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Recensione, IL BALLO di Irène Némirovsky

Creato il 10 giugno 2013 da Leggiamo
Stamattina ho letto questo racconto breve di Irène Némirovsky e non posso fare a meno di consigliarlo agli amanti dei classici, o a chi si vuole avvicinare a un'autrice nei cui scritti traspare tutto il dramma che l'ha resa la donna che è stata.
I l  B a l l o
| Newton Compton | pag. 125 | € 0,99 |
Recensione, IL BALLO di Irène NémirovskyPer i Kampf l’organizzazione del ricevimento, a cui sono invitati i maggiorenti della città, è un’occupazione serissima.Tutto deve funzionare alla perfezione, come il meccanismo di un prezioso orologio. Proprio per questo, il ballo, che dovrebbe segnare l’ingresso della famiglia nell'alta società parigina, è un sogno tanto per la madre, volgare e arcigna parvenue, quanto per la quattordicenne Antoinette, che però ne rimane esclusa. Con una scrittura precisa e senza fronzoli, Irène Némirovsky racconta la vendetta che Antoinette saprà prendersi.
Voto:Sinceramente non so darci un voto,perché di fondo non sono abituata 
recensire i racconti, ma lo consiglio. Può bastare?
R e c e n s i o n e
Forse Irène Némirovsky è nata nel posto sbagliato e nell'epoca sbagliata. Anche nella famiglia sbagliata direi. Non importa che lei scriva un romanzo o un racconto, non importa che siano 3 righe o 300 pagine, dalle sue parole emergono sempre gli stessi elementi: un totale disprezzo per la classe sociale borghese, una fredda indifferenza verso gli ebrei, e personaggi che spesso non sono vincitori, ma soprattutto vinti.
Fin qui niente di strano se non fosse che l'autrice è ricca di nascita e pertanto cresciuta negli agi e nel benessere con tanto di governante al seguito, una fortuna solo apparentemente che l'ha privata dell'affetto della madre totalmente disinteressata alla sua educazione; Irène inoltre è ebrea, forse una delle donne meno orgogliose di esserlo infatti negli anni '30 si convertirà al cattolicesimo, ma per ironia della sorte verrà deportata e uccisa ad Auschwitz.
Ne Il Ballo l'autrice urla tutta la sua profonda avversione per la figura della "madre", e punta il dito contro il vil denaro, l'unica vera rovina della mente e dello spirito.
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