Magazine Cinema
Buongiorno miei cari lettori del blog,
ieri sera ho visto finalmente Dark Shadows, film che avrei voluto assaporare molto tempo fa, ma poi per una cosa o per un'altra non vi è mai stata l'occasione, fino a ieri sera. So che la mia recensione non sarà quindi attuale (è uscito nel 2012), ma magari può interessare a chi il film ancora non l'ha visto o a chi l'ha già visto e ne vuole parlare insieme a noi. Un film firmato Tim Burton, che per molti è venerato quasi come se fosse un dio (non è il mio caso, sì apprezzo diversi suoi film, ma non tutti sono dei capolavori) con protagonista Johnny Depp (un'accoppiata vincente, almeno di solito, prima vi era stato Sweeney Todd).
Depp è famoso per le sue "trasformazioni" anche se in molti casi è tutta scena, se gli togli la maschera rimane un attore mediocre. No, scherzo anche a me piace Johnny, ma ho apprezzato paradossalmente di più quei film in cui non si nasconde dietro a un trucco pesante (ad esempio Secret Window, forse perché tratto da un racconto di Stephen King, dove fa lo scrittore mezzo pazzo).
Anche Tim Burton è famoso per far scena, i suoi sono film "particolari" non c'è dubbio. Quindi i due insieme sono il top. Ma secondo me stavolta potevano fare nettamente di meglio, si sono persi in un bicchiere d'acqua. Naturalmente giudizio personale, ad altri sarà anche piaciuto il film e non nego che sia in generale carino (soprattutto l'idea di fondo), ma non basta "l'atmosfera" per fare dei personaggi credibili.
Ma di cosa parla Dark Shadows? Protagonista è Barnabas, un vampiro diventato tale nel 1760 a causa di una maledizione ad opera di una strega. La strega, Angelique Bouchard, infatti si era infatuata dell'uomo e questo l'aveva respinta per poi innamorarsi di un'altra, naturalmente la cosa non è stata presa nei migliori dei modi. E così la bella amata Josette è finita morta stecchita giù da una scogliera, i genitori sono stati eliminati e tutta l'intera famiglia Collins maledetta. Infine il vampiro era stato rinchiuso in una bara dagli abitanti di Collinsport, segregato per l'eternità. In realtà l'eternità dura solo duecento anni e, dopo dei lavori su di una strada, viene ritrovato e liberato casualmente. Ora sarà intenzionato a far brillare nuovamente il nome dei Collins, con la sua fabbrica ittica.
Così Barnabas si risveglia nel 1972 e ritorna nella sua villa, dove trova i suoi discendenti. La prima cosa che ho pensato è stata: "Ma questi sono una manica di pazzi sclerati". Il domestico è sempre brillo, non si capisce perché non lo licenzino per prendersene uno migliore. L'altra domestica è una vecchia rimbambita, anche questa perché non va in pensione? (sentimentalismi? bah), sono messi logicamente apposta per provocare l'ilarità nel pubblico (soprattutto la vecchietta ce la piazzano in certe scene apposta). Poi vi è la figlia, mezza zoccola, che balla senza senso e nessuno se la caga più di tanto (gli anni '70, gli anni della ribellione giovanile, ma qua il tema è messo apposta per far ridere, come gli hippy che si incontrano ad inizio film e poi fanno una brutta fine). La matriarca leader indiscusso, il cui marito non viene mai nominato e non si sa bene con chi abbia fatto quella figlia. Il fratello della donna, meschino e per niente interessato al figlio, che ha perso la moglie morta in un peschereccio (che ci faceva la moglie in un peschereccio? Loro dovrebbero essere i capi, dare ordini, non andar per mare). La dottoressa, che cura il figlio del bamboccio poco cresciuto, è un'altra pazza assurda. Di solito per curare "uno svitato" non si prende una ancora più svitata, che se la tengono a fare lì, booh. Paradossalmente quello che dovrebbe essere "lo svitato" e cioè il bambino, è il più normale di tutti, il personaggio più credibile perché meno finto degli altri. A questi si unisce la nuova istruttrice dei bambini, non si capisce perché non vanno a scuola come i comuni mortali, dopotutto siamo nel 1972 mica nell'ottocento. L'istruttrice mi sembra uscita dalla Famiglia Adams, sospira in continuazione, e ha un passato quanto meno discutibile (dei genitori che l'hanno messa in manicomio perché diceva di vedere i fantasmi). Quindi il tutto risulta essere molto assurdo, ma è fatto apposto, come dicevo all'inizio, tanto per far scena.
