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[Recensione] Il rifugio

Creato il 24 agosto 2012 da Topolinamarta

Il termometro mi dice che fuori ci sono qualcosa come 35° all’ombra, ma non sarà certo questo a intimorire la vostra topolina, che con il ventilatore sparato nella schiena è orgogliosa di presentarvi la prossima recensione del progetto!

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[Recensione] Il rifugioTitolo: Il rifugio
Autori: Linda Bertasi
Genere: romantico, paranormale
Editore: La Caravella
Collana: Il porto
Pagine: 448
Anno di pubblicazione: 2011
Prezzo di copertina: €16,00
ISBN: 9788895402796
Formato: brossura
Valutazione: [Recensione] Il rifugioGrazie all’autrice per avermi spedito il libro.

RIASSUNTOPossono vite diverse incontrarsi e confondersi al punto da somigliarsi, nella medesima esperienza di sofferenza e di felicità? Dimensioni temporali opposte che tornano a viaggiare sulla stessa frequenza, quasi a beffare una realtà già scontata e rivista. Con l’autentica possibilità di cambiamento e di riscatto. Anna e Mary, nelle confidenze di una soffitta chiusa al mondo, quasi a scambiarsi comparse e impegni in un vissuto ancora da decidere.
Un romanzo al confine tra il sogno e il reale, tra mistero e rivelazione.

[Recensione] Il rifugioL’AUTRICE - Linda Bertasi nasce a Portomaggiore nel 1978. Frequenta l’Istituto Tecnico Statale, a Ferrara, dove si diploma in indirizzo informatico. Sviluppa, da subito, un’innata predilezione per le materie umanistiche.
Partecipa a diversi concorsi letterari, contribuisce sporadicamente alla realizzazione di una rivista telematica. Scrive sotto pseudonimo su un portale dedicato alla letteratura.
Nella primavera 2010 una delle sue poesie viene utilizzata per la realizzazione di uno spettacolo teatrale di un noto coreografo.Ha già pubblicato Destino di un amore, sempre con l’editrice Caravella.

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RECENSIONE

Desidero iniziare questa recensione ringraziando l’autrice per avermi fatto conoscere il suo libro: senza di lei, probabilmente non avrei nemmeno saputo che esistesse, e anche se ne fossi stata a conoscenza dubito che comunque lo avrei comprato. Tutto ciò per il semplice motivo che non sono appassionata di romanzi che trattano di fatti paranormali, e per questo mi capita assai di rado di leggerne uno per mia scelta, proprio perché è un genere che non mi entusiasma più di tanto. Ecco perché ringrazio Linda Bertasi con sincerità: se non fosse stato per lei, non avrei mai conosciuto la bella storia di cui sto per parlarvi… che mi è piaciuta molto, nonostante si discosti dalle mie letture abituali.

[Recensione] Il rifugioTrovo che purtroppo sia difficile fornire un quadro esauriente della trama senza fare spoiler, perciò mi limiterò a riferire l’essenziale.
È noto che il fenomeno della reincarnazione è una delle caratteristiche fondanti di alcune religioni asiatiche, ma pur essendo ambientato a Londra e avendo una protagonista italiana, è appunto attorno alla reincarnazione che ruota tutta la trama de Il rifugio.
Qui conosciamo Anna, una ragazza che potrei definire non proprio fuori dal comune: lei è una classica adolescente che ama leggere e che è alquanto insicura e chiusa in sé stessa e nel suo mondo (per esempio, all’inizio la incontriamo mentre divora il famoso romanzo teen di Stephenie Meyer).
Dato che i suoi genitori sono separati, e la giovane viene chiamata in Inghilterra, nella villa di suo padre e della sua nuova compagna… ed è qui che la sua vita prende una svolta inaspettata: la scoperta di una soffitta che c’è ma non dovrebbe esserci, il ritrovamento di un diario datato 1750 e l’incontro con un ragazzo avvolto nel mistero saranno l’inizio di un’avventura che – almeno per quanto mi riguarda – mi ha tenuta incollata alle pagine.

Probabilmente ho già scritto da qualche parte che quelli che io amo chiamare “libri che parlano di libri”, ovvero romanzi in cui i protagonisti si trovano ad avere a che fare con l’oggetto-libro, spesso e volentieri finiscono nella lista dei miei titoli preferiti, e con Il rifugio è successo un’altra volta. Anna, infatti, scopre che il diario da lei trovato è stato scritto da una ragazza di nome Mary che è vissuta ben 260 anni prima di lei e con cui, come presto scoprirà, ha davvero molte cose in comune.

