Recensione | Grey’s Anatomy 12×14 “Odd Man Out”

Qualche giorno fa stavo pensando a quanto sarebbe stata bella una puntata con Arizona come protagonista quindi non posso che ritenermi soddisfatta dopo aver visto questo episodio.

Io amo Arizona e tutte le volte che un suo caso viene portato in rilievo non mi delude mai. Anche questa volta ha compiuto un vero miracolo e ha dimostrato di essere la migliore nel suo campo, tanto che persino Alex ha dovuto scusarsi con lei per aver dubitato della riuscita dell’intervento. Mi piacciono tanto loro due e vorrei che avessero più scene insieme. Non ci dimentichiamo che se Alex è diventato ciò che è ora è soprattutto merito suo. Ovviamente non mi riferisco solo alla sua formazione professione, che comunque è ineccepibile, ma anche alla sua crescita personale. Lei gli ha

insegnato a dare il meglio di sé e gli ha mostrato quanto sia importante avere degli amici che possano guardarti le spalle. In pratica senza Arizona, Meredith ora non avrebbe la sua persona e noi non avremmo il nostro Karev. Da un lato, comunque, mi è sembrato strano vedere Alex opporsi in maniera così forte alla Robbins perché vedo ancora lei come suo mentore ma dall’altro mi è piaciuto perché significa che ora loro sono effettivamente sullo stesso piano e questo sottolinea per l’ennesima volta la crescita di Katev.

Il fulcro della puntata però non è tanto il caso di Arizona quanto lo scambio di “coppie” strutturato-specializzando proposto da Webber che ancora una volta dimostra di essere un gradino sopra a tutti accorgendosi che gli specializzandi stanno un po’ dormendo sugli allori. Ho apprezzato che la Bailey non lo abbia ostacolato e lo abbia lasciato agire da capo perché moralmente Richard è e sarà sempre il capo di quell’ospedale.

Lo scambio degli specializzandi ha mostrato due questioni interessanti e molto importanti da analizzare. La prima è sicuramente quella del confronto tra Meredith e la Wilson che finalmente è avvenuto. Jo mi è piaciuta tantissimo e non avete idea di quanto io sia contenta di poterlo dire. Ha tirato fuori il carattere, ha detto tutto quello che c’era da dire, ha lottato per il suo ruolo nell’ospedale e ha lottato per rivendicare la sua posizione nella vita di Alex. Io sono sempre pro Meredith però questa volta penso che la Wilson avesse pienamente ragione e mi fa piacere che sia riuscita ad esprimersi esattamente come voleva e doveva fare.Detto questo comunque ho amato Meredith come sempre perché si è accorta di aver sbagliato e ha fatto un passo indietro aprendosi verso la Wilson. Il suo discorso su Alex mi ha fatto quasi commuovere perché mi ha dimostrato nuovamente quanto tenga a lui. La paura che il suo amico, la sua persona, possa di nuovo soffrire a causa di una donna la porta

automaticamente a non sopportare questa donna e a renderla la vita impossibile. Non sarà un comportamento correttissimo ma è sicuramente una prova di amicizia fantastica. Mi è piaciuta molto anche la parte del discorso in cui Meredith esorta Jo a non permettere a nessuno, nemmeno a lei, di trattarla come un insetto e di schiacciarla. Come sempre Meredith ci dà una lezione di vita oltre che dimostrarci come tornare sui nostri passi quando ci si accorge di aver sbagliato.

Il fatto che Meredith faccia il tifo per Jo come ragazza giusta per Alex mi fa dubitare che il futuro della serie possa mai essere a tinte Merex però mai dire mai. Intanto sono contenta che Thorpe sia arrivato a Seattle per corteggiare Mer. Già adoro la sua strafottenza e la sua presunzione che sicuramente si riveleranno essere solo una corazza. Non vedo l’ora di sapere come proseguiranno le cose fra loro e di capire se il nuovo arrivato riuscirà a far breccia nel cuore di Meredith oppure, come direbbero Callie e Maggie, se riuscirà ad attivare la suoneria del suo cellulare.

