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Recensione Hostel part 3

Creato il 17 luglio 2013 da Giuseppe Armellini
Recensione Hostel part 3Ah ah, credo di essere l'unico pazzo non solo in Italia ma nel mondo intero a considerare questo terzo
capitolo (non proprio ufficiale però...) della saga creata da Eli Roth come quello meglio scritto di tutti o comunque quello che, sbudellamenti a parte, cerca di avere più trovate degli altri. Ero davvero convinto di trovarmi davanti una ciofeca colossale e invece complimenti ragazzi, avete raggiunto livelli pari a Roth senza avere quasi una lira.
Sapete che ha di fantastico sto film?
Il primato di colpi di scena.
Ne ho contati 7.
Assurdo.
E 5 su 7 non me li aspettavo proprio, giuro, coglione io o bravi loro non so dirlo.
Già il prologo è sorprendente ma i ribaltamenti di situazione e le sorprese andranno avanti fino alla fine, assicurato.
E la parte pipareccia, quella che nel primo Hostel prendeva metà film qui è molto meno importante e accompagna sempre l'avanzare delle vicende, non è un blocco a sè stante.
Ragazzi, c'è poco da fare, è ovvio che senza i due capitoli precedenti questo non esisterebbe (il plot alla fine è sempre quello) ma sono convinto che venire per terzo e non essere diretto da Roth l'abbia penalizzato.
Le torture sono tutte riuscite ed incisive, si vede il minor budget è vero, specie nei dettagli, ma l'inventiva c'è.
Gli attori se la cavicchiano, lei, la futura moglie a casa, è bella da paura mentre in mezzo ai ragazzi ce n'è uno così brutto da infastidire.
Il boss è il Dracula di Argento...
Molto carina l'idea della stanza delle torture mostrata a tutti con la possibilità di scommettere su come morirà la vittima di turno. Fantastica la donna demone arciere. Non gasiamoci, è un filmetto alla fine ma pieno di brio ed inventiva.
Spoiler d'ora in poi, anche grossi, fermatevi se volete vederlo.
Il prologo con quel ribaltamento, lo scoprire che le due ragazze in realtà erano vittime anch'esse, la sorprendente rivelazione di che ruolo abbia avuto l'amico organizzatore e quel finale con doppia sorpresa per cui per una volta muore nel cinema il protagonista e poi no, insomma, i ragazzi che l'hanno scritto hanno provato a mettere un qualcosa in più rispetto ai primi due capitoli, altrimenti sarebbero stati completamente distrutti dagli stessi.
Credo che questa fosse una saga già satura dopo i primi due capitoli (come Saw secondo me), già salvarsi sarebbe stata un'impresa.
E ci si salva, eccome.
Ma poi ragazzi, sapete chi c'è alla regia?
Quello Spiegel amico di Raimi che scrisse da ragazzino la sceneggiatura de La Casa 2.
Bravo Scott, divertirsi con gli horror a quasi 60 anni è indice di passione e animo giovane.
Magari l'ha fatto per farsi un giro con le ragazze del film.
E bravo Scott.
Due volte.
( voto 6 )

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