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Recensione: "Il Raccoglitore di Anime" di Alan Campbell

Da Luciferkitty @MicheleAFGreco
Scar Night
  • Titolo: Il Raccoglitore di Anime 
  • Autore: Alan Campbell 
  • Genere: Fantasy
  • Sottogeneri: Dark fantasy, Steamfantasy, New Weird 
  • Casa editrice: Editrice Nord, TEA (versione economica) 
  • Pagine: 494 
  • Anno: UK 2006 – ITA 2007 
  • Formato: Cartaceo 
Trama:
In mezzo alle Sabbiemorte sorge Deepgate, un'immensa città sospesa su un profondo abisso grazie a un sistema di catene, cavi e reti. I suoi abitanti credono che nelle tenebre sottostanti viva il dio Ulcis, sconfitto ed esiliato dalla madre Ayen, dea della luce e protettrice degli Heshette, la popolazione nomade nemica di Deepgate. È per questo che i morti della città vengono gettati nell'abisso, dove Ulcis sta formando un esercito di anime per spodestare Ayen e riconquistare il paradiso per sé e per i suoi fedeli. Al centro di Deepgate si erge l'enorme complesso del Tempio, un labirinto di torri e sotterranei da dove i sacerdoti della Chiesa di Ulcis governano la città. E, in una cella alla sommità di una delle guglie, vive il giovane Dill, l'ultimo degli arconti, una stirpe di angeli guerrieri a cui Ulcis avrebbe assegnato la difesa della città e dei suoi fedeli. Ma Dill è soltanto un ragazzo di sedici anni che ha trascorso una vita da recluso e al quale non è mai stato permesso di addestrarsi. Eppure toccherà proprio a lui affrontare il più grande nemico di Deepgate, un nemico invisibile ma onnipresente nelle menti e nei cuori degli abitanti della città.
Recensione:
“Il Raccoglitore di Anime” è il primo romanzo della trilogia “Deepgate Codex” di Alan Campbell. L’autore, già famoso in ambito videoludico, ha creato un interessante fantasy dall’elegante sapore gotico. Sicuramente è un ottimo romanzo per chi vuole iniziare ad addentrarsi nel new weird in modo leggero: qui il new weird c’è, ma in percentuale nettamente minore rispetto ai due sottogeneri principali (dark fantasy e steampunk fantasy). Insomma, nulla a che vedere con VanderMeer e Miéville! Questo però non è necessariamente un difetto in quanto Campbell si pone come ponte tra il passato e il futuro del fantasy. In modo convincente? Scopriamolo subito! 
Recensione: Raccoglitore AnimeL’ambientazione de “Il Raccoglitore di Anime” è interessante e intrisa di un fascino gotico e decadente. Ma la città di Deepgate è destinata a durare poco. Molti hanno criticato questo aspetto asserendo che in tal modo l’ambientazione sia stata sprecata. Be’, non è così: Deepgate è sospesa su un baratro, quindi è intrinsecamente effimera e momentanea. Ed è proprio questo senso di precarietà che dona un’atmosfera speciale al romanzo, un’ansia derivata dall’essere sospesi su un abisso senza sapere quando e se si sprofonderà. Ma Deepgate è prima di tutto una città viva in cui si intrecciano le storie di vari personaggi. Non a caso l’autore ha scelto di alternare i POV di ben sette personaggi: Dill, Rachel, Devon, Carnival, Mr. Nettle, Sypes e Fogwill. Dill è il personaggio principale, ma è anche il più debole: per la maggior parte della storia ha la personalità di un’ameba. Il suo sentirsi perennemente inadeguato lo rende simpatico al lettore e dà un senso di tenerezza, ma è un effetto che dura solo per pochi capitoli e che alla lunga dà fastidio. Purtroppo Dill rimanere un inetto quasi fino alla fine del romanzo, solo negli ultimi capitoli la sua personalità fa un balzo in avanti. Il motivo di questa trasformazione solo apparentemente improvvisa verrà approfondito nel secondo romanzo della saga. Rachel rappresenta l’inversione del cliché della damigella in pericolo: stavolta lei è il cavaliere e la “damigella” è Dill. Rachel ha una personalità in bilico tra forza e fragilità. Lei è una Spina, ossia un’assassina della Chiesa, ma a differenza delle altre Spine non è stata temprata. Essere temprati vuol dire subire un lavaggio del cervello che toglie ogni briciolo di umanità e trasforma in macchine fredde e senza sentimenti. Rachel vorrebbe essere temprata per non sentire più sensi di colpa nell’uccidere, per non soffrire assieme alle sue vittime, ma suo fratello Mark non glielo permette. Come conseguenza di ciò, le Spine non si fidano molto di Rachel, che non a caso viene scelta per addestrare Dill. Un compito ingrato e di basso profilo che però la porterà ad apprezzare la forza dei sentimenti e delle emozioni.
