London Lane ha sedici anni e ogni volta che si addormenta
COVER ORIGINALE
sa che al risveglio, l’indomani mattina, il suo mondo sarà svanito. Ogni notte, precisamente alle 4:33, perde ogni traccia della memoria della giornata che ha appena trascorso e quando si risveglia è in grado di “rivivere” solo scene che riguardano il suo futuro.Un diario su cui annotare tutti gli avvenimenti della giornata è l’unico mezzo, insieme al sostegno della sua migliore amica e di sua madre, per tenere insieme la sua vita.
COVER U.K.
Quando London conosce Luke, un nuovo studente del suo liceo, qualcosa dentro di lei cambia: inizia a essere tormentata da strani incubi che sembrano perseguitarla anche durante il giorno. Si tratta di tetre previsioni o traumi legati al passato? La strana forma di amnesia che affligge London può essere in qualche modo curata? Perché non riesce a vedere Luke nel suo futuro?Cosa penso:
“Io ricordo il futuro.
Ricordo il futuro e dimentico il passato.
I miei ricordi, brutti, noiosi o belli, riguardano eventi che non sono ancora accaduti”.
E se i nostri unici ricordi fossero legati ad eventi che ancora devono accadere?
E se non appena ci addormentassimo il nostro cervello resetterebbe un’intera giornata, un intero mese, la nostra intera vita?
Le 4,33… questa è l’ora esatta in cui tutti i ricordi che London Lane serba della giornata vengono cancellati, resettati.
Tutto… le sue interazioni, quello che dice, volti, nomi, eventi, ogni cosa. E l’unico appiglio che la tiene ancorata al suo passato sono i suoi appunti, scritti nel suo diario o in pezzetti di carta, affinché ogni nuovo giorno possa ricordarlo.
“Per me, leggere significa ricordare”
Ma London ricorda…
“Ricorda” il suo futuro, quello che ancora deve accadere, ma nel momento esatto in cui il “futuro” avviene se ne dimentica perché ormai quegli eventi fanno parte del suo passato.
Ed è proprio grazie ai suoi ricordi futuri che riesce a riconoscere le persone che la circondano: la madre, la sua migliore amica, i suoi compagni di classe, tutti… tranne lui.
Un bellissimo ragazzo appena trasferitosi nel suo liceo e che sin da subito ha manifestato interesse nei suoi confronti, Luke Henry.
Gli unici ricordi che la terranno legata a Luke sono i suoi appunti, descrizioni su questo bellissimo ragazzo, com’è fatto, quello che le fa provare, ogni cosa.
E nel momento in cui London inizia ad uscire con Luke, ogni giorno per lei sarà sempre una novità, come se fosse sempre un primo appuntamento, pronta a dare sempre il suo primo bacio.
Ma altri eventi entreranno in gioco, eventi strettamente legati all’infanzia di London, quell’infanzia che ha dimenticato.
Questa è stata una delle letture più strane e intriganti che abbia fatto ultimamente.
Ma allo stesso tempo anche la più triste.
Man mano che leggevo mi sono chiesta più e più volte come sarebbe stato vivere come London.
Non avere ricordi, niente che mi legasse al mio passato. Ogni giorno ricominciare da capo e ricordarmi chi sono, chi sono stata e chi sono le persone che mi circondano e che mi amano, solo attraverso dei pezzi di carta scritti da me stessa al fine di imparare a riconoscermi e a ricordare.
In certi momenti è stata una lettura claustrofobica, se mi passate il termine.
In certi momenti avvertivo la necessità di dovermi fermare per poter riprendere respiro.
Ma poi ho continuato a leggere e così ho conosciuto meglio London: la sua tenacia, il suo non disperarsi, il suo modo di adattarsi.
Della sua capacità ne farà il suo punto di forza, capendo come utilizzare il suo dono e convivendo alla meglio con esso:
“Questi appunti servono a ricordarmi tutte le cose belle che ho: dalle persone che fanno parte della mia vita, alla capacità fuori dal comune che, a quanto pare, possiedo io e io soltanto. Perché sì, magari dimenticherò sempre il passato. Ma ciò che devo ricordare prima di tutto è questo:
Posso anche cambiare il futuro.”
Il libro è ben scritto.
Gli eventi sono narrati in maniera tale da tenere il lettore incollato alle pagine e l’autrice è stata talmente brava da rendere London più che reale; attraverso la sua scrittura la Patrick ha reso reali i sentimenti della sua protagonista; ha reso possibile l’immedesimazione: “Il diario di London Lane” MI HA FATTO PROVARE E SENTIRE QUELLO CHE PROVAVA E SENTIVA LONDON.
La sua tristezza, la sua solitudine, il sentirsi impotente di fronte ad eventi che sa come si svolgeranno e non avere la capacità di porvi rimedio e poi ancora la felicità, l’amore e il sentirsi finalmente qualcuno nel momento in cui capisce che in realtà il futuro può essere modificato.
Unico tasto dolente… il finale.
L’ho trovato troppo affrettato, come se l’autrice avesse avuto la necessità di concludere in fretta la storia o come se di punto in bianco le fossero venute meno le idee.
Un finale come questo andrebbe bene se ci si aspettasse un seguito, se si sapesse che fa parte di una saga.
Ma “Il diario di London Lane” è un libro autoconclusivo…
Questo è il motivo delle quattro stelle: un libro ben scritto, originale, che coinvolge appieno il lettore, rovinato da un finale affrettato.
Non prendete questa mia ultima considerazione come se fosse “oro colato”, perché altro non è che questo, una mia considerazione personale.
Dopotutto, per qualcun altro il libro potrebbe essere più che concluso.
Sarebbe davvero un peccato se vi lasciaste scappare “Il diario di London Lane”… nonostante il finale, vale davvero la pena di leggerlo…
… CONSIGLIATO!!!
L'ho letto il... 6 Luglio 2012GIUDIZIO: