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[Recensione] Fahrenheit 451 – Ray Bradbury #distopia

Creato il 04 maggio 2012 da Queenseptienna @queenseptienna

[Recensione] Fahrenheit 451 – Ray Bradbury #distopiaTitolo: Farenheit 451
Autore: Ray Bradbury
Editore: Oscar Mondadori
ISBN: 9788804487715
Num. Pagine: 210
Prezzo: 9,00€
Voto: [Recensione] Fahrenheit 451 – Ray Bradbury #distopia

Trama:
Montag fa il pompiere in un mondo dove gli incendi, anziché essere spenti, vengono appiccati. Armati di lunghi lanciafiamme, i militi irrompono nelle case dei sovversivi che conservano libri o altra carta stampata e li bruciano: così vuole la legge. Ma Montag non è felice della sua esistenza alienata, fra giganteschi schermi televisivi e slogan, con una moglie indifferente e passiva e un lavoro che svolge per pura e semplice routine. Finché un giorno, dall’incontro con una donna sconosciuta, nasce un sentimento impensabile, e per Montag il pompiere inizia la scoperta di un mondo diverso da quello in cui è sempre vissuto, un universo di luce non ancora offuscato dalle tenebre della società tecnologica imperante.

Recensione:
Uno di quei libri che fanno leggere nelle scuole (o almeno, alla sottoscritta lo fecero leggere alle medie, ora visto l’andazzo non se sia ancora di moda), ed è stata anche la prima distopia in assoluto passata tra le mie mani.
Farenheit 451 è uno di quei libri che fanno gelare il sangue nelle vene a chi ama la libertà e al tempo stesso i libri, è il ritratto più ben fatto e più eloquente di cosa succederebbe in una società dittatoriale in cui la censura nel corso degli anni ha tagliato e limato la cultura fino a ridurla all’essenziale, privando gli esseri umani della possibilità di acquisire conoscenze, consapevolezza di sé, impedendogli semplicemente di rendersi conto che potrebbero meritare molto di meglio.
Il protagonista, Montag, fa il pompiere, che nell’ambientazione del romanzo significa: dar fuoco ai libri. Uccide il sapere, elimina gli unici canali che le persone potrebbero avere per accorgersi di far parte di un programma di schiavitù, il governo proibisce a chiunque di possedere anche solo una pagina di qualcosa non approvato che possa far insorgere un seme della libertà, che vada contro ogni etica che loro hanno imposto, castrante, mirata all’annientamento di tutto quello che non è la dipendenza dagli ordini superiori.
Clarisse, la giovane vicina di casa di Montag che appare per poche pagine, è il simbolo della diversità, lei e la sua famiglia trascorrono le serate non guardando la televisione bensì a parlare, discutere, confrontarsi, così come lei non si veste come gli altri, né il suo sguardo è spento o succube come ci si aspetterebbe da ogni cittadino.
A parer mio questo romanzo dovrebbe essere letto almeno una volta nella vita da chiunque, un romanzo intenso e violento per il suo significato intrinseco, pregno di ideali che non dovrebbero essere mai messi in discussione, che denuncia il controllo esasperante e che è riuscito ad esplicare in maniera meramente perfetta un mondo senza libri, una società dal popolo incapace di pensare con la propria testa a causa di una restrizione sempre più pressante della loro mente, e solo la cultura, le parole, il passato, le storie e le riflessioni possono infrangere le barriere. Sempre che gliene sia data la possibilità.
Farenheit 451 è stato scritto nel 1953 (l’edizione italiana si vedrà dopo tre anni) eppure è così terribilmente attuale e contemporaneo da far venire la pelle d’oca. Un romanzo che ogni amante del pensiero libero dovrebbe custodire come sacro.

[Recensione] Fahrenheit 451 – Ray Bradbury #distopia


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