Recensione in progress: Alessia Caputo legge Mani calde di Giovanna Zucca (Fazi)

Creato il 19 dicembre 2011 da Viadeiserpenti @viadeiserpenti

«Il dottore cattivo avvicina la sua testa verso di me, mi tocca la fronte e… ha le mani calde.
Uh! Che fortuna, se ha le mani calde non può essere tanto cattivo!
Poi mi alza la pelle sopra l’occhio come quando teniamo gli occhi chiusi e tiriamo la pelle per aprirli e farli storti, lo fa sempre Simone. A me questo dottore non mi pare proprio cattivo… Poi mi scopre e mi tocca le gambe.
Mani calde.
Non ha proprio le mani da cattivo.
Forse anche lui fa finta come il direttore e quando non lo vedono gli fa l’occhiolino a Pino. Poi mi prende un piede e tira il dito grande, poi lo fa con l’altro piede, poi mi passa una cosa sotto le piante dei piedi, prima una poi l’altra. Io soffro il solletico e sono terrorizzato, perché, se mi scappa da ridere, poi si accorge che non sono per niente morto.
Ma forse con questa cosa che ho in gola la risata non esce fuori, sta dentro.
Poi mi piega le ginocchia. Poi mi appoggia di nuovo le gambe nel letto e mi copre.
Mi mette dentro anche il braccio con i tubicini che resta sempre fuori e mi copre tutto per bene, come fa la mamma quando mi mette a letto, che anche se ho caldo mi copre lo stesso.
Poi si siede su una sedia che forse sta vicino al letto.
Sospira.
Poi non seno niente per un po’.
Le voci degli altri non le sento più.
Poi infila una mano sotto il letto e cerca la mia mano, quella senza tubicini.
Io gliela stringo perché tanto ho capito che è tutta una finta che è cattivo.»


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