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Recensione I segreti di Coldtown di Holly Black, Speciale Halloween!
Creato il 28 ottobre 2013 da Valentina Seminara @imatimehunterI segreti di Coldtown (The coldest girl in Coldtown)Holly BlackMondadori Chrysalide
444 pagine22 Ottobre 201317,00€Acquista qui: I segreti di ColdtownVoto: ★ ★★★e ½
Tana si risveglia la mattina dopo una festa in una vasca da bagno, con i postumi di una brutta sbronza. Una sorpresa ben peggiore la aspetta non appena apre la porta: durante la notte i suoi amici sono stati uccisi dai vampiri. Tutti tranne due ragazzi: Aidan, che è stato infettato ed è già condannato a trasformarsi, e Gavriel, un bellissimo vampiro in fuga dai suoi simili. Per loro non c’è più scampo, e nemmeno per Tana: suo padre, credendola infetta, non la vuole più a casa. C’è solo un posto per loro: le Coldtown, comunità isolate fondate in diversi territori degli Stati Uniti per rispondere all’emergenza vampiri, che da qualche anno sono usciti allo scoperto e vagano liberi a caccia di prede umane. Tana è l’unica che può ancora salvarsi, ma se non uscirà entro ventiquattr’ore dal ghetto, vi rimarrà per sempre.
La mia Recensione
Siete mai stati ad una festa, a casa di un amico, di quelle che durano fino al mattino? Rumorose, piene di musica, alcool e stanze libere, di amici ubriachi che fanno ubriacare anche voi, così che al risveglio vi ritroviate con un terribile mal di testa, senza scarpe e con i vestiti sgualciti, magari dentro una vasca da bagno? Io no, ma la protagonista di questo romanzo ha saputo rendere la scena a metà fra il comico e l'esasperato. Tana è così; in mancanza della sua migliore amica, Paulina, con cui di solito si reca a feste simili, decide di partecipare a quella di uno dei suoi compagni di scuola per ammazzare il tempo ed evitare di morire di noia. Di certo non poteva immaginare che, pur essendo sopravvissuta a possibili sbadigli e occhi socchiusi decidendo invece di andare alla festa, il resto dei festaioli sarebbe morto per un attacco inaspettato da parte dei vampiri. Incredulità, shock, raccapriccio, terrore, panico: una scena macabra come quella cui gli occhi di Tana sono costretti ad assistere non può che provocare tutto questo, insieme ad un crescente e sempre più insistente istinto di sopravvivenza, che la spingerà ad agire. E proprio come quel primo ritrovamento spaventoso, nulla può prepararla alla vista di Aidan, il suo ex ragazzo, legato su un letto ancora vivo, e del vampiro dai lucidi capelli neri e gli occhi rossi sdraiato per terra accanto a lui.
L'esercito alzò delle barriere attorno ai quartieri delle città dove si era diffusa l'epidemia. Fu così che nacquero le prime Coldtown.
Ecco cosa dovete sapere sui vampiri della Black: quando mordono un umano, egli viene infettato, inizia a diventare Freddo -temperatura corporea mortalmente bassa, fame quasi inarrestabile; perché la trasformazione in vampiro sia completa deve mordere qualcun'altro, il quale però non corre alcun rischio di contagio -solo i vampiri possono infettare qualcuno. Bevendo sangue umano, il malato muore e rinasce come vampiro, e a quel punto chiunque gli finisse sotto i denti verrebbe automaticamente contagiato. Vampiri e infetti vivono in colonie separate dalla comunità di umani, isolate in mezzo a loro, le Coldtown. E se, uno volta dentro, si vuole uscire, l'unico modo è trovare un gettone. Lo si può ottenere comprandolo da qualcuno o assoldano un cacciatore di vampiri disposto a catturarne uno e a consegnarlo alla comunità della Coldtown in cambio del rilascio dell'umano in questione -"vampiro dentro, umano fuori".
