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Recensione: Finché le stelle saranno in cielo di Kristin Harmel

Creato il 13 ottobre 2012 da Stefi @Giardinorose
Recensione: Finché le stelle saranno in cielo di Kristin Harmel
Titolo: Finché le stelle saranno in cielo
Autore: Kristin Harmel
Editore: Garzanti
Pagine: 356
Prezzo: 16.40
Trama
Da sempre Rose, nell'attimo che precede la sera, alza lo sguardo a cercare la prima stella del crepuscolo. È quella stella, anche ora che la sua memoria sta svanendo, a permetterle di ricordare chi è e da dove viene. La riporta alle sue vere radici, ai suoi diciassette anni, in una pasticceria sulla rive della Senna. Il suo è un passato che nessuno conosce, nemmeno la sua amatissima nipote Hope. Ma adesso, prima che sia troppo tardi, è venuto il tempo di dar voce al suo ultimo desiderio: ritrovare la sua vera famiglia, a Parigi. E, dopo settanta lunghi anni, di mantenere una promessa. Rose affida questo compito alla giovane Hope, che non ha nulla in mano se non un elenco di nomi e una ricetta: quella dei dolci dal sapore unico e inconfondibile che da anni prepara nella pasticceria che ha ereditato da Rose a Cape Cod. Ma prima di affidarle la sua memoria e la sua promessa, Rose lascia a Hope qualcosa di inatteso confessandole le proprie origini: non è cattolica, come credeva la nipote, ma ebrea. Ed è sopravvissuta all'Olocausto. Hope è sconvolta ma determinata: conosceva l'Olocausto solo attraverso i libri, e mai avrebbe pensato che sua nonna fosse una delle vittime scampate all'eccidio. Per questo, per dare un senso anche al proprio passato, Hope parte per Parigi. Perché è nei vicoli tra Place des Vosges, la sinagoga e la moschea che è nata la promessa di Rose, una promessa che avrà vita finché le stelle saranno in cielo. Sarà proprio lo sguardo curioso e appassionato della giovane Hope a svelarne il segreto fatto d'amore, di vite spezzate e soprattutto – come indica anche il suo stesso nome – di speranza. E a rivelare anche al lettore un segreto ancora più misterioso, una luce inattesa negli anni bui dell'Olocausto, un evento tanto storicamente accertato quanto poco conosciuto, che tuttavia ha salvato dall'orrore le vite di molte persone.   La mia recensione
Credete nell' amore eterno e nel suo incredibile potere di sconvolgerci la vita nel bene e nel male? Bene questo è il libro giusto che fa per voi, ma non crediate che sia così semplice leggerlo, questo romanzo ci fa ricordare un lato terribile della nostra storia, la Shoah, anni che bisognerebbe vergognarsi di dover studiare sui libri di storia, bisognerebbe vergognarsi di noi esseri umani, perché siamo stati noi a concepire gli orrori che si sono verificati nella Seconda Guerra Mondiale. Chi ha subito la deportazione, chi è sopravvissuto, stenta a raccontare quel periodo e se lo fa, quasi mai ai figli, ma salta una generazione e lo racconta ai nipoti, ma solo quando sono pronti a rivivere quei momenti.
Le persone che hanno vissuto durante la guerra sono ormai sempre meno, ecco che diventa importante la memoria, diventa importante tramandare di generazione in generazione quello che l'uomo è stato in grado di fare perché si possa imparare e non commettere più quelle atrocità, ingiustizie che si sono perpetrate per anni ed anche nel nostro piccolo dobbiamo sempre avere il rispetto per gli altri, per le differenze culturali, etniche e religiose. Con questo libro l'autrice ci racconta proprio il superamento di queste diversità, ci racconta un momento storico sconosciuto ai più, ossia l'aiuto dato dai musulmani agli ebrei in fuga dal nazismo, ponendo l'accento su come in fin dei conti siamo tutti esseri umani, siamo tutti figli di un unico Dio, in qualsiasi modo lo vogliamo chiamare e l'amore e la solidarietà, riescono ad accendere una luce e dare speranza anche quando sembra tutto perduto. La prima protagonista del libro è la memoria, quella che sta svanendo nella mente di Rose malata di Alzheimer, quel passato che la stessa Rose ha voluto tenere nascosto ai suoi cari, ma ora che sente la vita sfuggirle dalle mani, è tempo di ricordare, è tempo che sua nipote sappia la verità. Hope dovrà scoprire le sue origini solo attraverso un elenco di nomi, attraverso un lungo viaggio dovrà ritrovare la famiglia di sua nonna. Sarà un viaggio che le rivelerà informazioni sconvolgenti, ma sarà un viaggio che l' aiuterà a ritrovare se stessa, a trovare il coraggio di amare di nuovo e di lasciarsi amare senza aver paura di rimanere ferita perché la vita deve essere vissuta pienamente e bisogna cercare di arrivare alla fine dei giorni senza rimpianti. Il secondo protagonista è l'amore sotto varie forme, quello tra una madre ed un figlio, quello eterno che vivrà anche dopo la morte, quello che fa soffrire ed i protagonisti del romanzo ci fanno capire che non bisogna mai chiudere la porta a questo sentimento, in fin dei conti senza l'amore non ci potrebbe nemmeno essere la vita. Credo che questo sia uno dei libri più belli che io abbia letto ultimamente, l'autrice è riuscita a travolgermi con la forza delle sue parole, con i suoi meravigliosi personaggi ognuno raccontato in un modo che ti rimane impresso nel cuore. È un libro che potrei definire poetico, lirico, il lettore rimane sospeso tra passato e presente, la speranza ci accompagna fino alle ultime pagine e se la vita terrena ci ha riservato dolore e sofferenza, Rose ci insegna quanto è importante non arrendersi mai e che il bene e l'amore devono sempre essere le stelle che illuminano il nostro cammino.   Recensione: Finché le stelle saranno in cielo di Kristin Harmel

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