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Recensione in anteprima: Allegiant di Veronica Roth!

Creato il 15 marzo 2014 da Valentina Seminara @imatimehunter
Non ho nient'altro di carino da dire su questo libro -tutto ciò che mi è riuscito di dire è nella recensione, quindi sarò breve. Allegiant è l'ultimo, impegnativo, assurdo e pazzesco libro di Veronica Roth e della sua trilogia distopica, Divergent. A diavolo, questa donna è una strega. E questo libro è orribilmente unico.
Recensione in anteprima: Allegiant di Veronica Roth!Allegiant
Veronica RothhDeAgostini544 pagineIn uscita 18 Marzo 201414,90€Acquista qui: ebook e cartaceoAllegiant è il finale mozzafiato della trilogia distopica che ha catturato milioni di lettori in tutto il mondo. Un amore travolgente, un’avventura al di fuori degli schemi.
Trama: La realtà che Tris ha sempre conosciuto ormai non esiste più, cancellata nel modo più violento possibile dalla terrificante scoperta che “il sistema per fazioni” era solo il frutto di un esperimento. Circondata solo da orrore e tradimento, la ragazza non si lascia sfuggire l’opportunità di esplorare il mondo esterno, desiderosa di lasciarsi indietro i ricordi dolorosi e di cominciare una nuova vita insieme a Tobias. Ma ciò che trova è ancora più inquietante di quello che ha lasciato. Verità ancora più esplosive marchieranno per sempre le persone che ama e ancora una volta Tris dovrà affrontare la complessità della natura umana e scegliere tra l’amore e il sacrificio.
Bene, ormai lontani dal fatidico 22 ottobre 2013, data d'uscita del libro in madrepatria, sono riuscita a tenermi alla larga dagli spoiler con un incredibile lavoro di corsa a ostacoli bendata. Evitate le pagine facebook, i commenti su twitter e in qualsiasi possibile altro contenitore di anticipazioni non volute, non appena il corriere mi ha consegnato il pacco e ho visto di cosa si trattava, era sull'orlo della commozione. Niente spoiler, capite? Non sapevo assolutamente nulla, e forte di questo mi sono immersa nella storia con ottimismo. Poi mi sono ricordata che libro stavo leggendo.
Ahia.
Ricorderete tutti il caos scoppiato alla fine di Insurgent, quando abbiamo scoperto che questa Chicago city in realtà non era altro che un insieme di individui ingabbiati e divisi in fazioni inconsciamente addestrati per un altro scopo. Abneganti, Candidi, Pacifici, Intrepidi ed Eruditi sono stati il motore propulsore della società, una collaborazione divenuta ostile e incerta negli ultimi anni. Venuti a galla il segreto dei Divergenti e quello di Edith Prior, il sistema delle fazioni è stato surclassato dal governo degli Esclusi, la cui presa sulla città non sembra però essere forte e ben radicata come lo era quella di Jeanine -che adesso, amen, è morta. In questo libro, tutto si apre da una nervosissima Tris chiusa in prigione con Cara e Christina, in attesa di essere processata sotto siero della verità. Non che faccia effetto su di lei... Accusata di tradimento per aver reso pubblico il video che svela la verità a tutti -ditemi voi se non vi viene voglia di prendere a pugni qualcosa per sfogare la tensione!- e rinchiusa da Evelyn, capo degli esclusi e suocera!! madre di Quattro, Tris vuole solo una cosa. Okay, ora che ci penso sono due cose: stare con Tobias e andare oltre il recinto per capire cosa i Divergenti sono chiamati a fare fuori dalla città, per quale motivo Edith Prior e gli altri si sono rinchiusi lì e hanno aspettato. Ma se le vecchie fazioni sono quasi sparite, un nuovo movimento si arma di voci per opporsi a Evelyn, più favorevoli al ritorno alla precedente divisione della città e ad adempire all'eredità di Edith Prior. Si faranno chiamare Alleanti.
