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Recensione | Gotham 2×13 “A Dead Man Feels No Cold”

Creato il 09 marzo 2016 da Parolepelate

Recensione | Gotham 2×13 “A Dead Man Feels No Cold”

Buonasera amici Pelati,

siete riusciti a calarvi nuovamente nelle avventure di Gotham? No, perché io ho avuto qualche problema con la scorsa puntata, ma sono tornata in carreggiata con questa seconda puntata after the break.

 

Nonostante sapessimo benissimo che Victor e Nora non erano certo destinati all’atteso happy ending, Gotham è riuscito comunque a sconvolgermi con il finale di questa puntata. E poi, diciamocelo, chi non si è reso conto del parallelismo tra la storia di Nora e quella di Leslie? Tutti ci abbiamo pensato e tutti abbiamo afferrato il concetto, anche se Gotham è riuscita a mascherare benissimo gli effetti di questo connubio, anche nelle puntate più forti. Quante volte Nora si è lamentata del fatto che Victor si stesse trasformando in un killer per giusta causa, mentre Leslie interiorizzava le implicazioni del suo non fare niente con l’atteggiamento di Gordon?

Recensione | Gotham 2×13 “A Dead Man Feels No Cold”
Recensione | Gotham 2×13 “A Dead Man Feels No Cold”

Almeno con ciò abbiamo la conferma che lo show ha davvero intenzione di dipingere Gordon come un non-del-tutto-good-boy. Era anche ora, perché l’oscillazione in lui, tra bene e male, era sempre stata sottintesa, ma mai così evidente.

Ho trovato questo episodio davvero fantastico sotto diversi punti di vista, come una torta a più strati, realizzata con tristezza e allucinogeni. Sì, lo so che non avete mai assaggiato una torta del genere (nemmeno io, se può consolarvi), ma è questa l’impressione che ne ho ricavato, quindi concedetemi il paragone.

Il piccolo Bruce ha deciso di rintracciare Cerino Malone e ucciderlo – in teoria, almeno – per l’assassinio dei suoi genitori, Martha e Thomas Wayne. Alfred, Selina e praticamente tutti coloro che sono entrati in contatto con il figlioletto traumatizzato di Gotham, hanno tentato di spiegargli che uccidere qualcuno – anche un qualcuno che lo meriti davvero – è una di quelle decisioni in grado di cambiare una persona per sempre, una di quelle decisioni dalle quali non si può tornare indietro.

Bruce sembra avere perfettamente chiaro il concetto, sebbene abbia promesso ad Alfred che farà fare a lui il lavoro sporco quando sarà il momento, perché il piccolo Wayne dice sempre la verità tranne, ovviamente, quando è l’altro Bruce, che invece è autorizzato a dire bugie.

Un concetto disarmante, me ne rendo conto.

Recensione | Gotham 2×13 “A Dead Man Feels No Cold”

A volte, una persona può essere due cose contemporaneamente, è vero, ma è altresì spaventoso sentire una cosa del genere dalla bocca di un tredicenne. Il Bruce Wayne di Gotham è a tanto così da cominciare ad annegare gattini indifesi nella Bat-Caverna, mentre il Batman di Gotham condivide la stessa sorte di Patrick Bateman (Il protagonista di American Psycho).

Bruce è diventato più inquietante dopo l’episodio che lo ha visto coinvolto insieme a Galavan e questa cosa mi piace. Mi piace il fatto che si stia muovendo proprio nella direzione giusta, il che manda Selina Kyle fuori di testa. Sì, perché lei frequenta persone del calibro di Poison Ivy o di Fish Mooney, ma Bruce Wayne, il ragazzino appena uscito dalla scuola elementare, la mette a disagio.

Recensione | Gotham 2×13 “A Dead Man Feels No Cold”

Mentre Bruce comincia la sua discesa verso l’irreparabile, Gordon sprofonda sempre di più in quel buco nero che aveva cominciato a scavare fin dall’ultima puntata della prima stagione. Il vecchio Jim sarebbe (forse, chissà) inorridito di fronte all’idea di usare come esca una donna morente solo per intrappolare il marito disperato in un ospedale psichiatrico gestito da Hugo Strange e la nuova Nurse Ratched del film Qualcuno volò sul nido del cuculo; questo Jim Gordon sa che la libertà non è gratuita e che niente viene risparmiato se serve a seguire la giustizia. Questo Jim non sembra più oberato del peso delle sue azioni contro il culto di Galavan, almeno non tanto quanto le possibili conseguenze che affronterebbe se la verità circa la morte dello stesso dovesse mai venire a galla. Si è quasi purificato da tutti i suoi sbagli e finché Pinguino rimarrà ad Arkham e creduto pazzo, il suo nome rimarrà pulito a tutti, tranne a chi lo conosce davvero… e nessuno sembra disposto a fare la prima mossa.