L’altra annosa questione che viene fuori dalla rottura degli schemi è il rapporto tra Amelia e Penny. Sapevo che prima o poi sarebbe stato affrontato e devo dire che tutto sommato non è stata nemmeno tanto tragica la situazione. La Blake si è dimostrata ancora una volta perfetta nella situazione e per quanto mi costi ammetterlo il suo percorso in questa stagione è ottimo. Ormai non è rimasta nemmeno l’ombra della Penny della 11×21. Maledetta Shonda che mi sta facendo apprezzare la donna che ci ha portato via Derek. Non credevo sarebbe mai successo eppure sono qui e non riesco più ad odiarla; non vedo più Derek su quel maledetto lettino ogni volta che la inquadrano, non immagino gli occhi di McDreamy che assiste impotente agli errori di quel branco di medici, non sento la sua voce fuoricampo che suggerisce cosa si dovrebbe fare per salvargli la vita e soprattutto non voglio spedire la Blake a fare TC notte e giorno. Ancora una volta Shonda mi ha insegnato qualcosa e nell’osservare Penny mi sento tanto Amelia che si arrende all’evidenza e capisce che dovrà insegnarle perché è un neurochirurgo nato. So quanto costi ad Amelia tutto questo, glielo leggo in faccia ed è la stessa cosa che provo io ma so che lei riuscirà a fare un altro passo verso Penny e che probabilmente lo farò anche io insieme a lei.

Amo la capacità che questo show ha di farti sentire come uno dei suoi protagonisti, di farti vivere le storie e di essere parte integrante di esse. Se glielo permetti, Grey’s Anatomy ti entra dentro e ti fa a sua volta diventare parte di qualcosa, parte di un mondo in cui crescere, parte di un universo che non è tuo ma che può esserlo dal momento in cui decidi di volerlo.

Ovviamente la situazione tra Amelia si presta benissimo ad un parallelismo con il rapporto tra Riggs e Hunt e mi piace che in qualche modo anche questo sia servito a fare un passo avanti in questa situazione. Nella 12×12 è toccato a Meredith stare a stretto contatto con Nathan e apprezzarne le capacità mentre questa settimana è stato il turno di Amelia. La Shepherd e la Grey sono le due figure più importanti nella vita di Owen quindi immagino che questa loro apertura nei confronti di Riggs sarà funzionale alla risoluzione del conflitto tra Nathan e Owen che prima o poi ci dovrà essere.

In tutto ciò apro una parentesi sul momento di tenerezza degli Omelia con i cuccioli per dire quanto sia stato bello vederli così felici e spensierati. Spero che questa bolla di sapone in cui stanno vivendo non scoppi troppo presto perché entrambi si meritano questa felicità.

L’altro punto fondamentale affrontato nell’episodio è quello della gravidanza di April. La Kepner non si sta comportando in modo razionale e nemmeno da medico rifiutando gli esami ma io non mi sento di biasimarla. Ha paura di rivivere l’incubo di Samuel e anche solo pensare di fare dei controlli la terrorizza. Quando si rifiuta di dirlo a Jackson per me non lo fa per difendere lui, o almeno non solo. Lo fa anche per proteggere se stessa perché parlarne con lui lo renderebbe ancora più reale e quindi la costringerebbe ad affrontare la paura di rivivere l’incubo della sua prima gravidanza. Non è un

comportamento corretto, soprattutto perché Jackson merita di sapere, ma non mi sento di condannarlo. Quella che secondo me in questo caso ha sbagliato è Arizona. Non aveva il diritto di dirlo a Jackson e di intromettersi seppur comprendo che lo abbia fatto in buona fede. Tra l’altro questa poteva essere una buona occasione per permettere ai Japril di riaprire un dialogo e lei, così facendo, gliel’ha negata.

Puntata tosta e concentrata in cui sono venuti al pettine tantissimi nodi e in cui si sono aperte molte strade che non vedo l’ora di scoprire dove condurranno. Tutte le storyline hanno avuto la giusta importanza e tutti i personaggi il giusto screen time, facendo risultare così l’episodio equilibrato e semplice da affrontare, nonostante i temi trattati non fossero esattamente leggeri.

Voto 8/10

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