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Recensione: "È tempo sprecato uccidere i morti"

Creato il 26 marzo 2014 da Ilary
Titolo: È tempo sprecato uccidere i morti Autore: Diego di Dio Editore: Dunwich Edizioni Pagine: 175 Prezzo: 8,90 € cartaceo / 1,99 € ebook
Una donna spietata che regge le fila di un impero criminale, uno psicopatico convinto di vivere all'interno di un album di Fabrizio De André, un bambino che uccide entrambi i genitori per troppo amore, un uomo mascherato che vigila per le strade di Napoli... Dodici racconti, dodici storie che oscillano tra il thriller e il noir. Dodici tagli nella pelle della quotidianità, serpeggianti in quel limbo oscuro sospeso tra tensione e mistero, in quel nero barlume di vita che è una porta aperta sulla follia.

Recensione
Nonostante io non ami particolarmente le raccolte di racconti perchè preferisco i romanzi "unitari", con una sola storia e gli stessi protagonisti dall'inizio alla fine del libro, e anche perchè, a volte, i racconti brevi in quelle poche righe non riescono a sviscerare e ad approfondire la trama lasciandomi spesso insoddisfatta, ho accettato ben volentieri di leggere e recensire È tempo sprecato uccidere i morti perchè c'era qualcosa che mi attirava particolarmente in questo libro, sentivo che sarebbe stata una bella lettura. Posso dirvi che il mio intuito ha fatto centro e questa raccolta si è rivelata all'altezza delle mie aspettative, dato che i racconti sono tutti di ottima qualità ed è raro trovare in una raccolta tutti i racconti, dal primo all'ultimo, ad alto livello, perchè spesso capita che ci sia sempre qualche racconto meno incisivo degli altri, cosa che, affermo con soddisfazione, non succede in questa antologia. È tempo sprecato uccidere i morti è una raccolta di dodici racconti tra il thriller e il noir, con qualche incursione nell'horror, tutti diversi tra loro per tematiche e tipologia di protagonisti, ma legati l'uno all'altro da un filo conduttore, quello della follia e dell'oscurità che albergano nell'animo umano. Non ci sono scenari di fantasia o creature soprannaturali nell'antologia di Diego di Dio, ma persone comuni, donne, uomini, bambini, giovani e anziani, le persone comuni che però, sotto una facciata di apparente "normalità", nascondono un animo oscuro, tormentato, o addirittura folle. Ed è proprio la scelta di narrare di gente comune, come potremmo essere anche noi lettori, in un luogo reale come l'isola di Procida, dove sono ambientate quasi tutte le storie, a renderle ancora più inquietanti e al tempo stesso più affascinanti questi racconti. È tempo sprecato uccidere i morti racconta di delitti e orrori urbani, racconta di donne spietate e donne maltrattate, vicini di casa dalle reazioni imprevedibili, padri che si trovano di fronte a scelte dolorose per salvare un figlio, supereroi contemporanei, ecc. I protagonisti creati da Diego di Dio sono personaggi sfaccettati, ricchi di ombre e di luci, personaggi complessi e psicologicamente approfonditi, che risultano, così, realistici e credibili. Per quanto riguarda lo stile, la scrittura di Diego di Dio è molto asciutto, rapido e incalzante; d'altra parte è anche la forma del racconto che "chiama" uno stile più veloce e senza troppi fronzoli. Le sue descrizioni sono vivide e immediate, la scrittura scorrevole e semplice ma assolutamente mai banale. L'aspetto che caratterizza ogni racconto è la suspense e la tensione sempre elevata, e non mancano, spesso, dei finali imprevedibili e sorprendenti, i finali che non ti aspetti e che lasciano piacevolmente stupiti per la capacità inventiva dell'autore. Come dicevo, tutti i racconti sono di alto livello, appassionanti e coinvolgenti, ma vi voglio segnalare i miei preferiti... mi sono piaciuti tutti, ma si sa, ce n'è sempre qualcuno che spicca. Il mio preferito in assoluto è stato "Il coltellaio", storia che racconta di un uomo che vede uccise tutte le donne con cui ha avuto una relazione e un assassino che è più vicino a lui di quanto non pensi... è un racconto pieno di suspense da leggere con il fiato sospeso dall'inizio alla fine quando il protagonista (e anche il lettore) fa una scoperta che lascia decisamente di stucco. Leggere per credere! Questo è stato il racconto che più ho apprezzato in questa antologia. Altro racconto che mi ha colpita particolarmente è "La signora dei maiali", storia ambientata a Procida con protagonista una donna schiva e isolata, oggetto delle malelingue dei benpensanti del paese che decideranno di attuare una soluzione "estrema" nei suoi confronti; veramente bello anche questo, un racconto che parla di quella malignità e di quel provincialismo tipico dei paesini, dove le voci e le dicerie letteralmente uccidono... Altri due racconti che vi segnalo sono "La schiava e l'imperatore", bellissimo e commovente racconto con protagonisti una donna maltrattata dal marito e un vecchio gatto, e "Lasciatemi dormire", storia di un anziano uomo preda dei suoi deliri da insonnia che ad un certo punto sfoga la sua rabbia repressa sui vicini di casa e tutto per una sveglia... Questi sono solo alcuni dei racconti presenti nell'antologia, ma vale davvero la pena leggerli tutti e lasciarsi coinvolgere dalla scrittura e dalle atmosfere evocate da Diego di Dio.  Sarà anche tempo sprecato uccidere i morti ma non lo è di certo leggere questa raccolta! Consigliato!
Il mio voto:

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