Torno a mettermi in pari con le recensioni, e anche con molto piacere! Uno dei libri che hanno avuto più successo in questo 2015…

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Titolo: Il mio splendido migliore amico (Splintered)
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Autore: A.G. Howard
- Casa Editrice: Newton Compton Editori
- Data pubblicazione: Gennaio 2013
- Prima edizione italiana: 19 Febbraio 2015
- Pagine: 384
- Genere: Fantasy, Young Adult
- Trama: Alyssa Gardner ha il dono di poter sentire i sussurri dei fiori e dei bruchi. Peccato che per lo stesso dono sua madre è finita in un ospedale psichiatrico. Questa maledizione affligge la famiglia di Alyssa fin dai tempi della sua antenata Alice Liddell, colei che ha ispirato a Lewis Carroll il suo Alice nel Paese delle Meraviglie. Chissà, forse anche Alyssa è pazza, ma niente sembra ancora compromesso, almeno per ora. Quando la malattia mentale della madre peggiora improvvisamente, Alyssa scopre che quello che lei pensava fosse solo finzione è un’incredibile verità: il Paese delle Meraviglie esiste davvero, è molto più oscuro di come l’abbia dipinto Carroll e quasi tutti i personaggi sono in realtà perfidi e mostruosi. Per sopravvivere, Alyssa deve superare una serie di prove, tra cui asciugare il lago di lacrime di Alice, rimanere sveglia all’ora del tè soporifero, domare un feroce Serpente. Di chi potrà fidarsi? Di Jeb, il suo migliore amico, di cui è segretamente innamorata? Oppure dell’ambiguo e attraente Morpheus, la sua guida nel Paese delle Meraviglie?
Opinione personale:

La componente sentimentale c’è, eccome se c’è. Alyssa ha una cotta per Jeb, suo migliore amico, sin dai tempi delle scuole medie, ma non glielo ha mai confessato. Quando però riesce ad arrivare nel Paese delle meraviglie, però incontrerà di nuovo Morpheus, creatura sovrannaturale che fino a quel momento aveva conosciuto solo nella sua mente. Chi può conoscerla meglio di lui? Io dal mio punto di vista ho fatto il tifo per Jeb sin dall’inizio: Morpheus bara con i sui poteri, non vale! Jeb è premuroso, bello, intelligente e soprattutto completamente umano. E poi c’è vero affetto (per non dire amore) tra loro.
Sono l’unica cosa che ti fa sentire viva, Alyssa. I brividi.
Certo, tutto fantastico, bellissimo, ci si chiede chi sceglierà e perché. Ma vi assicuro che è preoccupante esaltare questo aspetto come il motivo per leggere Splintered. È preoccupante non notare la sua vera grandezza, o meglio notarla ma nasconderla dietro
Ogni dettaglio è una citazione di Carroll rivista in toni gotici, ogni personaggio è trasformato, perché si sa, una bambina come Alice vedeva un coniglio dove c’era solo una vaga somiglianza. L’autrice è riuscita a creare un nuovo mondo, perfetto, con creature e luoghi curati nei dettagli, mantenendo però un ricordo che ti fa dire “Ma questo è il Bruco! Ma questa è un genio!”.
Per di più i personaggi umani sono altrettanto completi: Aliison, la mamma di Alyssa, con la sua storia travagliata, che emerge poco a poco. Dipinta con un tocco di follia, come ogni cosa d’altronde, ma in modo impeccabile. Suo marito, innamorato di sua moglie e sua figlia; Jeb, e la sua famiglia, la loro storia…
“Certo, perché tu tiri fuori il peggio di me”
“Oh no, amore. Io tiro fuori la vita che c’è in te”
E poi i colpi di scena: se all’inizio scoprirete che niente è in realtà come lo conoscevate, a metà capirete di essere stati ingannati di nuovo, verso i tre quarti del libro avrete altri dubbi, e alla fine spalancherete gli occhi perché la verità era un’altra. Poi però, arrivati all’ultima pagina vi sarà tutto chiaro. Potreste credere che fosse tutto un sogno, magari scoprirete che è la verità; potreste voler chiudere il libro per la morte di qualcuno, che poi in realtà non muore, o forse s
L’unica pecca, per me, è stata che in alcuni tratti, perdessi la concentrazione: alla fine ho attribuito la colpa alle descrizioni. Non mi riferisco a quelle dei luoghi o dei personaggi, che sono perfette, ma a quelle delle azioni: ogni minimo movimento e evento veniva incluso nel racconto, e serviva solo a confondere e ad appesantire dei momenti cruciali. Cercare di capire come si muove Alyssa in una stanza, mentre è nel momento decisivo della storia, fa perdere un po’ il filo, eh.
Per il resto sono soddisfattissima di questo libro. Credo che meriterebbe una fama maggiore, perché preannuncia una saga coi fiocchi, una di quelle dove dimentichi il mondo reale, una di quelle stile Harry Potter. Ma soprattutto è scritto e costruito davvero bene. Non mi aspettavo tanto, ad essere sincera.
Mentre aspetto con ansia il secondo capitolo, vi consiglio di leggerlo…
“Un’ultima cosa, Al”, aggiunge lui, con le mascelle serrate. “Qualunque cosa accada, io e te ci ritroveremo. Sei la mia ancora e lo sarai sempre”.
Quelle parole toccanti suscitano in me una reazione davvero insolita: mi spezzano il cuore e lo guariscono in un solo respiro.
Il mio voto:




L’autrice:
A.G. Howard: Anita Grace Howard vive in Texas con suo marito, i suoi due figli, e i suoi due Labrador. Si divide tra la famiglia e la scrittura. Ama lo sport e viaggiare.
