Dopo di Lei di Joyce Maynard
| Harlequin Mondadori, 2015 | pag. 378 | € 16,00 |
È l'estate del 1979 a Marin, California. Rachel e la sorellina Patty esplorano indisturbate la montagna dietro casa, lasciate un po' a loro stesse da un padre detective di polizia, affascinante e molto impegnato, e da una madre triste e depressa, che si occupa di loro un po' da lontano. Possono sperimentare la libertà, i giochi di un'infanzia senza confini, inventarsi le giornate senza seguire alcuna regola in particolare. Finché un giorno delle giovani donne iniziano a essere uccise su quella montagna. Il padre di Rachel viene incaricato del caso, il più importante e difficile che gli sia mai stato affidato. Ma la sua grande occasione si trasforma presto in un fallimento, quando tarda a trovare il Killer de Tramonto. Per aiutarlo Rachel e Patty decidono allora di lanciarsi nel gioco più pericoloso che abbiano mai azzardato: iniziano a investigare, mettendo a rischio se stesse e compromettendo per sempre la carriera del padre.Voto:
Sono passati trent'anni da quell'estate, e Rachel, ora affermata scrittrice, non è ancora riuscita a dimenticarla ed è per liberarsene per sempre che decide di raccontarla.
Quando ho visto il nome di Joyce Maynard sulla copertina di un Harlequin mi si è fermato un attimo il cuore. Fermi tutti, mi sono detta, ma è proprio lei? Quella Joyce Maynard? Quella di Da Morire e Labor Day? Sì, è lei, un'autrice che con questo titolo si conferma una vera maestra nel descrivere l'inquietudine e la bellezza della quotidianità. Ma soprattutto, con Dopo di Lei, racconta con un misto di forza e delicatezza cosa significhi avere tredici anni, un'età in cui la linea che separa la follia dal buon senso non è sottile, semplicemente non esiste.A tredici anni sei la regina del mondo e anche se la tua vita non è come un film tu ti senti protagonista assoluta di qualcosa di unico e magico. Rachel non è più una bambina, ma non è nemmeno una donna. Adora sua sorella Patty, con cui condivide ogni momento e qualsiasi pensiero. Insieme corrono tra le montagne, mangiano burro d'arachidi sul cassone di un vecchio furgone abbandonato, spiano dalle finestre dei vicini i telefilm che non possono vedere a casa non avendo il televisore e si inventano storie assurde che le fanno sbellicare dalle risate. Stravedono per un padre che ai loro occhi è il principe della favole, bello come un attore di Hollywood, un vero eroe con una stella puntata sul petto pronto a difenderle da ogni pericolo; al contrario biasimano la madre, una depressa cronica che non ha saputo tenerselo stretto, attaccata ai libri, alle sigarette e ai pranzi precotti. Ma è così che funziona a tredici anni. Vedi solo quello che vuoi vedere, vuoi tutto o niente.
Quando delle giovani donne iniziano a morire tra quelle montagne che le hanno sempre protette, la vita di Rachel cambia. Suo padre, a cui viene affidato il caso, attira flash e obiettivi e indirettamente le luci si spostano anche su di lei. Quelle compagne che prima la ignoravano iniziano a parlarle, i ragazzi si accorgono improvvisamente della sua esistenza e in breve Rachel perde di vista quello che davvero la rendeva felice. Tutto per dei pomeriggi a pitturarsi le unghie e a farsi palpeggiare da Teddy Bascom.» continua a leggere sul sito
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