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[Recensione] Florence Gordon di Brian Morton

Creato il 11 ottobre 2015 da Lafenicebook @LaFeniceBook
[Recensione] Florence Gordon di Brian Morton
[Recensione] Florence Gordon di Brian MortonBuona domenica cari Lettori! Questo sembra essere proprio un periodo di letture felici! Oggi infatti parliamo di un altro romanzo che mi è piaciuto moltissimo...

Florence Gordon è una settantacinquenne che vive nel centro di Manhattan. E' una scrittrice ebrea, femminista convinta e attivista.
Florence ha un carattere particolare, è scorbutica, poco propensa alla gentilezza, è aggressiva, anche con i suoi familiari. Chi la conosce ha imparato ad accettarla così com'è, anche perchè sanno che non riusciranno mai a cambiarla.
Florence sta scrivendo il suo settimo libro, il suo libro di memorie, e proprio durante la stesura delle sua ultima opera, suo figlio Daniel torna a New York insieme alla moglie Janine e alla figlia Emily. L'arrivo della famiglia e la consacrazione di Florence che viene definita dal Times "patrimonio nazionale", sconvolgono gli equilibri e danno inizio ad una serie di eventi che porteranno ogni personaggio ad affrontare coraggiosamente la realtà...
[Recensione] Florence Gordon di Brian Morton
Florence Gordon è uno dei personaggi più antipatici, scorbutici e brutalmente sinceri di cui abbia mai letto, ma nonostante questo non si può far altro che amarla!
Florence è una donna tutta d'un pezzo, non è mai scesa a compromessi nella sua vita, è sempre riuscita ad ottenere ciò che voleva e a portare aventi il suo pensiero da femminista sfegatata che l'ha portata poi a diventare una specie di leggenda.
Sembra cinica, insensibile, una donna d'acciaio e questo suo atteggiamento si riflette specialmente nei confronti della sua famiglia.
Divorziata ormai da anni dal marito Saul col quale intrattiene un rapporto dai connotati quasi civili, Florence ha un rapporto difficile anche con il figlio Daniel, colpevole di aver scelto di diventare un poliziotto invece di seguire le orme dei genitori, entrambi scrittori e letterati. Janine, sua nuora, la ammira troppo per provare a tenerle testa; resta solo la nipote Emily, che conosce la nonna molto poco ma che sembra essere l'unica a risvegliare in lei qualcosa di più delle solite risposte al vetriolo che riserva a tutti.
In quella che diventa una commedia familiare, assistiamo al percorso di una famiglia poco convenzionale sullo sfondo della magica New York.
Quella raccontata da Brian Morton è una storia semplice che parla di persone comuni alle prese con eventi che rischiano di sconvolgere ogni equilibrio.
Lo stile dell'autore è diretto, schietto, molto ironico e spesso pungente proprio come la protagonista. La storia viene narrata dal punto di vista dei vari personaggi, cosa che ci permette non solo di avere una visione d'insieme della vicenda, ma anche di conoscerli meglio.
Florence è protagonista indiscussa, è un personaggio che, nonostante sia burbero e scortese, riesce comunque a fare breccia nel lettore forse proprio per la sua crudele sincerità.
Il romanzo mette in evidenza le dinamiche che si sviluppano in una normale famiglia americana, i rapporti che si vanno a sviluppare e consolidare nel corso della storia sono molto interessanti da seguire. Quello che potrebbe sembrare un romanzo dalla trama semplice si tramuta in una storia che non lascia indifferenti!
Le parti che ho apprezzato di più sono proprio quelle dedicate a Florence e alla nipote Emily, credo che il rapporto che si sviluppa tra le due sia il più interessante di cui leggere.
Ma in questa storia ogni personaggio ha la sua parte e alla fine ognuno di loro sarà protagonista di un percorso che li porterà a raggiungere una consapevolezza maggiore, percorsi che saranno tutti uniti da un comune denominatore: Florence.
Una storia reale, brillante e coerente dall'inizio alla fine con protagonista una donna indimenticabile! Buona lettura!

[Recensione] Florence Gordon di Brian MortonBisogna sempre essere coraggiosi. Cogliere l'occasione. Correre il rischio di rimpiangere di aver parlato perchè è comunque meglio che rimpiangere di aver taciuto.


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