Magazine Horror
Autore: Annarita Pizzo
Pagine: 308 p.
Prezzo: € 19,50
Editore: Gruppo Albatros Il Filo (Collana I Mago NuoveVoci)
Anno: I Edizione Ottobre 2011
Genere: Fantasy
Scheda su Anobii: qui
Trama: Molti sono i mutamenti che si stanno verificando nel mondo magico, e non certo positivi: la Petra Regia, fonte di ogni magia e da sempre garante della giustizia e del buon governo, è stata scavalcata dalle leggi umane, che, manipolate a uso e privilegio di pochi, sono divenute lo strumento principale di una pericolosa lotta per il potere. Dopo la sua morte Lord Robert Wilder lascia ad Adrian, figlio del suo amico più caro Sidonio e Custode della Lumerpa, una pergamena molto antica, ritrovata in una abbazia, che potrebbe costituire l'unica salvezza per chi ha ancora a cuore il destino del mondo; essa contiene infatti una misteriosa profezia che riguarda il Prescelto, colui che solo potrà opporsi alle forze malvagie che stanno tramando per ottenere il potere. Allo stesso tempo, però, è necessario che la pergamena non cada nelle mani sbagliate, perchè diverrebbe l'arma strategica con cui il Perfidus potrebbe schiacciare definitivamente gli ultimi suoi oppositori.
Note sull'autore: Annarita Pizzo è nata ad Albenga, dove attualmente risiede, nel 1974. Dopo aver terminato gli studi classici, ha lavorato nell'azienda floricola di famiglia per una quindicina di anni. Attualmente è operatore socio-sanitario con la passione per il fantasy.
La mia opinione:Enelsin Artigton e la Petra Regia, dell'autrice Annarita Pizzo, è come riportato in copertina "un fantasy dalla trama coinvolgete e ricca di colpi di scena, che riesce quindi ad immergere il lettore nella più classica delle atmosfere fantasy, raccontando la storia universale dell'eterna lotta tra il Bene e il Male".
Il romanzo in questione presenta un narratore onniscente che fin dalle prime pagine ci fa entrare all'interno di un mondo popolato da maghi, strani oggetti e formule magiche, il tutto nello stile tipicamente "potteriano" (anche se non abbiamo nessuna scuola di magia e i personaggi non sono ragazzini, ma bensì un po' più adulti). Ad esempio nelle prime pagine si accenna all'aspenlumen, un piccolo oggetto magico portatile in grado di far luce, oppure alle brillucciole, piccoli insetti forforescenti in grado di cambiare forma e di far luce contemporaneamente, o alla bussoramosa, una sorta di bussola, oppure ancora succomela, bromusasperio, pappepianta tutte bevante, o ancora il palifico sengnarimedi, un orologio magico che ad ogni rintocco, oltre ad indicare l'ora, dà consigli magici e la lista potrebbe continuare per ore.
I personaggi grazie al potere delle parole riescono a mutare la realtà a loro favore, ad esempio "Speritex" è il comando utile a spegnere l'aspenlumen, o "Disatrapus hocum" per far apparire una piccola fiammella ecc. L'elemento mutaforma è molto presente, non solo gli oggetti cambiano forma, come le luci, i quadri, le tendine, le sedie, ma anche i personaggi sono soliti cambiare il loro aspetto (ad esempio il gestore di una taverna che diventa un'avvenente signorina con occhi da cerbiatta, per accogliere meglio i clienti). Altro elemento caratteristico è che alcuni oggetti hanno una loro personalità, sono umanizzati in alcuni aspetti, come le sedie che esclamano "accidenti quanto pesaaa!" quando qualcuno vi si siede sopra, o la volta della taverna che emette "sbadigli" di sera, ecc. L'ambientazione è l'Inghilterra, ma con aspetti tipici del fantasy tradizionale, con le taverne o le monete per pagare, ma poi si fa accenno all'Italia, o alle maghe sempre a dieta (elemento tipicamente moderno) è la cosa un po' stona, secondo me (ma sono gusti, ad altri la cosa può piacere).
