Titolo: Il principe vampiro – L’oro nero –
Autore: Christine Feehan
Editore: Newton Compton Editori
ISBN: 978-88-541-3030-2
Numero di pagine: 349
Prezzo: 14,90 euro
Voto:
Trama
Alexandria Houton sacrificherebbe tutto, darebbe anche la vita per proteggere il fratello. Ma quando nelle nebbie di San Francisco il male si è materializzato per reclamare le loro anime, le forze le sono mancate e non ha potuto fare altro che urlare per la disperazione e chiedere aiuto. Da quella nebbia oscura è apparso Aidan Savage, una creatura d’oro, più potente e meravigliosa di qualunque altro essere della notte. Aidan ha salvato lei e il fratello, strappandoli a un orribile destino. Ma adesso pretende qualcosa in cambio: il suo amore. Alexandria vorrebbe cedere alla bruciante passione, ma è assalita da mille dubbi. Aidan si prenderà cura di suo fratello, come ha promesso? O li farà precipitare nel temibile baratro da cui non c’è ritorno?
Recensione
Terzo libro della saga de “Il principe Vampiro”. La trama si svolge quasi completamente nella prima parte del libro e le descrizioni aiutano moltissimo il lettore a inquadrare completamente dove si svolge tutto.
La Feehan dimostra di saper far danzare i protagonisti tra le varie vicissitudini, analizzando alla perfezione i sentimenti, descrivendoli in modo semplice e chiaro, rendendoli recepibili al colpo d’occhio.
Questo libro ha una sensualità innata, che spicca in più punti, rendendolo bollente, ma mai volgare o pornografico.
Anche qui i personaggi sono ben delineati e caratterizzati, tanto che potrebbero benissimo essere persone reali per quanto sono salde di principi e valori.
Decisamente un libro da “divorare” in qualche ora rilassante e magari notturna, tanto per favorire l’atmosfera che l’autrice vuole creare. L’ho apprezzato molto perché negli ultimi tempi i vampiri sono stati “snaturati” mentre qui non si parla del classico vampiro ma di una “razza” intera che viene braccata e uccisa appunto perché diversa, anche se da come vengono descritti potrebbero diventare pericolosi, sembra quasi un rimprovero al mondo moderno, dove chi è diverso viene braccato e “condannato” dall’umanità.