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Recensione: Focus – Niente è come sembra

Creato il 23 marzo 2015 da Justnewsitpietro

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Nella poesia alessandrina, risalente al periodo ellenistico, con il termine poikilìa i filologi, i grammatici e, più generalmente, i letterati greci si riferivano alla varietas tematica dei componimenti, per esempio, callimachei o teocritei, a quella rimescolanza e contaminazione intercategoriale in cui si articolava la lirica greca. Ne era un grande appassionato il poeta latino Orazio, il quale amava spesso, appunto, contaminare, in un medesimo componimento, categorie liriche diverse, secondo quel procedimento ancora una volta tipicamente alessandrino dell’ incrocio fra generi. D’altronde, Orazio doveva molto alla lirica greca arcaica, in particolare ad Alceo, Archiloco, alla lirica eolica di Saffo e a quella corale di Pindaro.

Detto ciò, ora non aspettatevi un saggio di filologia classica perché non era questo l’intento alla base della mia concisa premessa. Infatti, ciò di cui voglio parlarvi è, ancora una volta, un film. D’altra parte, sapete bene che la tradizione letteraria antica e il cinema vanno a braccetto, laddove gran parte delle storie narrate nel mondo della settima arte affondano le proprie radici proprio nella letteratura arcaica.

In questo specifico caso, la pellicola in questione è Focus – Niente è come sembra di Glenn Ficarra – che niente ha a che fare con il nostro presentatore e comico siciliano – e John Requa, coppia registica divenuta “famosa” con la commedia romantica Crazy, Stupid, Love. Tuttavia, la loro opera prima risale al 2009, al film Colpo di fulmine – Il mago della truffa, in cui era già presente una truffa, tema che pare affascinare i due registi statunitensi.

Focus – Niente è come sembra, loro terzo film, è la sintesi perfetta dei due precedenti. In-fatti, in questa pellicola, interpretata da Will Smith, il nero più affascinante d’America, e Margot Robbie, la coniglietta supersexy del momento (dopo The Wolf of Wall Street), la commedia sentimentale e l’azione si fondono in un unicum piccante, divertente e dinamico che, però, pecca di eccessiva superficialità, banalità e indulgenza nei confronti della storia e dei suoi personaggi.

Scritto dai medesimi, il film di Ficarra e Requa consiste, sostanzialmente, in una storia d’amore tra due adoni ambientata nel pittoresco, eccitante e divertentissimo mondo della truffa, dove, tra inganni e trucchi del mestiere, rubare è, a conti fatti, più facile che respirare. Il tutto è molto stereotipato e paradisiaco, tutto troppo agevole, indisturbato, incredibile per potere essere minimamente preso seriamente in considerazione. Forse non era questo l’obiettivo principale della coppia, com’è vero che spesso il cinema deve essere anche evasione dalla realtà, però raggiungere un simile livello di parossismo mette a dura prova persino la mia romantica e sognatrice pazien-za.

Will Smith è troppo bello, Margot Robbie è troppo bella, gli altri attori troppo caratterizzanti, l’acquario troppo scollegato dal mondo reale. Non c’è un tema sociale che sia uno, non c’è un messaggio, e non intendo una morale – lungi da me il voler fare del moralismo, morbo esiziale della società – ma anche solo una chiave di lettura un po’ più profonda del superficiale e semplice “devi mettere a fuoco tutto perché niente è come sembra”, che, tra l’altro, è la perfetta parafrasi del titolo del film.

Quindi, se da un lato io non posso negare di essermi fatto due risate, di essermi divertito e di aver passato con leggera piacevolezza un’ora e mezza del mio tempo, dall’altro, però, non posso neanche prendere sul serio un film del genere, in cui Will Smith non è un truffatore, ma un paladino e un eroe, dove Margot Robbie mette in scena non solo due tette da paura, ma anche una delle più ridicole e irrealistiche tecniche d’ingelosimento mai viste fino ad ora, e, soprattutto, dove i colpi di scena, ben gestiti e montati, vengono, però, immediatamente annichiliti da una risoluzione troppo facilone e indulgente nei confronti dei due protagonisti. Insomma, è un film che non vale il prezzo del biglietto. Andate a vederlo solo se ve lo regala o paga qualcuno.

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