Ed è tutto realistico in modo assurdo, perché vi è una specie di vampirizzazione ipocrita della società, per cui tutti vogliono tenere alla larga l'infezione, ma sono al contempo affascinati da queste figure immortali, bellissime, prive di imperfezioni e colme di carisma finché non sono affamate -per questo assolutamente incostanti. A quel punto, però, è meglio star loro alla larga. Questi vampiri sono un po' come idoli televisivi o/cinematografici, e la reazione della gente normale trova la sua prevedibile conseguenza -ma non dimentichiamoci che stiamo parlando, si insomma, di vampiri coi fiocchi, quelli con sorrisi affettati e sguardi iniettati di sangue, pazzi e capaci di tutto pur di alimentarsi. E' ciò che succede alle persone incontrate dai nostri personaggi all'interno del libro: i vampiri sono fonte di ammirazione e timore, guardati con occhi sognanti come vere rock star o divi del cinema. Assurdo, appunto, ma terribilmente intrigante. Perché questi vampiri sono solo la facciata, un modo per dare un volto alla parte più oscura di noi e avere poi qualcuno da incolpare.
E poi c'è Tana, una protagonista degna di questo appellativo, che ci fa conoscere con oggettività e attenzione il mondo in cui vive, la sua vita prima e durante ogni incredibile risvolto del suo presente. Spigliata, decisa, ragionevole, attacca brighe al punto giusto: ha condotto una vita normale e tranquilla, se non fosse per la condizione della sua famiglia, incompleta da anni, a causa sua. A capitoli alterni, fra un presente troppo veloce e un passato che non smette mai di premere lungo i confini della sua mente, Tana ci mostra i suoi ricordi. Ricordi di una bambina, innocente ma consapevole, e di sua madre; il periodo di malattia della donna, per via del contagio, dell'orribile esperienza vissuta fra le sue urla che giungevano dalla cantina e il dolore, la paura di non vederla guarire, il timore di ammalarsi come lei, riemergono abbozzando un disegno malinconico che ha risvegliato la mia empatia e mi ha permesso di vedere il mondo delle Coldtown dal punto di vista di Tana, completamente immedesimata nella sua situazione. Comincia ad accennare momenti di rassegnazione, in cui la cicatrice infertagli dalla madre e il peso della sua condizione di fuggitiva racchiusi in un piccolo morso sopra il ginocchio la portano a pensare che la morte sia lì per lei -in realtà, che questa non avesse mai smesso di guardarla da quando era ancora piccola- e che la follia della sua vita abbia contribuito a renderla inevitabile. Per questo accetta di farsi trasformare.
— Quando ci avrai portato lì, tu devi tornare a casa. La morte ti ha schivato due volte, Tana. Non darle la terza occasione.
— No, lei deve venire con noi — replicò Aidan, infilando la testa nello spazio tra i due sedili. — Vero che vieni, Tana? Non puoi lasciarmi affrontare questa avventura da solo, vero?
— Oltre quei cancelli non c’è niente per lei — disse Gavriel. — Cosa pensi, di portartela dietro come un talismano che ti ricordi la tua umanità? O credi che condividere la dannazione ne alleggerisca il fardello?
— Sembra che lei ti piaccia parecchio — intervenne Midnight maliziosamente. — Magari alleggerisce il tuo fardello, invece del suo.
E' questa la parola chiave, follia. Lo stranissimo e surreale viaggio senza una meta precisa, iniziato con Aidan e Gavriel, si trasformerà in una ricerca implicita di risposte, desideri da rincorrere, paure da combattere o a cui cedere, quando dare al male in generale il volto di un mostro è molto più semplice che guardarlo davvero in faccia e capire che devi saperlo riconoscere, che non sempre ciò che sembra cattivo lo è -come non sempre il bello nasconde un animo buono. E trasformerà lei, cambiandola fuori e dentro, facendo emergere la parte oscura di sé, quella che tutti rifiutano di accettare perché è la via più semplice da intraprendere.
Ho adorato entrambi i ragazzi, il primo così assuefatto dalla visione più lussuosa e affascinante dell'essere vampiro da non concepire nessun'altra strada per se stesso, eppure profondo a suo modo, il secondo perso in un altro secolo, folle in modo velato e, per questo, più pericoloso, ma indicibilmente interessante, che insieme a Tana creano un connubio di personalità strambe abbastanza da incuriosire il lettore, intrattenerlo, farlo divertire e lasciarlo senza fiato allo stesso momento. Gavriel, però, è particolarmente magnetico, perché è vampiro da più tempo rispetto ad Aidan, che invece sembra prendersi gioco della vita ed essere sempre a suo agio. Per la sua insolita galanteria, o per il suo essere malinconicamente folle, reso ancora più evidente nei capitoli in cui ci viene mostrata la sua storia -nella misura in cui il lettore deve sapere, nei momenti giusti e nelle giuste dosi.
