Titolo: Il college delle brave ragazze
Autore: Ruth Newman
Editore: Garzanti
ISBN: 9788811686330
Num. Pagine: 313
Prezzo: 18.60€
Voto:
Trama:
Cambridge, Ariel College. Olivia giace rannicchiata in posizione fetale, il cadavere della sua amica June ancora caldo accanto a lei. Mezza nuda, gli occhi sbarrati, completamente ricoperta di sangue, è incapace di riferire quello che ha visto. Olivia è dolce e timida, ma ha lottato duramente per studiare nel prestigioso college, decisa a lasciarsi alle spalle le proprie origini modeste e la difficile vita della grigia periferia di Londra. All’Ariel College ha trovato la sua dimensione, nuovi amici e Nick, il grande amore. Adesso la brillante studentessa giace in un letto di ospedale, in stato catatonico, ed è l’unica che possa far luce, con la sua testimonianza, sulla catena di omicidi che stanno sconvolgendo la tranquilla atmosfera universitaria del college. Il Macellaio di Cambridge, un serial killer sorprendentemente meticoloso, ha colpito di nuovo. Tutte ragazze. Tutte belle, popolari e sicure di sé. Gli studenti vivono nel terrore e nel sospetto, continuamente accerchiati dagli agenti che indagano sul caso e da giornalisti d’assalto in cerca di scoop. Nessuno è al sicuro, e Matthew Denison, lo psichiatra che da tre anni collabora con la polizia nel tentativo di smascherare l’assassino, lo sa bene. È per questo che deve riuscire a conquistare la fiducia di Olivia e valicare le sue barriere psichiche per giungere il prima possibile alla verità. Ma la lotta fra le due menti si trasformerà in un duello senza esclusione di colpi.
Recensione:
Non male. Un giallo in cui il colpevole si annida in una coltre di nebbia, dubbi e domande che si rincorrono freneticamente, il lettore azzarda ipotesi che vengono confermate, poi smentite, di nuovo esplicate, in un gioco che effettivamente appassiona, fa venire voglia di divorarlo in fretta.
La trama non è eccessivamente complicata: omicidi efferati si svolgono all’Ariel College, un’importante e prestigiosa scuola popolata di figli di papà e ricconi, un cliché che è un po’ il must di telefilm e romanzi, un buon modo per far scendere dal piedistallo la classe borghese con qualche eccitante spargimento di sangue.
C’è di bello che i personaggi non sono sterili e vuoti, bensì ognuno ha la sua personalità, il suo carattere e le sue peculiarità, cosa che aiuta a definire bene la storia nonché e i delitti.
Ci sono alcuni sapidi colpi di scena che fanno inarcare le sopracciglia, niente di eccezionale, ma nemmeno di orribile.
Il finale è la cosa che più di tutto lascia un po’ con l’amaro in bocca. Non che sia campato per aria o incoerente, anzi, alla fin fine la soluzione è semplice e perfettamente conseguente ai fatti; solo che è vagamente insoddisfacente.
Personalmente mi sarei aspettata molto di più sia dal detective che si occupava del caso sia dello psichiatra – il perno del romanzo – invece si sono limitati a fare le loro belle parti congeniali senza nessuna mossa avventata. Hanno fatto quel che gli era comodo, per intenderci, e devo ammettere che la questione mi ha fatto storcere il naso.
Ad ogni modo Il college delle brave ragazze è ben scritto, comprensibile e giovanile, uno stile scorrevole e maturo, contemporaneo anche se mantiene quel gusto terribilmente retrò alla Attimo fuggente, nelle librerie si può trovare di meglio, ma si può trovare anche decisamente di peggio.
Lo consiglio, coinvolgente senza essere ossessivo e per nulla noioso, un buon modo per impiegare il proprio tempo.