Recensione – Hannibal 3×03 “Secondo”

Finalmente, per tutti i fan dell’Hannibal di Thomas Harris, in questa puntata “scopriamo” qualcosa in più sul passato del dottor Lecter, soprattutto grazie alle indagini di Will, che si è spostato in Lituania, dove si trova la vecchia dimora dell’uomo.

Qui inizia un vero e proprio viaggio psicologico (l’ennesimo) per Will, che si trova faccia a faccia con i fantasmi dell’uomo che sta disperatamente cercando ovunque. Vaga per l’enorme tenuta e per il bosco ormai abbandonato a se stesso, immaginando un’ipotetica seduta, alla ricerca della “serratura” della mente di Hannibal. Ogni stanza è permeata da ricordi, spesso spiacevoli, di un’infanzia complessa ed avvolta nel mistero più fitto. Attraverso una lunga inquadratura che ci mostra l’intera radura, scopriamo anche la tomba di Mischa, la sorella di Hannibal.

E’ proprio nel bosco che Will vede per la prima volta Chiyoh. La donna tiene sotto chiave un uomo che parla una lingua sconosciuta. Quando Will le chiede perchè lo tiene rinchiuso in gabbia, lei risponde semplicemente “l’ha mangiata” e noi capiamo subito che si riferisce a Mischa. Continuano a parlare di Hannibal e della vita della donna, relegata a fare da guardiano all’uomo che pensava avesse ucciso la povera Mischa. “Ogni pena può essere sopportata se la si narra o se ne si fa una storia. Raccontami una storia”. E’ così che Chiyoh giustifica la sua presenza lì: non può uccidere l’uomo perchè la sua morale non glielo consente, ma sopporta di essere legata a lui per la vita. Così come lo stesso Will è legato per sempre ad Hannibal, grazie al “sorriso” che l’uomo gli ha regalato prima di fuggire via. Perchè “non ho mai conosciuto me stesso così bene come mi sono conosciuto quando ero con lui”. 

Per liberare Chiyoh, ma anche per metterla alla prova, Will libera l’uomo che, non contento, tende una trappola alla donna, ma finisce ucciso lo stesso. Alla fine Chiyoh, quindi, fa comunque ciò che Hannibal pensava avrebbe fatto molto prima. Will pensa esattamente come Hannibal, prova del legame indissolubile che ormai li lega. La conversazione tra lui e la donna, subito dopo la morte del presunto cannibale, è illuminante: Chiyoh ha compreso profondamente Will, nonostante lo avesse conosciuto da pochissimo, quasi come se rivedesse Hannibal in lui. Come convinta da questa cosa, decide di partire con lui alla ricerca di Lecter.

Ultima scena del punto di vista di Will, sempre molto significativa, lui che ricrea una farfalla (o una libellula) usando il corpo dell’uomo, come Hannibal ha sempre fatto finora, creando un’opera d’arte.

Nel mentre, a Firenze, la pace non sta durando. Sì, perchè dopo la semi confessione di Hannibal su ciò che prova realmente per Will (una sorta di amore), fatta a Bedelia, la quale è convinta che lui stia facendo di tutto per farsi trovare, Hannibal decide di liberarsi del professor Sogliato. Con la solita ironia che utilizza in cucina, prima di ucciderlo, gli serve un cocktail servito al bordo del Titanic prima che lo stesso affondasse. Durante l’intera cena, lo sguardo di Bedelia ci dice che ha capito cosa sta per succedere, ma che non sa assolutamente come intervenire. L’unica azione che potrà fare, per compassione, sarà dare il colpo di grazia al professore, risvegliando la vena cinica di Hannibal che le dice: “beh, tecnicamente lo hai ucciso tu”.

Successivamente il professor Sogliato viene servito ad un’altra cena. Come al solito, i commensali si sprecano in complimenti sulla cucina, sulla carne e sul cuoco che rivela che “ha preparato per la prima volta questo piatto in onore di sua sorella”. Che fosse proprio sua sorella ad essere stata servita, quella volta? Ed è quello che pensa anche Bedelia, la quale, subito dopo la cena, mentre si fa un bagno in compagnia del marito (sembra quasi che Hannibal si preoccupi che la carne della donna resti profumata e fresca), gli chiede: “che sapore aveva tua sorella?”.

Ormai è chiaro che Hannibal prova gli stessi sentimenti per Will e per Mischa. Sua sorella “lo ha influenzato a tradire se stesso”, proprio come aveva fatto Will quando era riuscito a connettersi con l’Io più intimo di Lecter, facendosi un po’ di spazio nella sua mente, carpendone i segreti e capendone i complessi meccanismi. Esiste un solo modo in cui può “”perdonare” Will, cioè mangiandolo.

Questa stagione si sta rivelando, almeno a mio parere, nettamente superiore alla seconda, proprio perchè sta esplorando aspetti della vita di Hannibal che ancora non avevamo avuto il piacere di incontrare nella serie televisiva, ma che conosciamo già grazie ai libri. Anche se non citeranno fedelmente il libro, anche solo l’inserimento di Mischa ci fa apprezzare ancor di più questa stagione. In particolare questo episodio, che vede di nuovo affiancati Will e Hannibal, anche se in zone geografiche diverse, è stato meravigliosamente messo in scena, in particolare nelle parti in Lituania e nel personaggio di Chiyoh, per la quale spero una storyline di tutto rispetto. Il legame tra i due protagonisti è così potente, nonostante la lontananza, che ci fa pensare proprio all’amore e alla comprensione degna di due fratelli. Ogni settimana è più difficile da sopportare, in attesa del nuovo episodio.

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