Titolo: I funeracconti
Autore: Benedetta Palmieri
Editore: Feltrinelli
ISBN: 978-8807018640
Num. Pagine: 140
Prezzo: 14.00€
Voto:
Trama:
Un presenzialista dei funerali che partecipa alle esequie di sconosciuti ricavandone impressioni e suggestioni che poi annota metodicamente nel suo “curriculum mortis”. Una donna – Maria Addolorata – a capo di una blasonata agenzia di pompe funebri, il cui motto è: “A ogni cerimonia il proprio stile”. Un parco dei divertimenti molto particolare – FuneraLand – che promette di far morire dal divertimento. La redazione di una rivista “Glamourt” – alle prese con il numero speciale, il tredici. Una “dama di condoglianze”, perché quando una persona muore chi rimane è più solo. Collezionisti di rarissimi carri funebri. Tumulatori di piccoli animali domestici e necrofori di fiori d’appartamento. Otto racconti che iniziano quando tutto finisce. Otto racconti che giocano con la morte e con le sue innumerevoli declinazioni – qualche volta drammatiche, spesso assurde, sempre umanissime. Benedetta Palmieri affronta uno degli ultimi tabù con ironia partenopea e scaramantico disincanto, perché dietro la paura della morte c’è un mondo da raccontare.
Recensione:
Un libro grazioso e originale che si mette a raccontare diverse sfumature dei colori del lutto italiano, la morte come non era mai stata vista, tra riviste specializzate, uomini e donne che hanno dedicato l’intera vita – senza ironizzare – all’arte del funerale in ogni sua sfaccettatura, senza però mai scadere nel banale o nel cattivo gusto, trattando ogni argomento con delicata comicità o serietà, a seconda del punto di vista.
I racconti sono un susseguirsi di stranezze e disincanto, la morte guardata con gli occhi di chi fa affari e di chi invece ormai è così tanto affezionato a quel mondo da averlo reso il proprio universo personale, chi collezionando macchine, chi dedicandovi il proprio lavoro, chi per passione.
Lo stile è leggero e godibile, gli argomenti sono narrati con gentilezza e simpatia, è un libro alternativo fantasioso e gradevole che merita di essere letto perché strappa ben più di un sorriso, svolgendo forse un ruolo apotropaico nell’esorcismo di qualche paura atavica.