Uno degli elementi che più ho apprezzato, dunque, è la doppia realtà che l’autrice ha creato nel suo romanzo: da una parte la storia vera e propria – la vita di Anna –, e dall’altra la “storia nella storia” – i passi di diario che Anna si ritrova a leggere.
Se la storia mi è piaciuta molto, soprattutto per via degli intriganti misteri che si vengono a creare e dell’ottima caratterizzazione dei protagonisti, la “storia nella storia” l’ho trovata appassionante come mi è capitato di rado: conoscere Mary, bella e coraggiosa quanto sfortunata, leggendo il suo diario pagina dopo pagina, fino alla terribile conclusione di cui è vittima, è stata un’emozione continua.
E non bisogna dimenticarsi, ancora una volta, dei personaggi, perché a mio parere sono proprio loro forse il pregio principale de Il rifugio: nessuno di essi è scontato o prevedibile; tutti sono dipinti con cura fin nei dettagli e approfonditi fino a diventahre estremamente carismatici. Persino quelli che sembrano gli antagonisti assoluti (tra cui uno o una che avrei voluto uccidere con le mie stesse mani, da tanto era spregevole) finiranno per stupirvi, rivelando un lato del loro carattere che in origine era ben celato.

Trovo che lo stile, inoltre, sia anch’esso ben fatto: la vicenda è riportata con una narrazione liscia e priva di fronzoli, assai scorrevole e per niente pesante. Forse potrebbe non piacere a un lettore abituato a un corredo lessicale molto ambio e raffinato, dato che spesso risente del linguaggio giovanile, ma trovo che ad ogni modo non sia un difetto da imputargli, bensì una semplice scelta narrativa.

[Recensione] Il rifugioParlando di veri e propri difetti, sono felice di poter dire che, per una volta, si tratta più che altro di semplici sviste che non danneggiano affatto lo stile o la trama del romanzo: ho trovato soltanto piccoli errori di impaginazione (ad esempio, nelle virgolette che introducono i dialoghi) o disattenzioni da parte di chi ha corretto le bozze (come le “d” eufoniche). Inoltre, a volte ho notato delle parole in grassetto dove non ce n’era bisogno e altre sviste comunque perdonabili (per esempio, ora si parla di Facebook, ora di “FB”).
Mi pare di aver segnalato, infine, due soli problemi di PoV. Il primo è quasi all’inizio, quando la terza persona narrante coincide con Anna, ma la vediamo traballare per un momento quando la ragazza si rivolge al padre con un:

«E tu sempre più inglese!» lo fissò con i suoi profondi occhi marroni.

… senza che lei, ovviamente, abbia davanti uno specchio per guardarsi.

Poi un altro, più avanti, in cui di punto in bianco il PoV non è più nella testa di Anna, ma salta all’improvviso nella testa di un secondo personaggio… Però ripeto, considerando gli indubbi pregi del romanzo, si tratta assolutamente di difetti di poco conto e che non danneggiano per nulla gli aspetti positivi.

Ve lo consiglio con tutto il cuore, dunque, specialmente se siete ragazze e amate emozionarvi, perché è giusto che un’autrice esordiente che sa scrivere bene e regalare una storia entusiasmante ottenga i riconoscimenti che si merita.

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In sintesi…

[Recensione] Il rifugio [Recensione] Il rifugio

Trama intrigante e appassionante Alcune sviste e difetti di poco conto
che comunque non rovinano il resto.

Personaggi ben caratterizzati, mai
prevedibili o stereotipati.

Molto interessanti i parallelismi e
la “storia dentro la storia”.

Scritto bene, scorrevole e mai
noioso.

Può piacere anche a chi non si
interessa di paranormale.

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Una frase significativa…

Tracciò tre linee distinte, parallele, le une alle altre.
«La prima la chiameremo “passato”, la seconda “presente” e la terza è il nostro “futuro”. Tutte e tre coesistono. Adesso, il 10 Luglio del 2010, io e te siamo qui che parliamo, nella mia stanza d’albergo. Parallelamente, esiste un 10 Luglio del 2000, per esempio, dove tu stai giocando con le tue bambole o sei al mare con mamma e papà e lo stesso vale per il 10 Luglio del 2020. Mi spiego?»

Anna assentì, recalcitrante.
«Queste linee non s’intersecano mai, sono parallele, come gli universi, eppure, grazie al diario, ora ne sono consapevole, si è verificato un contatto. Nello specifico, tra la linea del passato e quella del tuo presente. Grazie al quale, si è venuto a creare il curioso fenomeno nella tua stanza e successivamente nella biblioteca».

Anna digerì le parole, una ad una: un mondo intero le veniva svelato e lei non poteva fare altro che restare a bocca aperta.


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