"Lotto per mantenere momenti di razionalità” le aveva detto Gavriel lungo la strada. Da quel momento in poi, Tana aveva notato lo sforzo che faceva: alternava momenti in cui sembrava perso in se stesso ad altri in cui era oggettivamente letale.
Una descrizione ideale per riassumere in poche parole questo personaggio. Gavriel fa emergere la parte più impulsiva di Tana, quella che forse accetterebbe di diventare vampiro, quella che, in un certa senso, lo è sempre stata.
Un insieme di folli, la Follia stessa che trascina Tana nel proprio covo ed elimina in lei ogni traccia di ragionevolezza, senza però alterare lei. Lentamente, lasciando che si convinca di avere ancora controllo a sufficienza, di poterle sfuggire finché l'illusione non scompare -un'illusione che ha trascinato anche me fino alle ultime pagine, totalmente ammaliata! E il modo in cui l'autrice descrive tutto ciò... surreale, macabro, un vero film horroh, in bianco e nero e rosso sangue. Un continuo rimbalzare da sensualità a follia, che altera i sensi e ti fa provare mille emozioni diverse in modo distinto, intenso, per ciascuna di esse. Tania figura se stessa come infetta, come possibile vampiro, o semplicemente come una persona normale, finalmente libera dal pericolo. Ma non contempla mai la possibilità di diventare vampiro, accarezzandone l'idea con desiderio, frenata dalle immagini della madre e dal sangue che le scorre sul braccio, le unghia di lei aggrappate alla sua pelle di bambina, oltre che dall'orrore che le scorre intorno ammaliante come il canto di una sirena. I segreti di Coldtown è un continuo sorriso alla morte, un libro che ha suscitato in me i pensieri e le immagini più inquietanti, ma non nel modo in cui potrebbe farlo qualcosa che ti fa urlare di paura. Piuttosto, come una dolce discesa nell'oblio col sorriso sulle labbra, con la convinzione fittizia di star procedendo verso l'unica via possibile, ragionevole. L'urlo giunge alla fine, quando è ormai troppo tardi.
Si chiese se fosse quello che i vampiri vedevano riflesso nello specchio un giorno dopo l’altro: degli ubriachi che giuravano dopo l’ennesima sbronza di non perdere mai più il controllo. Ubriachi che avevano ancora sete.
Holly Black, con il suo modo sottile di dire la verità che ritroviamo anche in Tana, ci introduce in questo mondo di vampiri freddi e spietati, in medias res, dandoci il tempo di adattarci ai suoi personaggi e guidandoci passo passo alla scoperta di Coldtown, della storia degli esseri che abitano queste città e del perché Tana e gli altri vi si recheranno. Entrano in gioco tutti, tra capitoli sul loro passato e sul presente, ed è uno degli aspetti che mi è piaciuto di più perché rende la storia più completa, ricca di personalità, un paradosso dell'irrealtà che per certi versi lo fa diventare più reale. Incontrasti fra di loro alla perfezione, con questi capitoli così disposti avremo una visuale sempre più chiara e dettagliata di queste vite che si intrecciano, collidono, si fondono e si tentano a vicenda. Non ci sono amici e nemici perché tutti sono entrambe le cose l'uno per l'altro. E, credetemi, ci sarà anche il romance. Eccome se ci sarà. Ma parte integrante di quell'ambiguità che sembra permeare tutta la storia, fino alla fine, fino all'ultima battuta, fino a quando amore e follia si abbracceranno come vecchie compagne, ancora. Con piccole citazioni da brivido ad ogni inizio capitolo, un preludio spaventoso, un intreccio mozzafiato e un finale perfetto, così dannatamente calzante da lasciarmi fuori di testa dopo avermi fatta impazzire per ore, fra rivelazioni e attacchi a sorpresa non potete assolutamente non leggere questo romanzo.
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