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[Recensione] Fuoco Ribelle di Andrew Lane

Creato il 13 febbraio 2013 da Queenseptienna @queenseptienna

[Recensione] Fuoco Ribelle di Andrew Lane

Andrew Lane

Andrew Lane, giornalista e autore di una ventina di romanzi, ha lavorato a lungo per la televisione inglese. Vive con la famiglia nel Dorset.
Sito: http://www.youngsherlock.com/

 

Young Sherlock Holmes:

1. Nube mortale
2. Fuoco Ribelle
3. Black Ice
4. Fire Storm 

[Recensione] Fuoco Ribelle di Andrew Lane
Titolo: Fuoco Ribelle
Autore: Andrew Lane
Serie: Young Sherlock Holmes, 2
Edito da: De Agostini
Prezzo: 9.90 €
Genere: Young Adult, Storico, Thriller
Pagine: 352 p.
Voto:
[Recensione] Fuoco Ribelle di Andrew Lane

Trama:  Il giovane Sherlock ha il sospetto che il suo istitutore, l’ex cacciatore di taglie Amycus Crowe, nasconda un oscuro passato; e quando scopre che il famoso assassino John Wilkes Booth, creduto morto da tempo, vive in realtà in Inghilterra e che Crowe è in qualche modo coinvolto con lui, il ragazzo decide di indagare. Ha inizio così la seconda avventura del più grande investigatore di tutti i tempi, che lo porterà dall’altra parte dell’Atlantico per salvare un amico in pericolo e sovvertire i piani di distruzione del risorto esercito confederato.

Recensione
di Nasreen

[Recensione] Fuoco Ribelle di Andrew Lane
È finalmente arrivato in libreria, il secondo romanzo della serie Young Sherlock Holmes di Andrew Lane, la prima serie per ragazzi, dedicata all’eterno personaggio di Sherlock Holmes, approvata dal dal Conan Doyle Literary Estate.

Come nel primo romanzo, Andrew Lane continua a interpretare i vari “indizi” lasciati da Conan Doyle nelle sue opere originarie per riunirli in queste intriganti rappresentazioni di un giovane detective in erba che, altrimenti, non avremmo mai avuto il piacere di conoscere.

Nel primo romanzo, Nube Mortale, avevamo avuto l’opportunità di conoscere il giovane Sherlock e di apprendere parte del background adolescenziale che gli avrebbe consentito di divenire uno degli investigatori più famosi di tutti i tempi.

Curioso, intelligente, simpatico, attento, coraggioso e avventato. Pochissimi di coloro che abbiano letto con attenzione i romanzi originari sarebbero mai potuti arrivare a ricollegare questa definizione al celebre Detective, eppure è questa la figura che ci presenta Lane. Un ragazzo ancora acerbo, benché fornito di una ragguardevole capacità logica-deduttiva, ma ancora incapace di sfruttarla appieno e, soprattutto, troppo impaziente.

Eppure, fra una pagina e l’altra, ecco che vediamo gettare i primi semi di un’educazione, o per meglio dire “addestramento”, che lo trasformerà negli anni in qualcosa di diverso, di migliore. O peggiore, a seconda delle opinioni.

Sherlock viene affidato a colui che sembra essere stato il suo mentore, il primo ad addestrare il ragazzo all’arte del raziocinio assoluto: Amyus Crowe.

Nel secondo romanzo ritroviamo Sherlock che, ancora ospite degli zii a Holmes Manor, aspetta con una certa mestizia l’imminente partenza del suo insegnante e della figlia per l’America, sua città natale. Sarà l’arrivo improvviso del fratello al Manor, un gruppo di latitanti americani dai piani sovversivi e il rapimento del migliore amico del ragazzo, Matty, che porterà l’inesperto investigatore ad attraversare l’oceano e ad approdare nello sconfinato Nuovo Mondo, terra degli yankee.

Nuove avventure si delineeranno all’orizzonte di Sherlock, che ritroverà a dover fare i conti con un paese a lui completamente sconosciuto, un amico in pericolo di vita e una caccia all’uomo in cui, questa volta, riveste il ruolo sia di preda che di cacciatore. Potrà un ragazzino sventare i piani di un risorto esercito confederato?

[Recensione] Fuoco Ribelle di Andrew Lane

Ancora una volta Andrew Lane ci sorprende con la sua maestria e ci presenta uno Sherlock assolutamente IC (in characther) nonostante la sua unicità. È sempre più facile scorgere in questo ragazzino che gioca a fare l’adulto, gli ingredienti dell’uomo freddo, logico, impertinente, razionale ed unico che sarebbe diventato.

In “Fuoco Ribelle” è rilevante l’elemento “emozioni”, che tanto sembra stare a cuore a Conan Doyle quando si appresta a delineare la figura dell’investigatore (egli infatti è un uomo che vive tutta la sua esistenza affidandosi unicamente alla mente, e ritenendo i sentimenti come “qualcosa di inutilmente dannoso” [cit.]). Andrew Lane ci porta piano piano, infatti, a comprendere quale siano stati i fattori scatenanti della decisione, del giovane Sherlock, di rimpiazzare in modo così rigido la logica al sentimento, vedendolo come un intralcio e una debolezza.

Mycroft, invece, appare già più fuori canon (ovvero distante dal personaggio originario) con il suo continuo, anche se mai troppo lampante, affetto per Sherlock. Il Mycroft di Lane è troppo aperto con il fratello minore, troppo paterno e, soprattutto, troppo diretto nell’ammettere il suo affetto. Ci mancano le frasi enigmatiche dell’originale che sembra aver rappresentato, nonostante la rivalità, un altro importante pilastro nella vita di Sherlock.

L’avventura del giovane, ancora una volta, cattura e conquista i giovani lettori verso un’epoca storicamente diversa e assolutamente affascinante. I “cattivi” creati da Lane sono vagamente grotteschi, in questo caso, ma coinvolgenti dal punto di vista storico, dato che l’autore non dimentica di dare una rispolverata perfino alla guerra di secessione americana.

In definitiva un ottimo young adult, divertente e originale. Sicuramente accurato e intrigante, può arrivare a catturare anche un lettore più adulto, se attirato dal desiderio di comprendere e valutare la capacità di Lane di ricostruire, praticamente dai pochi cenni di Doyle, una delle figure più intriganti e affascinanti della letteratura internazionale.


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