Recensione: Il colpevole

Da Flautodipan @miriammas
Titolo: Il colpevole Autrice: Lisa Ballantyne Editore: Giano Collana: I libri della civetta Dati: 2012, 446 p., brossura Prezzo di copertina: 14,90 euro
Descrizione: Sebastian Croll ha undici anni, grandi occhi verdi, lineamenti delicati ed è sospettato di aver brutalmente ucciso Ben Stoker, suo compagno di giochi, fracassandogli il cranio con un mattone e nascondendone il cadavere in un angolo di fitta vegetazione di Barnard Park. Il ragazzo è alla stazione di polizia di Islington quando viene raggiunto da Daniel Hunter, il legale che ha l'incarico di difenderlo, e che ha alle spalle una vita intera dedicata a occuparsi di minori: quindicenni accusati di aver sparato a compagni di gang, adolescenti dediti al crimine per qualche grammo di droga. Mai, però, un ragazzino cosi giovane, praticamente un bambino. Sebastian sembra tutto fuorché l'autore di un omicidio tanto atroce: è eccezionalmente bello, ha uno sguardo intelligente e i modi rispettosi e beneducati. Gli indizi, tuttavia, sono tanti, i testimoni anche e l'atteggiamento di Sebastian non aiuta certo a fugare i dubbi. Incalzato dalle domande della polizia, il bambino muta abilmente versione ogni qual volta viene messo di fronte a nuove evidenze. Con l'aria più innocente riesce a trarsi fuori dalle trappole tese dagli inquirenti durante il lungo interrogatorio. E la domanda rimane aperta: è l'assenza di malizia, propria solo dell'età dell'innocenza, che lo guida o la lucidità di chi è già capace di mentire, rielaborare e manipolare senza rimorsi e sentimenti? Un thriller psicologico che trascina il lettore nella zona d'ombra che non risparmia nemmeno l'età dell'innocenza. 
L'autrice:
Lisa Ballantyne è nata ad Armadale, in Scozia. Ha studiato letteratura inglese alla University of St Andrews. Parla il mandarino, avendo vissuto fino a vent'anni in Cina. Vive ora nel Regno Unito e insegna alla University of Glasgow. Il colpevole è il suo primo romanzo.
La recensione di Sara: Sebastian Croll ha undici anni ed è accusato dell’omicidio di un bambino poco più piccolo di lui, Ben Stokes.
I due bambini sono vicini di casa e giocano spesso insieme, nonostante la disapprovazione della madre di Ben. Il ragazzino sembra attratto da Sebastian che, invece, suscita inquietudine nella donna. Seb non è un ragazzo come gli altri, apparentemente vivace e carico di vivacità intellettuale, mostra spesso atteggiamenti violenti che non sembrano turbarlo minimamente, per l’undicenne non c’è niente di strano in quello che fa, anche quando si mostra aggressivo senza una vera motivazione. Il caso viene affidato a Daniel, un avvocato trentacinquenne dal passato torbido e pieno di ferite. Il giovane ha un passato di bambino ripetutamente affidato a famiglie diverse, senza un padre e con una madre eroinomane. La sua vita comincia a stabilizzarsi solo quando Minnie, una donna irlandese lo prende in affidamento e, successivamente lo adotta. Ma, anche qui c’è qualcosa che non quadra, nebbie si abbattono sul passato della donna, impedendo di guardare fino in fondo e di mettere a fuoco quelli che, per Daniel sono punti fermi su cui poter fare appiglio. Quando Seb viene affidato alla sua difesa, l’avvocato rivede qualcosa di se stesso nel ragazzino, la stessa spigliatezza e la stessa paura, la voglia di contatto umano spudoratamente negato. Se Sebastian sia colpevole o no, questo non importa, ciò che conta è aiutarlo. La vicenda di cronaca nera non rappresenta il punto focale della storia, l’omicidio, le indagini, i sospetti, le accusa svolgono un ruolo puramente marginale. In questo romanzo, quello che preme, non è scoprire chi sia l’assassino o perché abbia compiuto il crimine, la questione importante è analizzare i personaggi, capirli e interpretarli. Lisa Ballantyne si concentra molto sulla caratterizzazione dei protagonisti, entra nelle loro storie e le sventra facendone emergere le viscere più sanguinolente. Ognuno dei soggetti analizzati dall’autrice conserva passati difficili che pesano come macigni sull’anima, occulta segreti come scheletri negli armadi e ogni volta che ne rispolvera uno cade nel vortice dell’intricata rete psichica. Le descrizioni psicologiche fornite nel romanzo Il colpevole ci permettono di comprendere a fondo i soggetti proposti dall’autrice e di scegliere se amarli od odiarli, se propendere per una o per l’altra parte. Un romanzo che fa riflettere su quanto sia difficile in certi casi scegliere da che parte sia il bene e da quale altra il male, se è più giusto difendere un undicenne assassino o massacrarlo come fanno i giornalisti assetati di scoop. Sebastian è forse la figura più controversa del libro, a tratti inquietante, si lascia colorare di sfumature vagamente rimembranti quelle del protagonista del celebre film Il sesto senso, subiro dopo stemperate da tonalità pastello macchiate e opache, tipiche di un’infanzia difficile, spesso violata. Lo stile scorrevole e coinvolgente di Lisa Ballantyne invoglia il lettore ad arrivare fino in fondo, ignorando la vicenda in sé per sé. Se le pagine scorrono da sole è perché c’è la voglia e la curiosità di conoscere fino in fondo i nostri compagni d’avventura, sapere cosa provano fino all’ultima riga e additarli o consolarli. Personalmente non so dire chi siano i buoni e chi i cattivi, chi le vittime e chi i carnefici, in questo romanzo probabilmente le vittime sono carnefici di sé stesse e viceversa. Quando conoscerete Sebastian Croll ne rimarrete affascinati, avrete voglia di abbracciarlo per poi cambiare idea poco dopo. Sarete altalenanti in un vortice di amore e odio, tenerezza e disprezzo. Non sempre si può scegliere il proprio destino, tante volte neppure lo si ricorda.

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