Il narratore onniscente devo dire si perde un po' nel descrivere ogni aspetto e ambiente, facendoci a volte dimenticare di cosa stavamo parlando o di chi erano i personaggi in quel momento in azione, soprattutto ciò si nota di più all'inizio (perchè non conosciamo nulla di questo mondo così particolare e lo scrittore ci vuole far immergere il più possibile e far conoscere i vari elementi, ma questo fa perdere un po' il filo del discorso). Allo stesso tempo però è anche un punto a favore del romanzo, la presenza di un mondo accuratamente e profondamente articolato.
I protagonisti del romanzo sono la famiglia Artigton, da secoli i custodi della Petra Regia, fonte di ogni magia e da sempre garante di giustizia e di buon governo. Ma un giorno tutto ciò cambia, durante la cerimonia per la consacrazione del nuovo Custode della Petra Regia, al posto del padre Sidonio, si innesca una feroce lotta fra i fratelli Adrian e Enelsin, spinto quest ultimo dalla crudeltà e dall'avidità, per il possesso di una parte del cristallo che si spezza. La Petra Regia è rappresentata in una scena come una civetta, essa è la fedele servitrice del Custode, ma le sue reali sembianze sono quelle di una Lumerpa, un animale imponente dall'aspetto solenne, grande circa un metro e mezzo, e con un'apertura alare di tre metri, il becco giallo, gli occhi celesti, le piume bianche con sfumature dorate che risplendono formando, intorno al corpo dell'essere, un alone luminosissimo.
La famiglia Artigton, quindi si spaccherà dall'interno tra il Bene e il Male. Il cristallo, la pietra, si spezzerà in due inserendosi nei cuori dei due fratelli rivali. Adrian rappresenta la parte del bene, mentre Enelsin alias Perfidus, rappresenta la parte del male. Il piano di Perfidus è quello di impadronirsi, con ogni mezzo possibile, della parte mancante del cristallo, sottraendolo al fratello, per poter diventare così l'unico dominatore. Il fratello buono dal canto suo non sa di chi potersi fidare a causa di sotterfugi, incantesimi, segreti, profezie. La battaglia tra i due durerà per ben vent'anni.
Durante tutta l'avventura vivremo una serie di avvenimenti rocamboleschi, tra cui mutamenti lunari, la scoperta di una pergamena e la comparsa di un prescelto, alla fine il tutto si risolverà con la vittoria dei buoni che hanno sì vinto una battaglia, ma non la guerra definitiva e chi sa che non vi sia un seguito a Enelsin Artigton e la Petra Regia. Un appunto sinceramente alla copertina, che secondo il mio modesto parere è totalmente fuorviante dai temi trattati all'interno del romanzo, e non attira molto il pubblico, specialmente le persone più giovani (amanti delle belle copertine fantasy che si vedono in giro nelle librerie), questo è un punto a suo sfavore, visto che con una copertina migliore avrebbe rispecchiato maggiormente il suo valore interno.
La trama risulta essere molto scorrevole, e come ho detto in precedenza, la fantasia fa da padrona nel testo (per via di tutti quegli elementi che danno carattere al mondo rappresentato dall'autrice Annarita Pizzo). Il romanzo risulta essere adatto un po' a tutte le età, dai ragazzini alle persone un po' più adulte, a chiunque abbia voglia di immergersi in un po' di sana fantasia che non guasta mai.
Spero che la recensione vi sia piaciuta, come al solito se qualcuno di voi ha già letto il romanzo ci lasci pure un suo parere nei commenti saremo ben lieti di parlarne insieme :)
Alla prossima recensione...
A cura di Stefano G. Muscolino alias Arkavarez e di Angela Visalli
Club Urban Fantasy
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