“For the truly wronged real satisfaction can only be found in one of two places: absolute forgiveness or mortal vindication. This is not a story about forgiveness”.
CAPITOLO I
“LA PREMESSA”
(A.K.A “AND THAT’S HOW LUCA STARTED HATE-WATCHING GLEE”)
Sapete cos’è l’hate-watch?
Beh, per quelli che non lo sanno, l’hate-watch è guardare un telefilm con la consapevolezza di stare lì a perdere effettivamente del tempo solo per smontarlo e criticarlo con veemenza.
Non mi guardate male, lo so che anche voi avete uno show televisivo che finisce in questa categoria.
E so anche che avete capito dove voglio andare a parare: SI, GLEE FA PARTE DELLA MIA HATE-WATCH LIST.
Non è sempre stato così, però.
C’era un tempo (molto molto lontano) in cui guardavo assiduamente le puntate ed ero veramente voglioso di vedere come sarebbero andate avanti le cose.
In più, amavo le canzoni e le caricavo sempre prontamente sul mio iPOD.
Ironica immagine che descrive esattamente come fosse il mio umore quando mi piaceva veramente Glee.
Poi, qualcosa s’è spezzato e dopo il finale della terza stagione, son dovuto venire a patti con la terribile verità che io ormai non avevo più veramente voglia di vedere questa serie.
Non c’era nulla che meritava pienamente la mia attenzione e quindi l’ho continuata a guardare per inerzia, senza un vero motivo.
Da quel momento, nessun episodio mi colpì.
“I Do”, “Shooting Star”e “All or Nothing”sono forse le puntate che più mi ricordano quanto fossi arrivato al punto di non ritorno.
Fu l’estate successiva, però, a segnare il vero punto di rottura, quello che avrebbe cambiato il mio rapporto con Glee per sempre.
La morte di Cory fu uno shock e “The Quarterback” divenne quel capolavoro insuperabile che mi fece capire che non avrei potuto mai più vedere qualcosa di meglio in questo telefilm.
La quinta stagione fece pena e io la lasciai a metà.
Fortunatamente i ratings erano così bassi che la FOX decise di mettere fine a questo calvario e io pregai Iddio affinchè quest’ultimo ciclo di puntate potesse essere un degno “canto del cigno”.
Beh, non è andata come speravo.
CAPITOLO II
LA SESTA STAGIONE
(A.K.A “SIX AND THE PITY”)
Il doppio season opener è stata una ventata d’aria fresca.
Era nettamente migliore degli episodi che avevano composto la quarta e la quinta stagione e, nonostante ci fossero i soliti difetti strutturali, sembrava che potesse essere l’inizio perfetto.
E se il terzo episodio fu già un piccolo passo indietro, “The Hurt Locker” (part 1&2) divenne l’ennesimo esempio di come Glee potesse essere un miscuglio di nonsense e plot device al limite dell’assurdo.
Nemmeno “A Wedding” è riuscito a sciogliere il mio cuore gelido, pensate.
Per questa ragione, arrivato a recensire quest’episodio, mi ritrovo a chiedermi cosa salvo da quest’ultima mini-stagione.
Una parte di me pensa l’immagine ironicizzi la risposta. L’altra parte di me pensa che essa sia effettivamente la risposta.
Sicuramente non salvo la maniera in cui Blaine e Kurt si siano rimessi assieme.
Sicuramente non salvo i comportamenti bi(tri/quadri)polari di Sue.
Sicuramente non salvo il modo con cui Abuela Lopez abbia cambiato idea.
Sicuramente non salvo la facilità con cui Santana abbia acconsentito ad un double wedding.
Sicuramente non salvo il fatto che la Dalton Academy sia bruciata.
Sicuramente non salvo la spocchiosità dei Vocal Adrenaline.
Sicuramente non salvo certe frasi lunghe e senza senso che i personaggi dicono.
Reminder per gli autori.
CAPITOLO III
IL COMMENTO SULLA PUNTATA
(A.K.A “WE BUILT THIS GLEE CLUB, THE AUTHORS DESTROYED GLEE”)
Tralasciando il repertorio musicale (che avrà una sezione a parte), “We Built This Glee Club” è un episodio che mi ha lasciato perplesso e amareggiato.
Forse perchè avevo così alte aspettative su queste benedette Sectionals o forse perchè sono un allocco ma veramente pensavo che avrei potuto trarre qualcosa di positivo da questi quarantatre minuti di puntata.
E invece no.
Purtroppo il fatto è che quasi tutto ciò che accade al suo interno (come anche il grande ritorno di Jesse St. James) diventa difficilmente elogiabile.
Il problema consiste maggiormente nella maniera in cui è stato gestito il tutto.
