Magazine Cultura

Recensione - FILM - "Diaz" di Daniele Vicari

Creato il 07 maggio 2012 da Maila Tritto
Cari lettori,oggi la mia collaboratrice Valeria, vi propone la sua recensione di un film che ha visto la settimana scorsa. Si tratta di Diaz, per la regia di Daniele Vicari e distribuito da Fandango. Diaz è un film che fa parte del genere drammatico; nel cast fanno parte anche Elio Germano e Claudio Santamaria. Il film racconta di un giornalista, Luca, che scrive per la Gazzetta di Bologna. È il 20 luglio 2001 e l'attenzione è catalizzata per gli scontri che si stanno verificando a Genova, durante il G8. In redazione arriva la notizia della morte di Carlo Giuliani. Luca decide perciò di partire per Genova, per vedere cosa sta succedendo. Diaz è un film dal forte impegno sociale che non vuole dimenticare la violenza che si è verificata in quei giorni di luglio del 2001.

Recensione: È il 20 luglio, l’atmosfera nella città è rovente e la stampa di tutto il mondo è catalizzata sugli scontri tra i manifestanti e forze dell’ordine durante il G8 nella città di Genova.Luca è un giornalista della Gazzetta di Bologna (orientamento politico di destra), che dopo aver appreso la notizia della morte del manifestante Carlo Giuliani, decide di partire per Genovadesideroso di capire personalmente lo svolgimento dei fatti di quell’ assurdo giorno.Contemporaneamente, altre persone decidono di militarsi verso il punto caldo della città; come l’anarchica tedesca Alma che decide di soccorrere i manifestanti lesi durante il corteo pacifico svoltosi nella mattinata, Marco, giovane avvocato ed organizzatore del Genoa Social Forum che si impegna a recuperare tutti i dispersi dopo gli scontri, o come Anselmo, un vecchio militante della CGIL  che con i suoi compagni  pensionati ha deciso di prendere parte ai cortei del G8  e manifestare contro la globalizzazione.Molti altri hanno preso parte ai cortei del G8 in modo pacifico; persone di nazionalità  francese, tedesca, spagnola, che erano lì in qualità di giornalisti interessati allo svolgimento dei fatti.Le sorti dei personaggi citati saranno destinate ad incontrarsi nella scuola Diaz-Pascoli sede del Genoa Social Forum e luogo adibito a dormitorio in occasione del G8 al suo interno, però,ci sono vaste tipologie di persone: ragazzi che hanno semplicemente voglia di passare la notte fuori, giornalisti europei che hanno trovato asilo, manifestanti italiani e stranieri.Ed ecco che poco prima della mezzanotte centinaia di poliziotti irrompono nella scuola, armati fino ai denti, pronti a radere al suolo qualsiasi forma di "opposizione”; in prima linea vi sono i poliziotti della squadra mobile di Roma, diretta dal comandante Max, dopo segue la Digos, mentre i carabinieri isolano la scuola permettendo che al suo interno possa essere eseguito indisturbato un vero e proprio massacro contro civili indifesi.La gente viene colta di sorpresa nel sonno, aggredita e martoriata proprio da chi dovrebbe difenderla; pacifisti inglesi invocano la pace ma come risposta subiscono percosse laceranti. La violenza gratuita dura per più di un’ora; arriva troppo tardi l’ordine di fermarsi del comandante Max, ormai 93 persone sono ferite gravemente e hanno perso conoscenza.I feriti gravi, come i nostri Luca e Anselmo finiscono in ospedale una volta arrivati i soccorsi, e sono i più fortunati perché i meno gravi sono spediti nella caserma di Bolzaneto e intrattenuti legalmente allo stato di fermo. Durante le ore di “prigionia” subiscono violenze morali e fisiche, la loro sofferenza e frustrazione non si racchiude solo all’interno delle mura della scuola Diaz, ma si perpetua soprattutto in una caserma, luogo di giustizia, in cui molte ragazze, compresa la nostra Alma, sono costrette a spogliarsi e ragazzi ad imitare i versi di animali per ore, sotto continue minacce di percosse.Questo è il quadro del film del regista Daniele Vicari: un set di ingiustizia e follia esercitate da uno Stato apparentemente democratico, ma con alle basi un odio nei confronti di qualsiasi tipo di diversità e punti di vista contrari.Un film crudo, violento, triste, ma reale. Ogni scena rispecchia perfettamente le testimonianze dei soggetti coinvolti; oserei dire che molte volte vi è stata cura nel limitare i danni con scene che nella vita vera sono state certamente più cruente. La nostra anarchica Alma, nel film, ci accompagna con la sua storia straziante, senza possibilità di scelta o presenza di colpevolezza alcuna si ritrova costretta a subire torti fisici e morali, in una caserma paragonata a luogo di orrore.Inevitabilmente, in conferenza stampa, il responsabile della Polizia parlerà di irruzione motivata dall’emergenza rappresentata da un gruppo di anarco-insurrezionalisti che sarebbero dovuti essere presenti all’interno della Diaz, ma nelle successive indagini si è appurato che non vi era traccia di tali soggetti nella struttura in quella notte di luglio, ma solo giovani pacifisti.La notte del 21 luglio 2001 resterà un marchio indelebile della nostra storia nazionale; un marchio imbarazzante e sconsiderato pensando che ancora giustizia non è stata fatta poiché i volti dei poliziotti erano coperti e non vi è possibilità di identificarli, un marchio che oltre i nostri confini ci arreca tanto rancore e diffidenza.Sarà fatta giustizia prima o poi? Per ora Amnesty International, in materia di diritti umani, svolge una costante inchiesta informale sull’accaduto, soprattutto grazie alla collaborazione degli stranieri coinvolti nel massacro, ma, riusciremo prima o poi ad ottenere i nomi dei colpevoli? Il nostro Stato collaborerà o dimostrerà omertà anche questa volta? A giorni si riaprirà il processo con un nuovo gip, volenteroso di scoprire i passi falsi di quella notte, noi non potremo far altro che stare a vedere.Buona visione a tutti, un film forte ma che consiglio, anche questa ahimè una fetta di storia del nostro Paese.

(A cura di Valeria Lopez)

IL TRAILER DEL FILM


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :