Autore: Heather Brewer
Editore: Nord
Data uscita: 9 giugno 2011
Pagine: 192
Prezzo: 13,90 euro
Vladimir Tod sembra un ragazzo come tanti. Non usa mai la sua straordinaria forza per liberarsi dei bulli, anche se loro lo tormentano tutti i giorni; non si serve dei propri poteri mentali per convincere la ragazza più carina della scuola ad uscire con lui, anche se lei non lo degna di uno sguardo; e soprattutto non si è mai sognato di mordere i compagni… Insomma, è sempre stato molto attento a nascondere il fatto che, in realtà, lui è un vampiro. Eppure qualcuno lo ha scoperto. E adesso vuole ucciderlo.
RECENSIONE: Primo capitolo di una saga che punta a seguire, con freschezza e semplicità, la crescita di un giovane vampiro, tra desideri e paure, amici e nemici...
“Il figlio del vampiro” è il primo libro di una fresca serie urban fantasy pensata per un pubblico prettamente adolescenziale. Al centro della vicenda troviamo il giovane vampiro Vladimir Tod, un ragazzo che vive la sua particolare natura tra insofferenza e ironia, la solitudine parzialmente alleviata dalla presenza nella sua vita di due importanti figure: la “zia” Nelly (amica della defunta madre di Vlad, che non ha però legami di sangue con il ragazzo) ed Henry, compagno di classe e migliore amico del giovane vampiro.C’è da dire che Vlad non è il solito e classico vampiro dall’aspetto tenebroso e affascinante. Anzi, è tutto il contrario: impacciato, timido e impacciato, di un pallore tutt’altro che invidiabile.Lo stile, semplice e scorrevole, fa di questo libro una lettura alla portata di tutti, grandi e piccini. L’idea dell’autrice è quella di una saga che permetta di seguire la crescita del protagonista (con sviluppi della trama annessi e connessi), anno scolastico dopo anno scolastico. In questo senso l’impostazione della serie ricorda molto il celebre Harry Potter di J.K.Rowling: invece del piccolo mago, abbiamo in questo caso un giovanissimo vampiro, anche lui orfano, anche lui diviso tra amici e nemici. La storia, va detto, non è concentrato di grandi enigmi insoluti. I colpi di scena sono abbastanza intuibili per il pubblico adulto, mentre posso riservare qualche sorpresa nel caso di lettori prettamente adolescenti. Un esempio è dato dalla figura di Otis, uno dei personaggi che più ho apprezzato. Credo che per restare al passo con i ragionamenti, i dubbi e i sospetti di Vlad occorra fondamentalmente avere la stessa età del protagonista: tredici anni. Quello che voglio dire è che non si tratta di un libro particolarmente inteso o intrigante, ma riesce ad essere comunque piacevole. Fresco, aggiungerei. Nella sua forse eccessiva semplicità riesce ad affrontare un tema trito e ritrito senza cadere nell’esasperazione (e a quel punto, il passo verso la totale mancanza di coerenza è davvero breve). La Brewer propende invece per una lettura più modesta, con obiettivi forse più facili da raggiungere ma che quanto meno raggiunge come si deve, a testa alta, senza creare mille aspettative nel lettore per poi puntualmente deluderle.Il libro è quindi una lettura molto rapida: conta poco meno di duecento pagine, e si legge tranquillamente nell’arco di un pomeriggio. Una storia apprezzabile, che tuttavia – forse proprio per la sua semplicità – non riesce a creare quel senso di impaziente attesa nel lettore, come succede in quelle saghe dove la curiosità di sapere “cosa accadrà nel prossimo libro” sale alle stelle.Precisato quindi che non si tratta di un capolavoro che vi terrà con lo sguardo inchiodato alla pagina, è però giusto dire che il libro – nel suo piccolo – merita comunque. Consigliato a chi, magari dopo un romanzo particolarmente corposo e intricato, sente il bisogno di una lettura più leggera, una graziosa storia sulle creature della notte, tra sentimento, ironia, sangue e canini appuntiti!