Qualcuno potrebbe obiettare che con tredici episodi è molto difficile chiudere le fila di una serie e che quindi bisogna mettere più avvenimenti per far quadrare la situazione.
Mi dispiace fare ancora il grillo parlante della giornata ma con questo stesso numero di episodi a disposizione gli autori di Fringe han creato una stagione finale così bella che mi viene la pelle d’oca solo al ricordo.
Levato quindi questo primo fattore, quello che rimane è:
- Il completo disfacimento logico delle azioni di Sue Sylvester, la quale è riuscita a passare da “Nemesi” a “Angelo Custode” in trenta minuti, riuscendo a mandarmi in frantumi la stabilità mentale col suo piano malefico.
Non per qualcosa ma è impensabile che questa donna possa essere così psicopatica e non venite a dirmi che in Glee tutto è assurdo perchè questo va oltre.
- L’improvviso ritorno di Jesse St. James che distrugge la Samchel in una questione di minuti (persino coi Roxette in sottofondo).
- Il sottoutilizzo dei Warblers, che sarebbero stati ridotti al ruolo marginale di Matt Rutherford se non fosse stato per i loro soliti vocalizzi e balletti in background.
Riguardo la vittoria dei New Directions, invece, sono ancora piuttosto combattuto.
Da una parte il loro repertorio è stato ottimo, dall’altra c’è il fatto che i Vocal Adrenaline hanno fatto un vero spettacolo degno del nome dello show choir.
Taglio però la testa al toro e vi dico che nella mia testa sarebbe stato un pareggio e che son contento di aver potuto assistere ad una così bella successione di esibizioni.
CAPITOLO IV
LE CANZONI
(A.K.A “HOW TO GRADE SONGS THAT I DEEPLY LOVE”)
Listen To The Heart: 7
Broken Wings: 7
We Built This City: 8 1/2
Hey Mickey: 8
Take Me To Church: 8
Chandelier: 8 1/2
Come Sail Away: 7+
CAPITOLO V
IL FATTORE UMANO
(A.K.A “THEY BUILT THIS GLEE CLUB”)
Glee è una serie imperfetta.
Le frasi che ho scritto finora hanno messo in luce questo, no?
Beh, questo era il mio scopo.
Non perchè sia il cugino malefico del Grinch o altro ma quello che vorrei esplicitare è quante chance questa serie abbia avuto per potersi riscattare e come non le abbia colte al volo.
Quest’episodio, quindi, è stato un meltin’ pot di occasioni mancate.
Ma devo essere sincero e perciò, devo dirlo: quest’episodio è stato un meltin’ pot anche di momenti teneri.
- L’amicizia tra Roderick e Spencer:
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- Kitty (basta dire il suo nome e il mondo diventa un posto migliore):
- Il discorso di incoraggiamento di Kurt a Rachel:
- I flashback:
Questo è il Glee che avrei voluto vedere quest’anno.
Un Glee che rendeva omaggio ai suoi personaggi, che cercava di guardare al futuro con uno sguardo sempre fisso verso il passato.
Diciamo che quello che è successo finora è stato un tentativo fatto a metà, spesso troppo sbrigativo e non fatto a dovere.
Questa serie di flashbacks, però, è stata forse la migliore maniera di chiudere Glee prima del grande finale.
E adesso non ci resta che vedere cosa accadrà venerdì prossimo.
CAPITOLO VI
LA CONCLUSIONE
(A.K.A “LET’S FINISH THIS FREAKING REVIEW”)
La citazione di Revenge ad inizio recensione dice la verità: questa non è una storia sul perdono.
Non ho perdonato Glee per come ha perso la sua verve o come ha perso se stesso ma ormai sono qui e la settimana prossima dirò addio ad un altro pezzo della mia vita.
Avrei preferito poter recensire un episodio bello e chiudere in bellezza ma mi accontento di questo “We Built This Glee Club” e spero che la panoramica del mio rapporto con questa serie non vi abbia troppo annoiato ma sentivo fosse necessaria un’introduzione che rendesse più chiara la mia relazione di amore-odio con Glee.
E con questa conclusione vi lascio e vi auguro una grande giornata, regalandovi anche un abbraccio in vista del doppio finale di questa settimana.
Last but not least, ecco a voi l’ultimo promo di Glee!
Ringraziamo: TelefilmSeries.Com | Telefilm. ϟ | Serie Tv, che passione ღ| *Losers like Glee* | • Telefilm Dependence • | Serial Lovers – Telefilm Page | •You’re kιllιng me now. Anιmαl ιnsιde of you• | I’m not only perfect, I’m a Gleek too. | Serie Tv e film time | Film e telefilm ossessione. | - Leα Michele, you’re α firework; | La dura vita di una fangirl