Recensione | Gotham 2×13 “A Dead Man Feels No Cold”

Ad eccezione di Leslie, certo, che ha cacciato i cosiddetti e sta costringendo Gordon a darle la credibilità che le danno gli altri, inclusa Barbara, in coma ad Arkham. Chi vorrebbe litigare con lei? È l’unica dello show che mostri un minimo di buon senso ed è l’unica in grado di ergersi al di sopra di tutti i pazzi di cui la città di Gotham si sta riempiendo. Non che lei sia perfetta, perché sono sicura che ci sia qualcosa che possa farla capitolare, perché c’è sempre e sono sicura che appena il bambino salterà fuori, potrebbe essere quello uno dei suoi punti deboli, ma per adesso sembra essere l’unica in grado di vedere oltre il sipario che gli psicopatici di Gotham hanno fatto inaspettatamente cadere anche su chi non ha mai fatto un passo falso. È l’unica certezza che abbiamo in una Gotham sempre più incerta e il suo voler sempre spronare Jim ad andare via e a cercare un’altra città da proteggere (magari una che voglia essere protetta e che ne apprezzi gli sforzi) è quasi profetico. Leslie è destinata a soccombere, oppure ad andarsene. È la compagna di cui Gordon ha bisogno, ma non quella che merita: quella sarebbe sicuramente Barbara.

Recensione | Gotham 2×13 “A Dead Man Feels No Cold”
Recensione | Gotham 2×13 “A Dead Man Feels No Cold”

Questo episodio è stato sicuramente uno dei più dark della Serie. Anche i momenti comici con il grande Oswald Cobblepot ridotto a partecipare ad un gioco da bambini con i suoi compagni svitati, sono stati così deprimenti da frenare le risate. Certo, dire “Non sono un’anatra, sono un pinguino” non è certo la frase che ci si aspetterebbe da uno dei principi della malavita di Gotham, ma di uno che nel profondo, sa di essere speciale, pericoloso e potente, ma non sa come o perché debba esserlo.

Recensione | Gotham 2×13 “A Dead Man Feels No Cold”
Recensione | Gotham 2×13 “A Dead Man Feels No Cold”

Il grande cerchio mitologico di Batman ruota intorno alla psicologia del suo mondo e al grottesco dei suoi giocatori – città compresa. Il Gotham che è apparso in questa seconda metà di stagione è il Gotham che cerca di crescere, affidandosi meno alla moltitudine di cattivi e più sulle psicosi di una città maledetta piena di persone fuori di testa.

E dopo tutte queste considerazioni, siete pronti per la mia solita Rubrica? Beh, pronti o no, ve la sorbite ugualmente :D

The Irrelevant-Not-So-Irrelevant Gotham’s Database

– Non vedo l’ora che Pinguino riacquisti il senno e la sua verve e dia fuoco ad Arkham. Immaginate lo spettacolo?

– Poichè Jim ha deciso di lasciare Pinguino nei guai, perché non far entrare in scena Edward Nygma? Sarebbe la miglior evasione della storia.

– A proposito di Edward Nygma, come procede la conta delle vittime?

– Hugo Strange e Mrs. Peabody mi spaventano a morte.

– Ho già detto che adoro Alfred?

L’episodio, se non l’avevate capito dalla lettura di questo sproloquio, mi è piaciuto moltissimo, perciò il mio voto è: nove/dieci. Chissà se riuscirò mai a dare un dieci a questa Serie? :D

E voi, cosa ne pensate?

Come credete che si evolveranno le cose?

Alla prossima! <3"><3"><3"><3"><3

P.S. Perché non gustarvi il promo del prossimo episodio,  This Ball of Mud and Meanness?

 

 

 

 

 

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