Titolo: Il peccatore
Autore: Germano Dalcielo
POD: Narcissus self-publishing
ISBN: 9781447809043
Numero pagine: 109
Prezzo: € 2,49
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Voto:
Trama:
Occultato al mondo da secoli c’è un manoscritto, un vangelo apocrifo tradotto in greco, che potrebbe scardinare le dottrine cristiane dalle fondamenta facendo crollare secoli di storia e religione. Già nella piena epoca rinascimentale di papa Leone X il Vaticano ne era a conoscenza e tentava di eliminarlo, e a distanza di cinquecento anni il prezioso libricino capita fortuitamente nelle mani di un fraticello di Gualdo Tadino, fra’ Remondino. Il monaco comincia allora una disperata corsa contro il tempo per fare arrivare il vangelo fino alla Santa Sede, ignaro del fatto che proprio coloro a cui vuole rivolgersi siano già al corrente di tutto e pronti ad insabbiare quella verità pericolosa. Verità nota anche a suor Lucia, la veggente di Fatima, che in punto di morte sa di dover rivelare questo quarto segreto proibito.
Ma cosa si cela tra le pagine del manoscritto, e fino a che punto la Chiesa perversa e corrotta può spingersi purché niente possa intaccare le sue imposizioni millenarie? E la rivelazione arriverà agli occhi del mondo o si dissolverà nella lobotomia inflitta a fra’ Remondino e nell’ultimo respiro di suor Lucia?
Recensione:
Ho letto d’un fiato questo breve romanzo di poco più di un centinaio di pagine. Quando l’azione comincia ad entrare nel vivo è semplicemente impossibile decidere di chiudere tutto e mettersi a fare dell’altro, la curiosità ha la meglio e l’adrenalina sale, leggendo della disperata peripezia di fra’ Remondino rapito e torturato.
La narrazione corre rapida e concitata su tre piani: c’è lo sfarzoso Cinquecento italiano che si intreccia a stralci del vangelo di Ischirione, l’amico di Gesù, e c’è il tempo presente di un frate che tenta con tutte le sue forze di mettere in mani sicure il manoscritto che sconvolgerebbe l’umanità. L’autore, per licenza romanzesca, opera un consapevole sfasamento temporale dell’effettiva realtà storica, senza nulla togliere alla verosimiglianza dell’intera struttura.
I temi religiosi completamente rivoluzionati mi sono sembrati di un attualismo sorprendente, fin dalla frase citata di papa Leone X: la storia insegna quanto ci abbia giovato quella favola su Gesù, che tra l’altro è il punto focale dell’intero racconto. È stato un papa stesso ad ammettere che i popoli sono stati ammaliati dall’eterna dicotomia tra Bene e Male con grande vantaggio della Chiesa.
Ma il vangelo apocrifo di Ischirione solleva interrogativi difficili da ignorare: perché Gesù, morto oltre i trent’anni, non si è mai sposato considerando che nella sua società era una vergogna non esserlo a diciott’anni? Perché i suoi discepoli erano solo uomini? Perché Giuda Iscariota l’ha tradito?
La risposta che trapela lascia spiazzati: Ischirione si svela pian piano, alludendo a suoi atteggiamenti intimi al di là dell’amichevole con Gesù, che avrebbero portato Giuda al suo gesto accecato dalla gelosia.
Un’interpretazione di questo genere delle Sacre Scritture sembrerà blasfema e degna di condanna al rogo agli occhi dei tanti moralisti e bigotti che vedono i Vangeli come entità finite nonché armi di cui servirsi per attaccare chi se ne discosta, per questo l’autore avverte fin da subito in piena onestà il lettore che prende in mano il testo per la prima volta. Ma pensando alla rigida catechesi che a tutti noi è stata imposta fin da bambini e all’attualità in cui la tematica omosessuale è ancora vista come una malattia, una vergogna e un peccato, posso dire di aver letto con ammirazione e soddisfazione questo libro che dà anche ottimi spunti di riflessione.
Assolutamente consigliato come lettura, ne vale davvero la pena, è un libricino che non può mancare nella collezione di chi ha una mentalità aperta e razionale, libera dai soliti pregiudizi.