Devon è l’Avvelenatore, il capo dei chimici di Deepgate. È molto sarcastico, intelligente, ironico e scaltro. Strappa più di un sorriso grazie alle sue capacità dialettiche e umoristiche, ma il suo pensiero è negativo, misantropico e nichilista. Lui odia Deepgate perché gli ha portato via la persona amata. Per lui gli abitanti della città sono troppo attaccati alla morte, vivono solo per morire, quindi devono essere accontentati. Ma perché Deepgate ha affidato a lui la produzione del “Vino d’Angelo”, l’elemento portante della storia? Perché Devon, lo “scienziato pazzo”, è chiaramente l’unico in grado di fabbricarlo. Recensione: Raccoglitore AnimeCarnival è una sorta di angelo-vampiro che ha bisogno di bere sangue per sopravvivere. Durante le Notti dello Sfregio, che avvengono con la luna piena, lei uccide e dissangua vari abitanti di Deepgate. Ciò è molto grave in quanto l’anima risiede nel sangue, e i corpi senz'anima non possono essere donati a Ulcis. Inoltre le anime dei dissanguati sono costrette a vagare nel Labirinto, una sorta di inferno. Ecco perché le Spine cercano in tutti i modi di contrastare Carnival; peccato però che quest’ultima sia fortissima e immortale. Ma non è un personaggio cattivo: la sua personalità è tanto sfaccettata quanto difficilmente penetrabile. Carnival sembra spietata e senza cuore, ma in realtà la rabbia e l’odio sono solo una maschera: lei è costretta a uccidere per sopravvivere, cosa che la fa soffrire molto. Ecco perché si punisce autoinfliggendosi delle ferite che, con gli anni, le hanno coperto tutto il corpo. Solo il segno lasciato da una corda sulla sua gola non è autoinflitto. Si tratta di una vecchia cicatrice, risalente a un passato in cui Carnival si chiamava Rebecca, un passato in cui è stata rifiutata dal suo stesso padre. Chi è suo padre? Lo si scopre verso la fine del romanzo.
Mr. Nettle è un personaggio tenace e ostinato, mosso dal desiderio di vendetta. Sua figlia è stata uccisa e dissanguata e lui vuole scoprire chi è stato e punirlo.
Sypes è il Presbitero, il capo della chiesa di Deepgate. Ma, da quando ha scoperto la verità su Ulcis, ha smesso di credere nella sua stessa religione.
Fogwill è il coadiutore e ha un ruolo secondario nella storia. In generale non colpisce il lettore. 
In sintesi, Alan Campbell ha messo in campo personaggi interessanti e tridimensionali, ma anche qualche personaggio insignificante e anonimo. C’è da dire, però, che è l’intero romanzo a essere altalenante. Ad esempio, lo stile di Campbell lascia perplessi: passaggi mostrati, trasparenti e ben descritti si alternano con passaggi raccontati, opachi e confusi. Ci sono delle parti davvero ben scritte, ma ci sono anche errori da principiante come qualche infodump e qualche passaggio col POV che passa da un personaggio all’altro in modo brusco ed errato. Inoltre Campbell risente molto del suo background videoludico, specialmente nei combattimenti. Questi ultimi sono molto spettacolari, ma anche eccessivi e poco verosimili. In particolare il combattimento in combo durante la risalita dall'abisso è troppo da videogioco, a tal punto da risultare ridicolo.
Recensione: Raccoglitore AnimeAd ogni modo, Campbell scrive in modo semplice e scorrevole, cosa che rende molto piacevole la lettura. Inoltre l’idea di alternare tanti POV è molto azzeccata e riesce a ravvivare la prima parte del romanzo. Infatti quest’ultima è un po’ piatta e povera di avvenimenti davvero interessanti. La seconda parte del romanzo, invece, è ricca di colpi di scena.Per quanto riguarda la coerenza e la verisimiglianza della storia, ci sono solo due problemi da segnalare. Il primo riguarda Ulcis: in quanto dio, dovrebbe essere immortale ed enormemente potente, ma invece nel finale delude e fa una figura molto poco divina. Il secondo problema riguarda l’abisso: la discesa dura molto e rende l’idea di un baratro profondissimo e oscuro, ma la risalita dura pochissimo al confronto, cosa che mina la verosimiglianza dell’ambientazione. Infine, sempre riguardo all'abisso  sono da segnalare gli angeli-zombie che lo abitano: davvero evocativi!
Concludendo, “Il Raccoglitore di Anime” è un libro altalenante, con molti pregi e molti difetti. In generale è un libro che si legge piacevolmente e che merita il titolo di “buon romanzo”, ma nulla di più. In questo caso più che in altri, molto dipende dal gusto personale del lettore: se apprezzate il genere e l’atmosfera, “Il Raccoglitore di Anime” vi piacerà molto, in caso contrario meglio starne alla larga! Recensione: Raccoglitore Anime
L’autore:
Recensione: Raccoglitore Anime
Alan Campbell è nato a Falkirk, in Scozia, e ha studiato all'università di Edimburgo. Dopo aver lavorato come sviluppatore di videogiochi - è stato tra i creatori di uno dei videogame più venduti al mondo, Grand Theft Auto -, ha deciso di dedicarsi alle sue due grandi passioni: la fotografia e la scrittura.La sua trilogia "Deepgate Codex" è composta da "Il Raccoglitore di Anime", "Il Dio delle Nebbie" e "Il Dio delle Anime". È stato pubblicato anche un prequel della saga: "Lye Street".
Campbell sta attualmente lavorando a una nuova saga: "The Gravedigger Chronicles".
(Articolo originariamente pubblicato sul quinto numero della rivista "Fralerighe - Fantastico")

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