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Recensione, E L'ECO RISPOSE di Khaled Hosseini

Creato il 02 luglio 2013 da Leggiamo
Questa recensione era pronta da diversi giorni, ci ho messo un po' a decidermi di pubblicarla. Non lo so, ma mi sembrava non rendesse giustizia al libro, ma rendere giustizia a Hosseini per me non è mai semplice. E poi non volevo dire nulla della storia, nemmeno la più piccola cosa, figuriamoci che per me la trama sul risvolto di copertina rivela anche troppo. E l'Eco Rispose è un libro sulle grandi e piccole cose, sui lunghi e brevi viaggi, sui forti e deboli amori. Da leggere.
A n d  t h e  M o u n t a i n s  E c h o e d
| Piemme, 06/2013 | Pag. 456 | € 19,90 |
Recensione, E L'ECO RISPOSE di Khaled HosseiniSulla strada che dal piccolo villaggio di Shadbagh porta a Kabul, viaggiano un padre e due bambini. Sono a piedi e il loro unico mezzo di trasporto è un carretto rosso, su cui Sabur, il padre, ha caricato la figlia di tre anni, Pari. Sabur ha cercato in molti modi di rimandare a casa il figlio, Abdullah, senza riuscirci. Il legame tra i due fratelli è troppo forte perché il ragazzino si lasci scoraggiare. Ha deciso che li accompagnerà a Kabul e niente potrà fargli cambiare idea, anche perché c'è qualcosa che lo turba in quel viaggio, qualcosa di non detto e di vagamente minaccioso di cui non sa darsi ragione. Ciò che avviene al loro arrivo è una lacerazione che segnerà le loro vite per sempre. Attraverso generazioni e continenti, in un percorso che ci porta da Kabul a Parigi, da San Francisco all'isola greca di Tinos, Khaled Hosseini esplora con grande profondità i molti modi in cui le persone amano, si feriscono, si tradiscono e si sacrificano l'una per l'altra.
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(con qualche +)
R e c e n s i o n e
Per una lettrice come me, sempre a caccia di libri con l'eco, quest'ultimo romanzo di Hosseini sembra fatto apposta. Solo il titolo per me è stato come il canto di una sirena che mi ha intrappolato tra note e melodie sconosciute, e alla fine l'autore si è rivelato uno dei pochi - se non l'unico - capace di farmi amare quello che solitamente non amo: i romanzi generazionali.Il romanzo abbraccia quasi sei decenni e dà vita a un toccante effetto domino che da un piccolo e polveroso paesino vicino a Kabul ci trasporterà fino in California, a Parigi, e su un'isola della Grecia. Ogni capitolo, una storia; un cerchio che non si chiude mai del tutto, ma ne apre uno nuovo irrimediabilmente collegato al precedente. È incredibile come la vita delle persone spesso dipenda dalle scelte di altri. Come le distanze si possano annullare in un attimo, come i legami riescano a sopravvivere al logorio del tempo e come la vicinanza spesso ci renda estranei. » continua a leggere sul sito
"Imparai che il mondo non vede la tua anima, che non gliene importa niente delle speranze, dei sogni e dei dolori che si nascondono oltre la pelle e le ossa. Era così: semplice, assurdo e crudele."


  
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