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Buongiorno Viaggiatori, oggi con molto, anzi moltissimo piacere, volevo parlarvi di un romanzo scritto in modo a dir poco sublime.Parlo de "Il Profumo del Sud" della bravissima Linda Bertasi.
Editore: Butterfly EdizioniCollana:TracceData di uscita: maggio 2013Pagine: 226Prezzo:14,00 Trama: Luglio 1858. Un piroscafo prende il largo dal porto di Genova verso il Nuovo Mondo. Sul ponte, Anita vede la terraferma allontanarsi e, con essa, tutto il suo passato: una famiglia alla quale credeva di appartenere, i suoi affetti, una scomoda verità. A condividere il viaggio con lei, la matura Margherita e il suo protetto, il seducente Justin Henderson. Giunti in America, Margherita convince Anita ad essere sua ospite per qualche tempo, nella sua dimora a Montgomery.
La ragazza accetta, sicura di dover ripartire al più presto. A farle cambiare idea saranno le bianche colline del Sud e un tormentato amore più forte delle sue paure.All’orizzonte, l’ombra oscura della guerra civile. Linda Bertasi scrive un romanzo che dell’Ottocento ha il sapore, un romanzo nel quale la Storia non è semplice sfondo ma protagonista attiva della vicenda. Narrativamente impeccabile, emotivamente travolgente, Il profumo del sud è una storia di passione: quella per la terra alla quale sentiamo di appartenere e quella per la persona che siamo destinati ad amare. Recensione:Parto col dire che questo romanzo crea dipendenza, riesce a catturare l'attenzione del lettore pagina dopo pagina, grazie allo stile accurato e ricercato in ogni suo dettaglio.Linda Bertasi è riuscita a creare dei personaggi indimenticabili, autentici sotto ogni punto di vista. Ho apprezzato molto il carattere coraggioso e schietto di Anita/Isabella, un eroina fuori dagli schemi che decide di lasciare tutto e ricominciare una nuova vita dall'altra parte dell'oceano.E poi c'è lui... Sì lui! Justin Henderson, inizialmente un affascinante libertino incallito, successivamente un uomo pazzamente innamorato, che si ritrova a combattere una guerra. Lui stesso decide di farlo per liberarsi dal senso di vuoto lasciatogli dalla morte del fratello. La guerra, la grande guerra di secessione, fa da sfondo a questa bellissima storia d'amore, insieme alle immense coltivazioni di cotone, e alla schiavitù. Un grande elogio va alla capacità di Linda nelle descrizioni, perchè ti dà l'impressione di vedere un film, con le parole che prendono forma scena dopo scena. Una storia dolce, romantica, passionale, a tratti crudele, un mix esplosivo che non può lasciare indifferenti. Per chi non vuole accontentarsi e vuole leggere un romanzo ricco in tutti i sensi, con uno stile unico come quello di questa fanstica autrice, non potete far altro che acquistarlo!Non mi resta che augurarvi "Buona Lettura", e vi raccomando assaporatelo, perchè ne vale ogni singolo punto. Booktrailer: Estratto: La ‘Lanterna’ spiccava sul porto di Genova in tutti i suoi centodiciassette metri.
Aguzzò la vista. Eccoli: i due grifoni che reggevano lo scudo con l’insegna di San Giorgio, una croce rossa in campo bianco, la coda e le ali alte, quasi a sfiorare la corona che li sormontava, rigorosamente chiusa, simbolo tangibile di sovranità.
Sulla banchina, di fronte a lui, qualche parente venuto a tendere l’ultimo flebile legame con famigliari emigranti, ansiosi di lasciarsi la penisola alle spalle e di approdare su terre più fortunate e rigogliose. Ansiosi di raggiungere
il Nuovo Mondo, emblema di speranza e di futuro in quegli anni burrascosi. Sorrise della loro ingenuità, spostando lo sguardo dai nastri colorati, tesi sino alla nave, ai pochi passeggeri addossati sul ponte di quel piroscafo a vapore, più simile a un brigantino che a un transatlantico. Alzò gli occhi, osservando l’alberatura, il fumaiolo alto e stretto che s’innalzava verso il cielo azzurro. Sarebbe stata una traversata lunga e piuttosto scomoda. Fece un rapido calcolo dei passeggeri imbarcati: una trentina senza contare l’equipaggio, per lo più emigranti tricolori.