In questa famiglia di pazzi entra a far parte, anche se già vi faceva parte, Barnabas. Barnabas è un vampiro senza palle, non avevo mai visto un vampiro veramente così insulso (ok, ok, c'è Twilight, ma quella è tutt'altra storia). Un vampiro che si fa mettere i piedi in faccia da una donna, sì una strega, ma con lui sembra non dover utilizzare alcun mezzuccio se non mostrare un bel paio di tette. Un vampiro che dice di essere innamorato dell'istruttrice e si fa fare un servizietto dalla dottoressa e una ripassatina con la strega, ma l'ammoreeeee è l'ammoreeee come dicono gli hippy. Se ne va in giro di giorno con occhialoni neri, cappello nero, mantello e ombrellino (mi ha ricordato Michael Jackson anche per il colorito della pelle, in certe scene sono identici) e nessuno gli dice niente. Dal trailer avevo sinceramente pensato che lo scontro tra Barnabas e Angelique sarebbe stato uno scontro ad armi pari, ma si vede lontano un miglio che la strega è molto più forte e determinata del vampiro. Infatti riesce, per la seconda volta, a metterlo ko in una bara. Se non fosse per il bambino svitato a liberarlo, ora starebbe ancora là a piagnucolare.
Di qui in poi vi sono pesanti SPOILER da parte mia, quindi non leggete se non volete rovinarvi la visione del film.
Il ragazzino spunta al momento giusto, messo lì apposta non si sa come ci sia arrivato da solo in quel luogo, ma dopotutto non stiamo a badare a queste cose, l'importante che liberi il vampiro per la scena finale.
Ecco il finale, il finale è proprio stupido. I cittadini che scoprono di avere in casa una strega e un vampiro e belli tranquilli se ne ritornano a casa. La figlia zoccola che all'ultimo secondo se ne esce dicendo "Ah si mi ero dimenticata di dirvi che sono un licantropo". La strega che avrebbe vinto e meritatamente, se per grazia non arrivasse l'unico che si salva della famiglia Collins, il ragazzino pazzo con la madre fantasma. Il fantasma risolve sempre tutto e ammazza la strega, scaraventandola contro un lampadario. Peccato che però la villa viene distrutta, come anche la fabbrica e i Collins si trovino messi peggio di prima, grande aiuto Barnabas menomale che li dovevi far risollevare.
Sinceramente pesavo che morta la strega, fine della maledizione (di solito così funzionano le maledizioni), e invece no: Barnabas continua ad essere un vampiro e in più si aggiunge la fidanzata/istruttrice, trasformata da lui prima di precipitare dalla scogliera (le sue fidanzate non fanno mai una bella fine) e la dottoressa/amante, che si trova sotto il mare anch'essa trasformata in un vampiro per sbaglio. Questo lascia pensare a un possibile seguito, ancora non realizzato, non so se lo faranno realmente.
FINE SPOILER
A discolpa di Tim Burton va detto che la trama del film si ispira all'omonima soap opera degli anni sessanta creata da Dan Curtis, che non è mai stata tradotta e portata in Italia (leggevo che si possono vedere degli spezzoni di questa soap opera su youtube, ma non ho guardato).
Cosa mi è piaciuto del film? Sicuramente la colonna sonora, trucco e vestiti, l'atmosfera e la facciata esteriore (la villa bellissima, certe scene pure come quando fanno l'amore Barnabas e la strega), in generale anche l'idea di base che era carina, però pensavo facesse molto più ridere (gli spezzoni che si vedono nel trailer sono gli unici divertenti, ma poi visti nel film non sono poi così tanto spiritosi, vengono un po' annacquati dal resto). Sì, ci sono alcune scene simpatiche, come quando vede l'insegna del MC Donalds, o pensa che le luci dell'auto siano gli occhi di satana, ma per il resto sembra un ritardato (dopotutto la strega anche lei è della sua stessa epoca, ma sa sfruttare a pieno la modernità, ok che non è stata rinchiusa in una bara per duecento anni, ma cavolo svegliati un tantino Barnabas). Lo so che la mia è una recensione negativa, ma in realtà alla fin fine il film non è malaccio, lo guardi per vedere cosa succederà, ma alla fine del film non è che ti resti molto. Un film da apprezzare più esteticamente, per la regia e il lavoro fatto da Burton (sempre se siete amanti del suo stile), che per i contenuti.
Se la pensaste in maniera differente, fatemelo sapere tramite i commenti. Siamo qua per questo per poterne parlare insieme, naturalmente sempre se vi va.
Alla prossima AngelaClub Urban Fantasy
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