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Recensione: Il mondo che non vedi di Laura Rocca

Creato il 03 settembre 2015 da Coilibriinparadiso @daliciampa

So che l’ho terminato da poco, so che faccio passare settimane intere senza recensioni e poi ne pubblico tre nel giro di meno di una settimana, ma oggi non mi andava di parlare di librerie, ero ancora con la mente rivolta al libro che ho appena terminato. In più so che a breve, con l’inizio della scuola, l’ultimo anno, gli esami eccetera, sarò molto meno presente. Quindi meglio approfittarne :)

Le cronistorie degli elementi-Il mondo che non vedi

  • Titolo: Le cronistorie degli elementi #1: Il mondo che non vedi

  • Autore: Laura Rocca

  • Casa Editrice: Self publishing
  • Data pubblicazione: 10 Luglio 2015
  • Pagine: 633
  • Genere: Fantasy, Romantico
  • Trama: Celine, diciottenne timida e schiva, dopo la morte dei suoi genitori adottivi, accetta l’ospitalità del suo migliore amico Matteo diventando in seguito la sua ragazza. Dopo l’ennesimo evento spiacevole si risveglia in lei una strana energia che la disorienta. Turbata attraversa la laguna di Venezia rifugiandosi nella casa della sua infanzia, ma lì la tristezza l’assale. Il meraviglioso giardino dei suoi ricordi è ormai arido. Piangendo poggia la mano sulla terra spoglia causando qualcosa di inimmaginabile: un’energia sconosciuta fuoriesce dal suo corpo e tutto riprende vita lasciandola incredula e spaventata. In poche ore la sua esistenza verrà stravolta intrecciandosi a filo doppio a quella di Aidan e dei Custodi degli Elementi, una razza che può usare gli elementi per contrastare Fàs, il malvagio Spirito del Vuoto. Conoscerà un mondo di cui fino a ieri non sapeva nulla e di cui anche lei scoprirà essere parte. Molte domande esigeranno risposta e la strada da percorrere sarà lunga e richiederà a Celine di mettere in gioco se stessa come mai aveva fatto prima.

Opinione personale:

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Se penso al tempo che ho impiegato a leggere questo libro, mi rendo conto di averlo divorato! Ho impiegato pochi giorni per leggere più di 600 pagine, senza avvertirne il peso. E poi mi sono precipitata a scrivere questa recensione.
Mi sono trovata catapultata in una storia perfetta, costruita in ogni minimo dettaglio e sfaccettatura. Certo, anche la trama mi aveva subito attirata, ma in realtà Celine è stata la mia guida attraverso un’avventura che, nonostante tutte le recensioni positive lette, non avrei mai immaginato. Da semplice ragazza orfana (per ben due volte), quasi sempre sola e anche in difficoltà con sé stessa ed il proprio corpo, lei si scoprirà una Custode degli elementi, entrando a far parte di quel mondo che da sempre gli era stato tenuto nascosto. Troverà il suo posto, il suo ruolo perfetto: quello di combattere, insieme ai suoi compagni per ristabilire l’armonia nel mondo, sconfiggendo Fàs, lo Spirito del vuoto.

…so che può sembrare strano, ma stare con qualcuno per gratitudine è profondamente sbagliato: prima si tutto per noi stessi che ci recludiamo una felicità che ci spetta e in secondo luogo per l’altra persona che illudiamo.

Gli elementi che hanno stuzzicato la mia curiosità, e mi hanno fatto capire di essere davanti ad un fantasy con i fiocchi, si sono rivelati da subito: la storia di un mondo a parte, una profezia, una guerra, un amore epico. O meglio tanti amori epici.
Se il tema principale è quello fantastico, quello di scoperta di un mondo nuovo, accanto si sviluppano però tante altre storie: un amore immenso, quello tra Celine e Aidan, un’amicizia bellissima, quella tra la protagonista e Buonia, l’amore di quest’ultima per l’uomo della sua vita. Sì, mi sto trattenendo dal fare nomi!
Detto in parole povere: una trama fantastica, carica di sentimenti, ma anche di azione. Ho passato metà del libro con il fiato sospeso e l’altra metà arrabbiata contro il destino, ma va bene comunque. Certo, potrei anche avervi nominato alcuni cliché del fantasy, ma non vi sembreranno tali: il nemico è ovunque, così come il prossimo colpo di scena, e la storia sa di novità totale. Forse riconoscerete un’abilità speciale, che ho visto poche volte, nel costruire un mondo completamente inventato, ma perfetto, nella lingua, nelle usanze, nei costumi. In tutto. Poi ci sono messaggi da cogliere,

