Più che una recensione, un'esternazione di rabbia.
My Name Is Memory
| Newton Compton | pag. 300 | € 6,90 |
Daniel ha attraversato gli oceani del tempo per trovare Sophia. La "memoria", la capacità di ricordare la sua vita passata, è per lui un dono ma anche una maledizione. Ora Sophia è Lucy, una studentessa liceale, e non crede a una sola parola di ciò che le dice Daniel: le sembra impossibile che nelle loro precedenti vite si siano amati e poi siano stati separati da una crudele forza misteriosa. Ma Daniel sa che loro due sono stati insieme: in Asia Minore nel 552, nell'Inghilterra del 1918, e poi in Virginia nel 1972. Brevi, fugaci attimi di passione che la morte ha sempre brutalmente spezzato. Anche oggi le loro anime si stanno cercando, e ancora una volta quella misteriosa forza è pronta a separarli. Un'avventura romantica che si snoda attraverso i secoli per abbracciare non una ma tante vite, inseguendo l'unico, vero, grande amore.
Voto:
Non sapere da che parte iniziare per scrivere una recensione non è il massimo me ne rendo conto, ma non è colpa mia... non del tutto almeno. Io scrivo di pancia, scrivo in base alle emozioni che le parole mi trasmettono e quando sfoglio l'ultima pagina di un libro e non sento quell'appagamento che cercavo, è la fine. La rovina. La catastrofe. A volte rischio anche di dimenticare tutti i pregi di un libro, perché per me un epilogo poco soddisfacente ha l'effetto di un tornado. Spazza via tutto lasciando solo macerie e polvere.
Ed è proprio così che mi sento dopo aver terminato Grande Amore. Come se pagina dopo pagina avessi aggiunto un tassello a quella che sembrava una storia suggestiva e originale e poi sul più bello quei tasselli fossero volati via disperdendosi negli anfratti più lontani della mia memoria.
Non sono delusa, sono quasi arrabbiata. Sì, perché i libri che sfruttano male il loro potenziale mi fanno arrabbiare più di quelli che di potenziale non ne hanno proprio. Ad un certo punto pensavo di poter dare tranquillamente 4 stelline, mi stavo gongolando nel piacere dell'attesa, non vedevo l'ora che Daniel e Sophia potessero incontrarsi dopo che le loro anime si erano inseguite attraverso i secoli, e nel momento clou, nell'attimo in cui il pathos doveva essere alle stelle...
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