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Recensione, IL CANTO DEL CIELO di Sebastian Faulks

Creato il 09 febbraio 2013 da Leggiamo
Pensavo che questo libro sarebbe stato un ottimo consiglio per San Valentino, ma mi sono sbagliata. E' solo un ottimo consiglio, per qualsiasi mese, ricorrenza e occasione dell'anno.
Non è un libro dall'impatto immediato, quindi armatevi di tempo e godetevelo, sono sicura che una volta finito non ve ne sarete pentiti. Peccato la narrazione lenta, ma ci si abitua, e la guerra che descrive Faulks è un qualcosa di straziante... qualcosa di mai letto.
| Beat Edizioni | Pagine 496 | Prezzo € 13,90 |
Recensione, IL CANTO DEL CIELO di Sebastian FaulksStephen Wraysford è un ventenne inglese, orfano e senza più legami, trasferitosi in Francia per lavorare in un’industria tessile. Isabelle è una ragazza irreprensibile, che rispetta, con rassegnazione, i doveri coniugali di un matrimonio combinato. Quando si incontrano, ad Amiens, nel 1910, i due vengono travolti da una passione bruciante che non possono ignorare. Ma quando Isabelle scopre di essere incinta, la loro relazione s’interrompe bruscamente. Entrambi torneranno alla vita di tutti i giorni, ma la cicatrice di quell’amore segnerà per sempre le loro esistenze. Pochi anni dopo, la Grande Guerra sconvolge il continente. Nel 1917 Stephen è di nuovo in Francia, a lottare per la vita nel corso dei conflitti in cui si ritroverà a combattere tra le fila dell’esercito inglese, nel mezzo delle carneficine a cui dovrà assistere. Sopravvissuto, e di nuovo sui luoghi della passione, ritroverà Isabelle, profondamente segnata, nel corpo e nello spirito, dalle atrocità del conflitto...
Voto:Recensione, IL CANTO DEL CIELO di Sebastian FaulksRecensione, IL CANTO DEL CIELO di Sebastian FaulksRecensione, IL CANTO DEL CIELO di Sebastian FaulksRecensione, IL CANTO DEL CIELO di Sebastian FaulksRecensione, IL CANTO DEL CIELO di Sebastian Faulks
 R e c e n s i o n e
Tre stelline e mezza abbondanti. E pensare che se avessi scritto questa recensione solo una settimana fa ne avrei data mezza di meno. Il perchè è molto semplice: il romanzo a tratti è lento. Il fatto è che a distanza di giorni quella lentezza narrativa mi è entrata dentro. Mi sono resa conto che Il Canto del Cielo è uno di quei libri con l'eco. Un eco che non contraddistigue quei romanzi che ti strappano il sonno dall'inizio alla fine, ma quei titoli che quando appoggi sul comodino credi di poter dimenticare in fretta... ma non è così.
Giorni fa parlavo degli elementi di un romanzo che spesso se presi singolarmente sembrano perfetti, ma una volta messi insieme perdono la loro assonanza. Qui è il contrario.  Io non ho amato Il Canto del Cielo dalla prima pagina, ma lentamente, quasi a posteriori.
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 Co m p r a  s u  A m a z o n
 
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