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Recensione: Immagina

Creato il 23 agosto 2011 da Topolinamarta

Eccomi di nuovo con la recensione di un altro libro inviatomi tramite il progetto " Libri in cambio di recensioni": Immagina di Yami.

Recensione: ImmaginaTitolo: Immagina
Autore: Yami
Genere: fantasy, bidimensionale, Giappone
Editore: Sangel
Collana: Cortona
Pagine: 396
Anno di pubblicazione: 2011
ISBN: 9788897040156
Prezzo: € 18,00
Formato: rilegato
Valutazione: Recensione: Immagina

Ringrazio l'autrice per avermelo inviato in formato eBook.

Ho impiegato più del previsto a concludere questo romanzo, un po' per la lunghezza (400 pagine non sono poche per un eBook, almeno secondo i miei standard), un po' perché preferisco comunque dedicarmi a uno dei miei cari "vecchi" libri cartacei piuttosto che a un eBook. Se devo essere sincera, ero partita un po' prevenuta, dubitando che mi sarebbe toccato di leggere un capolavoro... e invece mi sono dovuta ricredere. Cioè, Immagina non sarà un capolavoro, ma l'ho trovato comunque un buon romanzo.

Feo è un ragazzo come tanti altri: nonostante le sue qualità, non riesce a sentirsi inserito nel gruppo dei suoi coetanei, né a realizzare i propri sogni e ideali. La sua vita sembra avere una svolta quando conosce una ragazza speciale, ma la felicità dura poco, perché un giorno viene separato da lei, e Feo finisce per chiudersi in sé stesso... fino a quando una notte non si addormenta, quasi desideroso di non svegliarsi più. Quando si risveglia, però, si ritrova davanti un vecchio, che si presenta come il custode delle chiavi del passaggio tra il mondo della veglia a Immagina, la terra dei sogni. L'uomo gli offre la possibilità di cercare il senso della sua esistenza lì dove ha dimenticato qualcosa di molto importante, ma lo avverte: non sarà un viaggio facile. Le terre di Immagina non sono popolate soltanto da creature fantastiche e luoghi meravigliosi, ma anche dagli Incubi, entità spaventose che perseguitano gli abitanti e i sognatori, seminando ovunque dolore e distruzione. Ma deve decidere velocemente: il passaggio non può rimanere aperto per molto tempo. E Feo accetta.

Di questo parla il primo capitolo del libro. In che genere di mondo si troverà Feo?, viene da domandarsi. In una terra fiabesca come quella di Alice nel Paese delle Meraviglie o in un mondo incantato come Narnia? Oppure in uno in guerra come la Terra di Mezzo all'epoca delle avventure di Frodo?
No, niente di questo: Feo viene catapultato in una terra fantastica dalle atmosfere giapponesi: è una terra da sogno meravigliosa, popolata da strane creature. Ma i sogni non sono l'unica cosa che la caratterizza: ci sono anche gli incubi, gli spaventosi nemici dei sognatori, coloro che vivono a Immagina.
Un'idea che ho trovato ben fatta e originale, devo dire: in Immagina c'è ben poco dei classici fantasy a cui siamo abituati, e la contrapposizione tra sogni e incubi è una trovata che mi è piaciuta davvero molto. Sebbene ci siano alcuni punti in apparenza scontati (storie d'amore a triangolo, persone che scompaiono, altre che non si conoscono...), l'autrice ha avuto la bravura di inserire quasi sempre un colpo di scena imprevisto, un elemento inaspettato che rende più interessante la lettura. Uno scrittore che sa "prendere in giro" i propri lettori, facendo credere loro di introdurre degli elementi apparentemente banali per poi costringerli a rimangiarsi tutto, secondo me, è da ammirare: non sono molti quelli che sanno fare questo.

Parliamo un po' dei personaggi, che, devo dirlo, mi sono piaciuti un sacco.
Chi non si è mai sentito un po' Feo, quando non riusciva a essere accettato tra i coetanei, subiva una delusione d'amore e desiderava addormentarsi e non svegliarsi più? Detto così potrebbe sembrare il classico giovane con un carattere fragile e con problemi di autostima, ma presto ci si accorge che Feo ha qualcosa di più del "semplice ragazzo un po' sfigato": mi è piaciuto che, nonostante sia l'eroe della storia, spesso fosse difficile anche per lui non subire la violenza degli Incubi.
È un personaggio riuscito, secondo me: né troppo buono né troppo cattivo, né troppo "eroe" né troppo "mollaccione". Un buon equilibrio, diciamo. Okay, durante la storia tende a svenire un po' troppo spesso per i miei gusti, e a volte si deprime e comincia a piangersi addosso, ma tutto sommato mi è parso ben realizzato.
Un altro personaggio che ho apprezzato davvero tanto è stato l'esuberante Bello: in apparenza sembra sciocchino, superficiale e anche un po' stupido, forse perché per lui ogni momento è buono per fare una battuta, ma poi si viene a sapere che ama moltissimo leggere e che ogni sera scrive i resoconti delle sue avventure, sperando, un giorno, di poterli trasformare in un libro tutto suo. Ho adorato la pagina dove viene scritto questo: rivela una parte nascosta di Bello, una parte che lo rende molto più profondo di quello che non sembri, gli fornisce uno spessore inedito che me lo ha reso persino più simpatico. Mi piace molto, in pratica, quando un personaggio apparentemente superficiale dimostra di possedere delle qualità che lo rendono migliore:

