Premetto che il libro che andrò ora a recensirvi l'ho letto principalmente per la scrittrice e non per la trama in sé, in quanto era troppa la curiosità di vedere cosa fosse capace di tir fuori dal cilindro la Rowling dopo il successo ottenuto con la saga del maghetto più famoso del mondo.
Traduzione: S. Piraccini
Autrice: J. K. Rowling
Editore: Salani editore
Prezzo: 22 €
Titolo: Il Seggio Vacante
Pagine: 553
A chi la visitasse per la prima volta, Pagford apparirebbe come un'idilliaca cittadina inglese. Un gioiello incastonato tra verdi colline, con un'antica abbazia, una piazza lastricata di ciottoli, case eleganti e prati ordinatamente falciati. Ma sotto lo smalto perfetto di questo villaggio di provincia si nascondono ipocrisia, rancori e tradimenti. Tutti a Pagford, dietro le tende ben tirate delle loro case, sembrano aver intrapreso una guerra personale e universale: figli contro genitori, mogli contro mariti, benestanti contro emarginati. La morte di Barry Fairbrother, il consigliere più amato e odiato della città, porta alla luce il vero cuore di Pagford e dei suoi abitanti: la lotta per il suo posto all'interno dell'amministrazione locale è un terremoto che sbriciola le fondamenta, che rimescola divisioni e alleanze. Eppure, dalla crisi totale, dalla distruzione di certezze e valori, ecco emergere una verità spiazzante, ironica, purificatrice: che la vita è imprevedibile e spietata, e affrontarla con coraggio è l'unico modo per non farsi travolgere, oltre che dalle sue tragedie, anche dal ridicolo.
La mia recensione
Possiamo definire Il seggio vacante come un romanzo contemporaneo che vuol avere come scopo primario quello di dare uno spaccato chiaro del mondo in cui viviamo. Gli abitanti di Pagford continuano la loro lotta di classe e lotta per il potere rappresentato dal seggio lasciato libero da Barry Fairbrother. Una delle loro caratteristiche più spiccante è la dualità del personaggio che devono rappresentare e ciò che davvero sono, ma ancora non sanno che tutto verrà a galla con l'aiuto del fantasma di Barry.Ad intrecciarsi non sono solamente le vite degli adulti, ma anche quella degli adolescenti protagonisti della storia e protagonisti altresì della messa in piazza di segreti inconfessabili dei membri del consiglio sotto le mentite spoglie di un novellino hacker che colpisce il sito del consiglio.Per tutta la durata del romanzo i personaggi vengono presentati singolarmente all'interno della storia delineandoli chiaramente in tutte loro sfaccettature con un filo conduttore rappresentato sempre dalla comunità in cui essi si approcciano, intrecciando così le varie trame tra loro; ed qui che si vede chiaramente la mano della scrittrice che sembra voler accompagnare per mano i lettori abituati al suo modo di descriverli anche se questa volta a mancare erano le scope volanti e i cani a tre teste. Anche l'ambientazione in una tipica cittadina inglese non può che farci ricordare le strade in cui il piccolo Harry ha girovagato tra le pagine dei suoi romanzi, ma sono i temi trattati a rendere la narrazione attuale e vicina alla nostra realtà. Temi come l'intolleranza, il suicidio, la cattiveria, il degrado sociale, conflitti umani e naturalmente la morte che lasciano molto da pensare e non rendono il lettore indifferente.Dopo le prime diffidenze, posso dire che almeno per me la Rowling passa indenne questo primo step nel mondo dei romanzi contemporanei, tanto che sono riuscita ad affezionarmi ad alcuni dei protagonisti quasi inaspettatamente.
Il mio voto: