Titolo: Foresta nera
Autore: Franck Thilliez
Editore: Tea
Traduttore: Chiara Salina
ISBN: 978-8850221974
Num. Pagine: 360
Prezzo: 8,90€
Voto:
Trama:
Chi non sogna di fuggire dalla quotidianità e di diventare ricco e famoso? Per David Miller, quel sogno è a portata di mano: basta che accetti di rinchiudersi per un mese in uno chalet nella Foresta Nera, insieme con la moglie, la figlia e il ricchissimo Arthur Doffre. Perché Doffre ha offerto proprio a lui, David, autore in perenne attesa del successo, una somma esorbitante per scrivere un romanzo sul “Boia 125″, un notissimo serial killer che, dopo aver ucciso sette coppie, si era impiccato, forse per sottrarsi alla polizia. Inebriato dalle promesse di Doffre, David accetta e, raggiunto lo chalet, si trova immerso in un’atmosfera surreale: la casa, lontanissima da tutto e da tutti, è stata costruita intorno a una quercia secolare e le sue grandi finestre sono prive d’imposte e chiuse con un lucchetto. In più, la neve affoga ogni cosa in un indistinto, accecante candore. E ciò che lo aspetta all’interno non è meno inquietante: lo studio in cui dovrà “produrre” almeno dieci pagine al giorno si affaccia su una sorta di mattatoio; la presenza di Doffre, inchiodato su una sedia a rotelle, è costante e implacabile; i dossier sul Boia 125 sono raccapriccianti. Ma soltanto con l’arrivo allo chalet di una donna terrorizzata e gravemente ferita, quell’incubo claustrofobico giungerà al culmine, esplodendo in un’imprevedibile e agghiacciante follia.
Recensione:
Se cercate un libro che vi regali una strisciante sensazione di angoscia e oppressione, questo è il titolo giusto per voi.
David è un uomo particolare, un tanatologo – colui che predispone al meglio i cadaveri prima del funerale – con una spiccata predilezione per il macabro, una morbosa attrazione per la morte nelle sue forme più svariate. David si è cimentato anche nello scrivere, pubblicando un romanzo che sembra colpire l’attenzione di Doffre, un eccentrico miliardario che gli propone un mese di reclusione nella Foresta Nera in cambio della stesura di un romanzo di cui lui deciderà il soggetto.
David accetta, portando con sé moglie e figlia, ritrovandosi così coinvolti in un’avventura nera insieme alla misteriosa Adeline e alla trovatella Emma, salvatasi da una misteriosa Cosa.
La trama di questo romanzo a conti fatti è piuttosto semplice, ricalcata, anche se sono i dettagli delle singole pagine a caratterizzare il tutto, presentando una narrazione ricca e completa, dettagliata, scorrevole, per cui la lettura risulta rapida così come richiede il contesto.
I personaggi, comunque, sono il fulcro del libro: i protagonisti sono sfaccettati, diversi l’uno dall’altro, catapultati in un mondo nuovo e che si fa via via più ostile, risvegliando i loro difetti, le loro fobie e i loro fantasmi, avviluppati dalla paura che li stuzzica e li annienta. Devo ammettere che all’inizio alcuni li trovavo assolutamente insopportabili, poi il picco di insofferenza è salito alle prime avvisaglie di isteria che si sono manifestate – in primis nella figura di Cathy – ma una volta entrata nei meccanismi della storia mi ci sono quasi affezionata, arrivando a comprenderli e tifare per loro. Beh, non certo per tutti.
Foresta nera mischia passato e presente, delirio e realtà, un sadico mettere alla prova che conduce fino ai limiti della sanità mentale, tra queste parole scritte c’è crudeltà, tanta, che non viene addolcita quasi mai e anzi, alcuni passaggi approfondiscono il dolore, la sofferenza e la follia fino allo sfinimento, regalando una panoramica disturbata che rasenta l’ossessione.
L’unica cosa che mi ha lasciata un po’ perplessa è stato l’epilogo, brevissimo e che mi è parso quasi superfluo; tutto il romanzo è minuzioso e preciso, invece le ultime pagine risultano davvero affrettate, abbozzate, come se l’autore avesse definitivamente deciso di chiudere e scribacchiare qualcosa tanto per dare il contentino a qualcuno di non meglio identificato che ne aveva fatto richiesta.
In conclusione: un’opera obiettivamente bella. Scritta bene, personaggi ottimamente strutturati, umani, realistici sia nei loro difetti che nella loro forza, trama non innovativa ma di certo solida e studiata, non scontata (il finale è intuibile solo per quanto riguarda alcuni punti, ma per nulla banale). Non è il classico romanzo per rilassarsi al sole o nella vasca da bagno, e come ho già detto all’inizio della recensione, è angoscia allo stato puro.
Se avete voglia di cimentarvi in qualcosa di inquietante e impegnativo, Foresta nera è quello che fa per voi, altrimenti lasciate perdere.
Ah, per la cronaca, leggendo questo libro edito da Nord non sono venuta meno alla promessa fatta (a me stessa) di cui parlo in questa recensione. Ci tengo a precisare che le biblioteche esistono ancora e che usufruirne è un piacere!