I, Frankenstein è l'adattamento cinematografico della graphic novel di Kevin Grevioux dove il mostro di Shelley diventa suo malgrado giudice di una guerra eterna tra forze del bene e del male.
Alla regia c'è Stuart Beattie, sceneggiatore di film come Collateral e molti dei capitoli della saga Pirati dei Caraibi, quindi non proprio un novellino, ma il suo è un esordio con un film di un certo spessore purtroppo non è stato molto fortunato, eppure il materiale c'era eccome.
Tra i punti negativi del lavoro di Beattie c'è da sottolineare purtroppo l'inconsistenza di una sceneggiatura troppe volte ai limiti del sopportabile con situazioni surreali e momenti banali che non fanno altro che mettere a dura prova la pazienza dello spettatore.
Azione ed intrattenimento sono parte della sceneggiatura solo che dopo un numero esagerato di combattimenti alla Blade (o per essere più contemporanei alla Underworld) ci si rende conto che la noia alla fine non può che prendere il sopravvento, pathos e mordente rimangono perciò solo una tiepida speranze.
Il cast presenta nomi di qualità come Aaron Eckhart, Bill Nighy ed i giovani talenti Jai Courtney e Yvonne Strahovski, ma nonostante ciò la qualità sembra comunque latitare.
Tra tantissime ombre però c'è da segnalare una luce visto che ciò che funziona senza dubbio è l'ottima mole di effetti speciali presenti nel film; combattimenti, esplosioni e distruzioni varie sembrano essere l'unico pezzo forte, escludendo chiaramente l'aspetto esteriore dei demoni completamente da horror di serie B, di un disastro cinematografico.
In conclusione posso affermare di aver assistito al peggior film del 2014 e senza dubbio ad uno dei peggiori film tratti dal mito di Frankenstein, e ce ne sono di brutti, Stuart Beattie ha dimostrato di non essere all'altezza del compito realizzando un film vuoto e per giunta banale.
Aaron Eckhart ha di sicuro osato con questo ruolo e sarebbe buon per lui provare subito a tornare ad interpretare ruoli adatti al suo grande talento, a salvarsi è alla fine il solo comparto visivo che gode di un ottimo intrattenimento che finisce per non essere sfruttato a dovere.
di Frenck Coppola