Ed ecco i nastri tendersi sempre più, si stava muovendo. Le grida di un paio di ragazzini alla sua destra lo distolsero. Lanciò uno sguardo infastidito nella loro direzione e la vide addossata alla ringhiera di legno, la presa ferrea, le dita livide. Fissava un punto imprecisato tra le acque, gli occhi alla spasmodica ricerca della chiglia. In altre circostanze avrebbe sorriso di quella giovane donna ombrosa. Le femmine avevano una propensione per il dramma che rasentava l’illogico, ma c’era qualcosa in lei, qualcosa d’insolito. Nessun nastro teso verso la banchina, nessun famigliare o amico, nessun servitore.
I suoi capelli furono i primi a colpirlo: una folta chioma sbarazzina, preda della brezza leggera. Boccoli di un castano incendiato s’inanellavano sulle spalle, celate da un lungo mantello scuro. Sotto quel sole mattutino, parevano catturarne i raggi imprigionandoli tra le ciocche ondeggianti. Distava non più di cinque metri da lui.
Respirava a intermittenza e, ogni volta, il petto si sollevava, mostrando la generosità delle sue curve. Indugiò sui fianchi sottili, sulla vita sinuosa, immaginando le lunghe gambe flessuose intrappolate nella crinolina.Un brivido lo sorprese, mentre fantasticava su quel corpo invitante, su quella donna pudica. Amava quel genere di femmine. Nascondevano, sotto la timida scorza, un animo succoso e ardente.
Un alito di vento s’insinuò sotto il mantello, scoprendole la spalla. Lei si volse, trattenendo la stoffa, castigandola con l’imposizione della mano inguantata. Fu allora che lui scorse i suoi occhi scuri, profondi: due perle d’inchiostro su una pergamena d’alabastro. E lì, tra le lunghe ciglia nere, qualche stilla disegnava un percorso insolito. Un tortuoso tracciato che moriva sulle labbra piene: due pesche setose da mordere seduta stante.
Piangeva in silenzio, lasciava scorrere quella muta emozione senza porvi freno, senza trattenerla. Quella visione lo stregò, più ammaliante che qualsiasi sguardo, corpetto o crinolina.
E poi la nave ondeggiò, la banchina dinanzi che si riduceva. La misteriosa sconosciuta si staccò dalla ringhiera, diretta a poppa, verso di lui. S’incamminò e il suo incedere lo ammaliò, passi lenti, cadenzati, una sorta di danza. La donna incrociò il suo sguardo per una frazione di secondo, poi lo distolse con
nonchalance.
Lui restò a contemplare la banchina, mentre un profumo di fragole e gelsomino gli solleticava le narici. Fu in quell’istante che scorse la carrozza arrestarsi in una nuvola di polvere. La portiera recante uno stemma giallo-oro che si apriva con impeto e un giovane che correva a perdifiato tra marinai, nastri strappati e volti curiosi. Lo sconosciuto si scagliò verso la nave, quasi volesse afferrarla, strattonarla, costringerla a invertire la rotta. Un grido uscì dalla sua bocca. Un nome in balìa dei venti: ‘
Anita’.
Le sillabe si persero tra le onde increspate dallo scafo. La ‘Lanterna’ che rimpiccioliva, l’aristocratico vociante ridotto a una muta macchia indistinta e quell’essenza di fragole e gelsomino ancora nell’aria. Angolo Autore: Linda Bertasi nasce nel 1978, frequenta l’istituto tecnico a Ferrara dove si diploma in indirizzo informatico. Appassionata di storia, sviluppa sin dall’infanzia una predisposizione per le materie umanistiche. Nel 2010 pubblica il suo primo romanzo “Destino di un amore” e nel 2011 “Il rifugio” secondo classificato al XXIII premio letterario ‘Valle Senio’ 2012. “Il profumo del sud” è il suo terzo romanzo. Info Utili: Blog Personale:http://lindabertasi.blogspot.it/Pagina Facebook: https://www.facebook.com/?ref=tn_tnmn#!/pages/Il-profumo-del-sud/488051881264970?fref=tsAcquisto libro:http://www.blomming.com/mm/ShopButterflyEdizioni/items/il-profumo-del-sud?page=1&view_type=thumbnailhttp://www.ibs.it/code/9788897810216/bertasi-linda/profumo-del-sud.html
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