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sull’uguaglianza, sul non sottovalutarsi (l’ho trovato in più personaggi), sulla forza di volontà. Non so se ultimamente stia scoprendo la mia parte più profonda, ma mi sembra di vedere messaggi importanti ovunque!
Poi, il mio punto debole: i personaggi! Vorrei poter dire qualcosa su ognuno di loro, ma ne sono tanti(come piace a me) e sono tutti disegnati alla perfezione. Quindi vi parlerò di lei. Celine: l’ho amata del primo istante, perché intanto ha i capelli rossi (motivo banale, ma molto promettente), è testarda ma buona come il pane, è piena di dubbi e di insicurezze, ma è così decisa in alcuni tratti da sembrare un’altra persona. Mi è piaciuto vedere tutto attraverso i suoi occhi, nel senso che come succede nelle storie più belle, il lettore vede quelle cose per la prima volta come lei, e con lei ci prende confidenza, fino ad arrivare a capire in tutto e per tutto il suo cambiamento. Le sue emozioni saranno le vostre emozioni! Il punto di vista cambia di tanto in tanto, ma per la maggior parte del tempo è dai suoi occhi che si vive la storia.

Avverto qualcosa di più profondo quando lo vedo. Non è il batticuore, è come tornare a casa.

E poi il tasto dolente: i momenti in cui la lettura mi è sembrata pesante. Premetto che lo stile è impeccabile, scorrevole e chiaro. Semplice al punto giusto. Però a volte riusciva a spegnere la mia attenzione, facendomene anche dispiacere mentre dicevo “Non, di nuovo no, ti prego!”: parlo dei momenti in cui venivano descritti vestiti e piatti, o quando un discorso appena raccontato, veniva riferito integralmente ad un altro personaggio. Per carità, ho amato le descrizioni dei luoghi, in special modo delle biblioteche, e per quanto i vestiti possano rendere realistica la vicenda, spesso rallentano davvero troppo la lettura. Confessione: credo di aver saltato un pranzo o due.

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Arrivata poi alla fine del libro, ho deciso che non me ne importava niente: per me è stato bellissimo leggere questo libro e lo considero ancora un fantasy rivelazione dell’anno, il più promettente, dato che avrà un seguito che leggerò non appena uscirà e che sono anche sicura, sarà ancora più bello.
Il mio impegno è quello di recensire con sincerità ciò che leggo, e quindi andava detto anche il negativo. Ma con sincerità devo anche dirvi che nel mio voto non ha influito assolutamente,  perché ho deciso di dimenticarlo, forse il resto era talmente inscalfibile nel complesso, o forse nella mia testa si era già inserito in una classifica ideale. Forse sarà così anche per voi, forse ci passerete sopra (giuro, di solito sono puntigliosa), forse non lo noterete neanche. Più semplicemente direi che io l’ho amato lo stesso. Perché quell’odore di buono, di luce, liquirizia e di prato bagnato dalla pioggia, vi rimarrà attaccato addosso.

Quando il debito sarà salvato, tra di voi nasceranno i figli della luce, li riconoscerete immediatamente. Sulla loro pelle saranno impressi i nostri marchi, per diritto di nascita essi sapranno governare a loro piacimento tutti e quattro gli elementi e saranno destinati a diventare compagni eterni. Solo loro saranno in grado di usare l’Arco di Fuoco Distruttore, lo Specchio d’Acqua Purificatore, la Falce del Destino della Terra e la Lama d’Aria Purificatrice. Tramite quelle Armi Sacre ci risveglieranno e potranno reclamare il quinto dono, lo Scettro del Vuoto.

Il mio voto:

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L’autrice:
Laura Rocca: ha 35 anni. Dal 2005 al 2011 ha curato un blog in cui raccontava con ironia e sarcasmo le sue vicissitudini lavorative. Nel 2013 ha iniziato la stesura del suo primo romanzo, autopubblicato e primo capitolo di una saga: Il mondo che non vedi, Le cronistorie degli elementi #1. Dal Gennaio 2015 gestisce un blog in cui scrive racconti sull’epoca vittoriana.


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