Hollywood ha oramai preso la sana abitudine di attingere dalla sterminata quantità di materiale narrativo; storie d'amore, romanzi per teenager e fantascienza sono diventati il pane quotidiano dei grandi studios, ma spesso gli adattamenti non risultano godibili come gli originali.
Per Ender's Game l'imperativo è sempre lo stesso, riuscire a far bene economicamente e qualitativamente per aprire un nuovo franchise cinematografico e fare la fortuna dello studios che lo ha lanciato sul grande schermo.
Ender's Game o Il Gioco di Ender nasce negli anni settanta dalla vena artistica di Orson Scott Card, il romanzo di fantascienza ha come sfondo una terribile guerra contro una razza aliena e come protagonista una società che spinge giovanissime menti a combattere una battaglia altrimenti persa a priori.
Alla regia c'è Gavin Hood, il regista è reduce dal mezzo disastro di X-Men Origins: Wolverine e con Ender's Game quindi si trova già a giocarsi molto del suo futuro.
Dopo un inizio abbastanza affrettato dove la mitologia della battaglia tra umani e formics viene solo abbozzata, la storia impostata dal regista sembra prendere la giusta direzione, la centralizzazione della sceneggiatura sul personaggio di Ender è diretta e senza fronzoli, l'emotività del personaggio diventa il punto cardine dell'intero film.
Hood non si risparmia e per tutto il processo di crescita di Ender nella società militare regala sprazi di grande cinema, rimanendo estremamente fedele al romanzo da cui attinge per le sue mosse.
La sceneggiatura è sempre curata da Hood e risulta molto scorrevole senza tanti punti morti, la spettacolarità viene dosata e così facendo tende ad attaccare lo spettatore alle sorti militari del giovanissimo protagonista.
Merito di Hood è anche il gran lavoro fatto con il cast, la maggior parte infatti non supera neppure i 15 anni, un lavoraccio che però ripaga ampiamente nel risultato finale.
Nel cast c'è da fare un mare di complimenti a due piccoli attori che di sicuro faranno la storia futura di Hollywood, chiaramente si parla di Asa Butterfield e Hailee Steinfeld, se il primo ha incarnato alla perfezione l'anima di un personaggio che lotta con i suoi demoni interiori nonostante l'età, la seconda riesce a dare il meglio di se anche non essendo al centro della storia.
Ottime come sempre le interpretazioni dei due veterani Harrison Ford e Ben Kingsley, regalano spessore ad un film che altrimenti avrebbe contato solo su di un gruppo di qualità, ma pur sempre under 16.
Gli effetti visivi di Ender's Game sono di primissima qualità, spettacolari per esempio sono state le scene a gravità zero, la fantascienza pura conta proprio sull'aspetto visivo e questo titolo riesce ad avere ciò che si merita senza eccedere mai in banali scene computerizzate.
In conclusione posso affermare che Ender's Game è si un'ottima rivisitazione del romanzo originale, ma è soprattutto un buon progetto fantascientifico capace di farsi apprezzare anche da chi non ha mai letto un rigo del romanzo di Scott Card.
Il regista con grande carisma è riuscito a dare il meglio e cancellare dal suo groppone il flop di X-Men Origins: Wolverine, la sua sceneggiatura regge ed il lavoro fatto col cast è di spessore, Asa Butterfield è straordinariamente capace nonostante l'età.
Difficile al momento prevedere il successo al botteghino, ma se il prosieguo del franchise dipendesse solo dalla qualità allora ... The Show must go on!!!
di Frenck Coppola