"Devi sapere che lui tiene un diario e ci scrive qualcosa tutte le sere" spiegò lei [Moo-chan].
"Non è un semplice diario. Come lo dici tu la fai sembrare una cosa da femminucce" protestò quello [Bello] imbronciato. Moo-chan replicò con una linguaccia. La divertivano le smorfie di Bello quando lo punzecchiava.
"Cosa scrivi?" chiese Feo.
"Beh..." fece Bello, imbarazzato dal suo interessamento "Scrivo i resoconti delle missioni che abbiamo svolto. Magari un giorno, mettendoli insieme, potrò scrivere un libro tutto mio" spiegò timidamente, abbassando lo sguardo come chi teme di essere deriso per i propri progetti.
"Sarebbe fantastico" disse Feo. Sorrise ed aveva un'espressione sincera ed incoraggiante.
"Lo pensi davvero?" esclamò Bello emozionato.
"Perché no? Se è quello che desideri, fallo".
Nessuno sembrò più felice di Bello in quel momento.

Gli altri personaggi, naturalmente, non sono da meno, ma è in particolare a questi due che sento di essermi affezionata.

Per quanto riguarda lo stile, però, non mi sono trovata altrettanto entusiasta: in generale l'ho trovato scritto bene, senza gli errori tipici che commettono gli esordienti, ma ci sono diverse sviste che, se fossero passate tra le mani di un editor, sarebbero state eliminate, rendendo così il libro ancora migliore. Purtroppo, questo non è successo, e spiegherò subito come mai dico questo tramite alcuni esempi presi direttamente dal testo.
Il mostrato, nel complesso, è buono, tranne forse nel capitolo iniziale, dove troviamo un resoconto della vita di Feo che mi è sembrato un po' noioso e, tutto sommato, tirato via. Come in questo punto, per esempio:

Si voltò di scatto. Un vecchio, vestito in modo strano e con lunghi capelli bianchi se ne stava ritto davanti a lui [...]

Dire semplicemente "vestito in modo strano" non fa vedere nulla, è raccontato. A volte sembra addirittura che l'autrice stia creando la trasposizione scritta di un fumetto giapponese, che - si sa - è una cosa da evitare. In altri punti, però, le cose vanno meglio:

Il sole picchiava forte, mentre il canto delle cicale faceva da accompagnamento ad un leggero venticello che cospargeva il prato di petali di ciliegio.

Un'immagine del genere rende bene l'atmosfera estiva, per esempio. Un'altra descrizione che ho apprezzato molto è questa:

In quel preciso istante, Feo aveva sentito qualcosa di caldo e pesante gravare sul suo petto come se una goccia di inchiostro, nero e denso come petrolio, gli fosse caduta sul cuore, lasciando una grossa chiazza scura: era di nuovo solo.

... e per fortuna le parti mostrate sono in maggioranza rispetto a quelle raccontate.
Tra gli altri difetti di stile, ho trovato molte "d" eufoniche inutili, un sacco di "??!", che in italiano non esistono, "Hei!" al posto di "Ehi! e imperfezioni di vario genere, come:

- ripetizioni:

Feo annuì e, non appena Fauno li raggiunse, si avviarono tutti insieme su per una stradina un po' isolata, allontanandosi così dall'epicentro della festa. Avrebbe preferito rimanere a guardare ancora un po', ma non appen a arrivarono alla locanda trovò uno spettacolo altrettanto interessante da ammirare.

- troppi avverbi in "-mente", soprattutto di "improvvisamente", come ad esempio in questa schifezza:

Purtroppo però l'effetto durò pochi secondi e non appena cessò, lo spettro accorciò immediatamente le distanze che lo separavano dalla sua preda.

- errori veri e propri, come "sono apposto", ripetuti anche diverse volte:

"E' tutto apposto?" chiese Bello impensierito mentre con l'aiuto di Moo-chan lo aiutava a rialzarsi.

[...]aggiunse Fauno rimettendo apposto la passerella.

"No grazie, sono apposto ".

- espressioni infelici come:

A causa del forte vento, l'acqua era entrata dentro formando una pozza sotto la finestra.

Non sapevo che si potesse "entrare fuori"! ^^

A parte questi errori per lo più veniali, sono rimasta soddisfatta: tre stelline e mezzo assolutamente meritate. Davvero una bella storia, complimenti: fosse come Immagin a la media dei libri fantasy che si trovano sugli scaffali!

PS: ah, dimenticato di menzionare i bellissimi disegni!


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