La cosa fighissima del libro della parte strutturale è che possiamo leggerlo anche dal punto di vista di Quattro. Eeeeesatto. Perciò chi come me ne è innamorata cotta, si perderà nella sua mente, nella lealtà e nella nobiltà delle sue azioni, dei suoi ideali, nelle sue insicurezze e nella sua umanità. Oh, e nel suo amore per Tris, che da ragazza incerta ma coraggiosa ha visto trasformarsi in un'ammirevole donna-guerriero. Non gli si può dar torto: i personaggi della Roth hanno subito una profonda maturazione -la subiscono ancora, all'interno di questo libro, soprattutto a fronte delle sconvolgenti rivelazioni che devono affrontare. Prendere coscienza della situazione in cui il loro mondo si trova, scoprire che persino il modo in cui hanno vissuto fin'ora è stato tutto frutto di una sorta di esperimento, ha acceso i loro spiriti come micce. Quella che vediamo qui, per esempio, è una Tris diversa: via via più sicura di sé ma non della realtà mutevole che la circondata, l'esatto opposto della Beatrice degli inizi. Un po' troppo, direi. Ero parecchio infuriata per il suo aver mentito a Tobias, nonostante avesse le sue ragioni. Questo suo caratterino ritrovato la fa apparire superba, quasi fosse implicitamente superiore per il suo essere Divergente, e la cosa emerge tantissimo adesso che abbiamo anche il pov di Tobias -più incerto e realista, e forse per questa sua umanità più Divergente di quanto Tris non sia nell'intero contesto. Il modo di fare di Tris, così pratico, spicciolo, si-o-no, mi ha lasciata stralunata all'inizio. La sua risolutezza cozzava con la mia pazienza e a volte, pur comprendendola, sono arrivata a mal sopportarla. Ma è questo il bello, no? Il fatto che ciascuno, a modo suo, sia vero fino in fondo, nei pregi e nei difetti. Finché erano loro contro il sistema delle fazione -un sistema, un territorio, che conoscevano- era facile restare uniti; ma adesso, contro qualcosa di così grande che ha minato ogni loro certezza, devono ricostruire e ricostruirsi da capo.
Gli prendo la mano e faccio scivolare le dita tra le sue.
Lui appoggia la fronte alla mia e io, per semplice abitudine, mi scopro a pensare:
Dio, ti ringrazio per questo. E allora capisco che cosa lo preoccupa tanto: e se il Dio dei miei genitori, se tutto il loro sistema di credenze fosse solo l'invenzione di un gruppo di scienziati per tenerci sotto controllo? E non solo le loro idee su Dio e su qualunque altra cosa ci sia lassù, ma anche su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, e sull'altruismo? Dovranno cambiare tutte queste cose, ora che sappiamo come è stato costruito il nostro mondo?

Non lo so.

Il pensiero mi sconcerta. Per cui lo bacio lentamente, per sentire il calore e la pressione gentile della sua bocca e il suo respiro mentre ci stacchiamo.
 -Tris
Il contenuto etico e morale si fa più spinoso, ponendo agli occhi del lettore, nonché ai personaggi, quesiti che mettono in dubbio i principi sui quali si è sempre basata la loro vita. E' più di una guerra nella società, di scontri armati, di verità e bugie: è la ricerca di un'identità, l'influenza che una definizione, un'etichetta hanno nel definirla. E' quello che si chiedono una volta scoperta la verità -ho bisogno di chiamarmi Divergente, Erudito, Pacifico, Candido, Intrepido o Abnegante per dire chi sono? Le fazioni sono così radicate nei loro modi di fare che vivere improvvisamente senza, scoprire che montatura c'era dietro la loro creazione, ha distrutto le fondamenta delle loro convinzioni. Ciò mostra come intere popolazioni possono essere manipolate usando gli ideali in cui credono. Per loro, e anche per il lettore, di colpo è come entrare in un altro mondo, e allora dobbiamo imparare a conoscerlo da capo.
E contemporaneamente, sembra tutto uno scherzo, un insieme di informazioni eticamente orrende che sconvolgono per la loro portata. Sconvolgono, ma non proprio. Ecco cosa non mi è andato giù: ho apprezzato la complessità del contenuto, ci ho riflettuto parecchio leggendo, e lo stile schematico, lineare, semplice per concetti tanto profondi e necessitanti d'attenzione, mi ha permesso di analizzarli come volevo, in ogni momento, senza perdere fastidiosamente il filo della storia. Ma mi aspettavo rivelazioni più d'impatto, shockanti quanto quella alla fine di Insurgent. E' stato come se, per tamponare questa mancanza, la Roth avesse deciso di usare una mitragliatrice -rumorosissima- al post della bomba atomica. Sorprendentemente, la prima ha fatto molto più male. Inutile negare la morte, perché qualcuno muore. Non mi sogno nemmeno lontanamente di dirvi chi, dico solo che fa male, ed è inaspettato. La Roth non si insinua dentro di te, ti prende alle spalle. Spara cento volte finché non ti accasci per terra. Ed è tutto lineare, semplice, chiaro come una goccia d'acqua. Questo muore. Quella sopravvive. Lui dimentica, lei ricorda. Fine.
