott’acqua, inoltre ci sono quattro simboli – ancora indecifrati che potrebbero corrispondergli.Purtroppo, la base inizia ad allagarsi (sembrava tutto troppo bello per essere vero) e la troppa acqua costringe il Dottore a separarsi da Clara, Cass e Lunn (membri dell’equipaggio).
Quindi, il Dottore decide di raggiungere il TARDIS per tornare indietro a prima che vi fosse l’alluvione che ha formato il lago insieme al resto dell’equipaggio: con O’Donnell e Bennet.
L’episodio si chiude con un’immagine orribile. Clara avvista un nuovo fantasma muoversi nel lago, fuori dalla base: si tratta del Dottore. Il Dottore è, perciò, morto nel passato? Cinicamente, mi verrebbe da rispondere di no, perché è ovvio che il Dottore non è morto, altrimenti la serie finirebbe qui. Ma c’è sicuramente qualcosa sotto (sotto il lago, in questo caso) e lo scopriremo solo tra una settimana.
Questa puntata, per quanto introduttiva, è risultata notevolmente piacevole. Certo, non è stato un concentrato di suspence ed azione come le scorse due – o meglio, lo è stato, ma in quantità decisamente minore –
Inoltre, in questo episodio abbiamo capito come si è evoluta la relazione tra Clara ed il Dottore. Cioè, in realtà non si evoluta per niente: il Dottore continua a voler essere una figura paterna per Clara che, nel frattempo, sta diventando più spregiudicata e libertina (ricordate la morte di Danny? Ecco. E’ un miracolo che non sia volata ad Amsterdam con Santino di X-Factor). Speriamo si dia una calmata, anche perché Twelve ha una certa età.
Per concludere, i fantasmi saranno old fashioned quanto vogliamo, ma dall’Amleto al Fantasma di Canterville, in fondo ci piacciono sempre e, con Doctor Who, l’accoppiata non può che risultare più vincente di quella composta da Flavia Pennetta e Roberta Vinci.
Non andate da soli in bagno stanotte.
Ecco il promo del prossimo episodio, arrivederci alla prossima settimana!
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