Recensione | Grey’s Anatomy 12×10 “All I Want is You”

Dopo il trauma della scorsa puntata questa settimana andiamo tutti in terapia; o meglio Meredith va in terapia ma è un po’ come se anche noi fossimo lì con lei. Tutti quei traumi, quelle perdite, quelle tragedie e quelle difficoltà sono anche nostre. Le abbiamo vissute anche noi e credo che Shonda voglia spingerci ad affrontarle per andare avanti. L’aggressione a Meredith è stata una sorta di punto di svolta e devo ammettere che non avevo pensato alle implicazioni che avrebbe potuto avere su Meredith. Naturalmente sapevo che lei avrebbe dovuto superare il trauma ma non credevo che questo processo l’avrebbe portata a Recensione | Grey’s Anatomy 12×10 “All I Want is You” questo punto. Forse per la prima volta abbiamo visto una Meredith disposta a parlare, ad aprirsi ed affrontare tutto quello che le è successo. E’ davvero un grande cambiamento per lei ed è l’ennesima riprova di quanto questo personaggio possa ancora dare; ha un margine di crescita potenzialmente infinito e ancora una volta ci dimostra quanto la vita sia imprevedibile perché proprio quando pensi di essere arrivato al traguardo realizzi che devi rimettere il casco e ripartire per un’altra corsa.

Di solito inizio a scrivere le recensioni un paio d’ore dopo aver visto la puntata ma questa volta ho avuto bisogno di più tempo perché ho dovuto ripensare a tutto il percorso dell’analisi di Meredith. In quaranta minuti abbiamo affrontato dodici anni di traumi, non è mica poco. Quei flashback di pochi secondi in cui sono apparsi Lexi, Cristina e Derek sono stati un colpo durissimo. Non è possibile condensare così tanto dolore in così poco tempo. Non si può sopportare. Tra l’altro veramente basta, basta flashback di Derek. Io

non ce la faccio. Penso di aver raggiunto il picco massimo di sofferenza nel rivedere McDreamy andare via dopo che i Merder avevano deciso di essere straordinari insieme piuttosto che ordinari separati perché è come se lui avesse tradito quella promessa morendo. Io ci sto provando a superare questa cosa però gli autori in questo modo non mi aiutano. Capisco che da una parte sia giusto mantenere vivo il suo ricordo perché è stato una delle colonne dello show però continuare a ricordarlo non aiuta nessuno ad andare avanti.

Ciò che viene fuori da quest’analisi sostanzialmente è che Meredith non sa più chi è. E’ un chirurgo, è una mamma, è un’amica ma non è più una moglie perché suo marito è morto e non è una vedova perché ha superato il lutto. Ha perso una parte importante di sé, Derek, che la definiva e ora deve ricominciare a capire chi è e cosa vuole fare. Quando dico che Derek era una parte importante che definiva Meredith non intendo che lei in quanto donna abbia bisogno di un uomo per definirsi o che senza amore non si possa essere completi. Assolutamente no. Intendo che il rapporto con Derek è quello che l’ha fatta crescere di più perché ha dovuto imparare come relazionarsi a lui. Meredith all’inizio della serie era già una buona amica e un ottimo medico, nonostante fosse solo una specializzanda, ma non era una persona adatta ad avere una relazione stabile che avrebbe poi portato ad una famiglia. Il rapportarsi con Stranamore l’ha spinta a superare la sua paura di amare e quella di farsi amare, le ha insegnato a fidarsi anche di chi urla e si arrabbia perché poi quel qualcuno si farà vivo, l’ha portata ad affrontare ed infine risolvere il suo rapporto con la madre e l’ha resa la meravigliosa donna che è adesso. Meredith può andare avanti senza Derek, non ha bisogno di lui ma deve capire cosa vuole fare perché effettivamente può fare tutto. Forse è proprio questo il punto da cui il sole sorgerà di nuovo. Mer aveva bisogno di arrivare a capire di poter essere qualsiasi cosa ma di doverlo scegliere. Un altro punto fondamentale su cui il terapista è riuscito a far riflettere la Grey è il suo rapporto con la solitudine. Gli amici sono sempre stati importanti per lei ma ora sono fondamentali. La chiave del discorso sta tutta nella frase di Meredith “mi hanno lasciata sola”.

Ed in un certo senso è vero. Quasi tutte le persone che amava sono andate via e ora lei si trova ad aggrapparsi ai pochi rimasti e questo le provoca dei problemi. Meredith fatica ad ammetterlo perché lei non è mai stata così ma adesso si trova a non voler più stare sola, a non poter più stare sola dopo tutto quello che ha vissuto. E questo le fa paura, tanta paura perché le persone vanno via. Sempre, in un modo o nell’altro. O almeno questa è la sua esperienza. Se ci riflettete bene l’unico che è presente dall’inizio è Karev. Ma Alex è uno su quanti? Tre? Quattro? E’ troppo poco per non aver paura di restare sola. Meredith si è inconsciamente appoggiata a lui e alle altre persone che ha intorno però ora se ne è resa conto, ora lo ha davvero capito e quindi è dura non farsi condizionare e spaventare da questo. Sono curiosa di vedere dove la porterà questo suo nuovo viaggio. Lei non ha certezze come non ne abbiamo noi se non sapere che questo è solo l’inizio e che quello che verrà scritto sulla nuova pagina della sua vita dipenderà solo da lei.