E' l'inizio della rivolta degli Alleanti che stavo aspettando sia da quando ho saputo che si era formato il gruppo. Anche se era inevitabile, visto come Evelyn ha scelto di governare, mi sento nauseato. Sembra che le rivolte non finiranno mai... nella città, nella residenza, ovunque. Ci sono solo brevi respiri tra l'una e l'altra, e stupidamente noi chiamiamo qui respiri "pace". -Tobias
E' stata brutale. E va bene, non è che mi aspettassi un e vissero per sempre felici e contenti, ma non questo. Non questa... questa cosa che mi viene scagliata addosso senza darmi il tempo di prendere fiato, senza nemmeno accorgermi che stava arrivando. Se era necessario o meno? La Roth ha fatto in modo che lo fosse. E' stata crudele. Non esiste che un libro finisca così. Non esiste. Eppure ha concordato tutto, così che ogni cosa, ogni morale, combaciasse perfettamente. Posso giudicare male questo libro solo perché sono arrabbiata? Non sono sicura ci siano elementi specifici che non mi siano piaciuti. Non saprei dire nemmeno cosa mi è piaciuto. Sono rimasta confusa per un bel po', non sapevo come organizzare i pensieri. Mi ha spezzato il cuore. E non so se per questo l'ho adorato o meno. Non ero sicura di cosa aspettarmi. Quando arrivo all'ultimo libro di una serie, ci vado incontro a cuore aperto e mente libera. Perciò tutto quello che ho assimilato... non lo so, davvero. C'è così tanto da sopportare in questo libro, e non di rivelazioni, ma di sentimenti e pensieri e ideali e principi morali. E' più che altro la sensazione che leggerlo lascia su di te, la traccia che si imprime affondo nel cuore e nella mente. Ho assorbito tutto come una spugna sentendomi troppo piena anche solo per capire cosa provare! Odio la Roth. La tentazione è quella di punirla per ciò che ha fatto, perché oltre al dolore lo trovo incredibilmente erroneo. Ma il romanzo è armonia. E quando una trilogia finisce così male da essere perfetta, è difficile dare un basso voto.
Una volta pensavo che innamorarsi fosse semplicemente come atterrare in un posto e non aver alcun controllo su quello che ne sarebbe seguito. Forse questo vale per i primi incontri, ma non è più vero per noi, ora. 
Sono innamorata di lui, ma non ci sto assieme solo perché non ho alternative, come se non potessi trovare qualcun altro. Sto con lui perché lo scelgo ogni giorno quando mi sveglio, ogni giorno in cui litighiamo o ci mentiamo o ci deludiamo a vicenda. 
Lo scelgo continuamente, e lui sceglie me. -Tris
Allegiant è un libro di azione, di sacrificio, moraleggiante in modo nuovo e più maturo rispetto ai precedenti libri. Abbiamo assistito ad un percorso di crescita, di scoperta, d'inganni e tradimenti, di paure di superare e, soprattutto, di ricerca della propria identità. Ma adesso, si tratta solo di consolidare tutto e seguire le proprie convinzioni, di sfidare l'ignoto e accettare la realtà dei fatti, o cambiarla. Adesso, essere Divergenti acquisisce un significato più ampio, sconvolgente, sbagliato in qualche modo, e giusto in molti altri. Questione che prima era al centro di tutto e che adesso perde ogni significato, ne acquista dei nuovi. C'è amore, amicizia, il senso della famiglia e dell'unione e del bene e del male. C'è tanto, tanto dolore, ma anche il coraggio di andare avanti, di dire la verità, di combattere per ciò in cui si crede. Non manca nulla -la Roth è malvagità pura! Sebbene la sua scelta finale mi abbia disturbata, ferita, uccisa in un milione di modi e ridotta alle lacrime in maniera imbarazzante, non posso che apprezzarla per la cruda autenticità con cui ha narrato la storia chiusa nella sua mente, il mondo che a forza di parole e sentimenti ha costruito con fatica e sorrisi e chissà quanti altri dolori. E allora okay, facciamo un patto: io ti do queste benedette stelline e tu mi prometti di scrivere ancora, qualsiasi cosa, così io verrò a leggerla.
★ ★ ½
(NB. in realtà sono QUATTRO, ma sono ancora troppo scossa per confermarlo).
Ringrazio ancora la DeAgostini per avermi spedito il libro con vari giorni d'anticipo, l'ho divorato e vissuto al massimo, e lo sento tanto in profondità dentro di me che devo mille grazie e mille ti odio all'autrice. Leggetelo, Divergenti, è un finale degno dei primi due più o meno, non proprio, sai Bliss?, per quel piccolo particolare.

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