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[Recensione] Fuori catalogo: storie di libri e librerie di Rocco Pinto

Creato il 28 ottobre 2012 da Queenseptienna @queenseptienna

Fuori catalogo: storie di libri e librerieTitolo: Fuori catalogo: storie di libri e librerie
Editore: Voland
Collana: Intrecci
Autore: Rocco Pinto
Num. Pagine: 128
Anno: 2011
ISBN: 9788862431057
Prezzo: 13,00 €
Voto:[Recensione] Fuori catalogo: storie di libri e librerie di Rocco Pinto

Contenuto: Undici racconti a formare un romanzo in un gioco continuo di rimandi e incastri. Un omaggio alla grande letteratura senza tempo che diventa la cornice di una vita vissuta per i libri e tra i libri. Undici piccoli ritratti in cui realtà e finzione si fondono e confondono, in cui vita e letteratura diventano inseparabili. Libri, librai e lettori sono i protagonisti di questo curioso inventario in cui i diversi personaggi saltano, indisciplinati e irrequieti, da una pagina all’altra contaminando anche le storie vicine. Con una postfazione di Marco Cassini.

Recensione: A parte l’esosità del prezzo (è di un formato più piccolo dell’A5), è un volumetto grazioso, di lettura piacevole, per appassionati. Infatti solo chi ha un amore spropositato per i libri può scivolare tra le pagine con leggerezza, lasciandosi trascinare dal loro incanto. Ho consultato le sbrigative recensioni di cui il web è colmo, scritte da lettori annoiati e delusi, che si aspettavano di più, o qualcosa di diverso.

Eppure non è l’intrattenimento che manca.  A ben leggere tra le righe si possono scoprire relazioni inconsuete tra mondo reale e immaginario. Anzi: il mondo creato dalla pagina scritta è capace di dare tinta e consistenza alla vita di tutti i giorni.

Per esempio:

se, come in un racconto di De Amicis, il romanzo Ultime lettere di Jacopo Ortis di Foscolo prendesse vita, se anzi tutti i libri di una libreria si animassero in assenza del titolare, scegliendo ciascuno una propria collocazione tra gli scaffali, non ci troveremmo forse dentro una pagina di Dino Buzzati?

Se leggendo Una notte d’inverno un viaggiatore di Italo Calvino Se una notte d'inverno un viaggiatore

storia d’amore tra lettore e lettrice che si conoscono in libreria [che] si innamorano e giurano di volersi bene per tutta la vita e di non separarsi mai dai libri

sognassimo di diventare lettori professionisti (non scrittori di best-seller, né facoltosi critici letterari)?

E se ci capitasse di seguire un corso di rock acrobatico e in pausa pranzo un corso universitario su Leopardi, e recitassimo i suoi Canti con un sottofondo di Elvis ad accompagnare i versi?

E se ti capitasse di laurearti con una tesi su Luchino Visconti e da due anni ti trovassi chiuso in casa a vedere e rivedere i suoi film senza cercare uno straccio di lavoro?

E se leggessimo le Notti bianche di Dostoevskij durante una notte insonne?

E se dovessimo affrontare dodici ore di viaggio con nelle mani un libro di 320 pagine, come  resistere alla tentazione di dividere 320 per 12 e calcolare il numero di pagine all’ora da leggere?

Queste sono alcune delle storie raccontate, nate dall’influenza di una pagina scritta, di libri che non dialogano solo tra loro, ma qualche volta con chi li legge, con noi.

Se appartenesse a un genere letterario apposito, io lo chiamerei libridilibri. Ma di quali libri si parla, di quali suggestioni?

Mi sono sorpreso a rispondere: di libri veri, libri di scrittori veri. Libri che entrano nella mente per non uscirne mai più. Non di quelli usa e getta. Non di quelli che trovi al supermercato e, momenti, nemmeno nelle librerie, ma scritti da Calvino, Saramago, Dostoevskij, De Amicis, Foscolo.

Provate solo a immaginare di scrivere un racconto o una serie di racconti tratti dalle suggestioni ricevute nel corso della lettura del Codice da Vinci, o di 50 sfumature di non so che cosa…

Come non condividere il malessere e la denuncia di Pietro Citati della scomparsa dei classici? (vedi QUI)

Non vorrei che i racconti di questa raccolta parlassero di un mondo in via di estinzione. Una leggera malinconia mi assale se penso alle nuove pubblicazioni che tra biblioteche e librerie mi passano tra le mani e che sì, sono carine, carucce, a volte ben fatte, destinate tuttavia a eclissarsi nel giro di pochi mesi perché prive di mordente, più simili a compiti per casa e a esercizi di bella scrittura.

Da qui il senso del titolo: libri fuori catalogo, appunto. Di quelli che devi cercare per conto tuo, e che non sempre sono serviti in evidenza tra scansie e ripiani.

E allora ti sorprendi a sognare che Le ultime lettere di Jacopo Ortis si animino sul serio, si gettino nel vuoto da uno scaffale anonimo, affinché tu possa trovarle sotto i piedi, o in bella mostra altrove.


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