Se con Meredith ci viene lanciato un messaggio tutto sommato di positività, Shonda si riprende subito da questo attacco di sentimentalismo improvviso e ci piazza una bella ambulanza che esplode. Così, perché la vita è sofferenza e noi dobbiamo ricordarcelo sempre e comunque. Ovviamente questo crea dei disagi in ospedale che porteranno a galla tutte le questioni irrisolte che nello scorso episodio sono stati solo sfiorate.

Partiamo da Owen che per una volta si è comportato da persona matura e ha smesso di fare il bambino. Ha accettato di collaborare con Riggs e quello che ne è venuto fuori è stato semplicemente sublime. Erano una macchina perfetta, comunicavano senza parlare e quei pochi dialoghi che ci sono stati sono avvenuti con loro due che si concludevano le frasi a vicenda. Se Hunt non si ostinasse ad odiarlo potrebbero davvero fare grandi cose insieme. Nonostante il diverbio post operatorio credo comunque che questo sia stato un primo passo per la riconciliazione fra i due che però necessita ancora di tempo, tanto tempo, prima di concretizzarsi.

Se Owen mi è piaciuto tanto con Nathan non posso dire lo stesso del suo comportamento nei confronti di Amelia. Io capisco che lui non voglia parlare di quello che è successo a sua sorella però il suo modo di fare continua ad allontanarla. E questo non gli fa bene. Quei due hanno bisogno l’uno dell’altro ma invece che avvicinarsi e rimettere insieme i pezzi continuano a distruggersi. Lui avrebbe bisogno di lei per parlare, per aprirsi e per liberarsi di questo enorme peso e lei avrebbe bisogno di appoggiarsi a lui. Owen potrebbe essere il sostegno a cui Amelia potrebbe aggrapparsi perché in fondo a lei serve solo questo. Le serve qualcuno che non la faccia scivolare nel

baratro. Amelia è forte perché nonostante tutto quello che ha passato è ancora lì a combattere ma da sola non può farcela. Le serve un aiuto. Le serve Owen. Se mi leggete da un po’ probabilmente immaginerete che vorrei Cristina per Owen adesso. Vorrei lei perché so che saprebbe stargli a fianco. Però penso che Amelia meriti una possibilità e mi auguro che la decisione di andare a mangiare insieme sia uno spiraglio di luce in fondo al tunnel per gli Omelia.

Parliamo adesso di Alex. Parliamo della meraviglia che è quest’uomo. Ho finito le parole per definirlo. E’ stato strepitoso come al solito e questa puntata è stato l’ennesima riprova di quanto sia maturato. Si è fatto estromettere da un caso da una ragazzina eppure è stato lì a tenerle la mano perché sapeva che ne avrebbe avuto bisogno. Karev è

diventato un medico strepitoso ed un uomo straordinario. Mi auguro che Jo sappia apprezzarlo finalmente e che capisca che il suo essere meraviglioso implica essere la persona di Meredith. Per il resto comunque la mia idea su quale sia la persona giusta per Alex la sapete già quindi non mi addentro di nuovo nel discorso.

In questa puntata tutte le coppie, tranne Jackson e April, si sono avvicinate e quindi mi tocca parlare anche di loro : Penny e Callie. Pellie? Canny? Come le chiamiamo? Facciamo che non le chiamiamo perché sono un grosso no. Sono due mondi totalmente diversi, due persone così incompatibili che non capisco come possano stare insieme. Sarà che la Blake non mi trasmette niente e che per me Callie deve pattinare verso il tramonto con Arizona e il suo sorriso super magico, sarà quello che volete ma Penny e la Torres insieme io non le posso vedere. E per inciso, Penny, lascia che a baciare Callie contro un muro sia chi lo sa fare.

Più Arizona e meno Penny. Vi prego. Non è possibile vedere la Robbins per tre secondi a puntata.

Infine parliamo di DeLuca e della Pierce che finalmente hanno smesso di fare

tutto off screen e ci vengono mostrati. Devo dire che sono carini insieme e che sono la ventata di leggerezza che ci vuole nello show. Per ora la loro relazione sembra tutto divertimento e niente complicazioni ma, non temete, i drammi arriveranno presto anche per loro. Epica la conclusione in cui Webber si rende conto che la ragazza riguardo alla quale ha scherzato con DeLuca è Maggie. Grazie Richard, finalmente ho chiuso una puntata di Grey’s Anatomy con il sorriso. Non ricordo quando sai stata l’ultima volta in cui è successo.

Voto 7.5/10

Vi lascio il promo del prossimo episodio che a quanto sembra sarà molto Japril-centrico

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