Titolo: Il richiamo dell’oscurità
Autore: Emma Holly
Editore: Leggereditore
ISBN: 978-88-6508-095-5
Pagine: 333
Prezzo: 10.00 euro
Voto:
Trama
«Non vi lascerò» disse.
«Sally, ti prego» implorò Ben. «Non ahi sentito quello che ha sentito Estelle nei propri sogni? Quei vampiri hanno cercato di rapirti perché sono convinti che se il professore ti dissanguasse, ti muterebbe in ciò che è lui. Lo farebbe per salvarti la vita. Pensano che tu sia la sua debolezza.»
Sally stava rigida nella morbida poltrona in stile danese. «Mia figlia non crescerà senza un padre, credendo che sua madre è una codarda. In ogni caso vi ho provato che sono in grado di badare a me stessa.»
«Ma davvero?»
«Anche voi siete la sua debolezza» disse Sally acida. «O davvero credete che non vi ami quanto ama me?»
«Tu sei una ragazza.» Ben ignorò il bruciore agli occhi. «E’ più protettivo con te.»
«Tu sei più protettivo. Lui ci ama tutti allo stesso modo.» Si alzò e lo afferrò per le braccia, la presa talmente serrata che doveva essersi accorta che lui stava tremando. «Amo il mio bambino, Ben. Probabilmente più di quanto tu riesca a credere. Ma tutto dentro di me, ogni istinto, mi dice che l’unica cosa da fare è rimanere qui. Papà ha bisogno di tutti noi per essere salvato.»
Recensione
Eccomi qui con l’ennesimo libro sui vampiri. Partiamo subito con i difetti.
Ha bisogno di una bella rilettura da parte dell’editore o di chi glielo ha corretto, in quanto ha moltissimi errori di battitura e formulazione delle frasi, tanto che in alcuni casi ho dovuto riformulare la frase più volte per capire che senso voleva dargli.
La storia si amplifica bene, dando una profondità anche storica , in quanto si svolge durante la Seconda Guerra mondiale, e i protagonisti vengono analizzati per bene, sia dal punto di vista emotivo che dal punto di vista personale, con il loro passato e il loro pensiero. Ammetto che potrebbe essere considerato un libro banale, visto che ormai stanno tutti scrivendo sui vampiri, a volte snaturandoli completamente, ma io lo trovo interessante per il fatto che alcuni di loro posso trasformarsi in un famiglio, in un animale a loro scelta, che diventa parte di loro.
Inutile dire che io amo tantissimo la figura di Edmund. Lo trovo semplice nella sua complessità, in quanto è uno dei personaggi più corposi che abbia mai trovato. Pur essendo un vampiro, ama con tutto se stesso la famiglia che ha “creato”, mentre quando era umano ha ignorato totalmente la sua famiglia. È un comportamento controverso, ma credo che abbia una spiegazione più profonda di quello che l’autrice ha fatto intendere fino ad ora.
Sperando che nei prossimi libri si possa capire meglio il suo pensiero, direi proprio che consiglio questo libri, anche se, come ho detto prima, ha parecchi errori di battitura che andrebbero rivisti.