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Recensione: "In viaggio con Jane Austen" di Laurie V. Rigler

Creato il 31 luglio 2011 da Lauragiussani
Titolo: In viaggio con Jane AustenAutore: Laurie V. RiglerEditore: Sperling & KupferData uscita: 19 aprile 2011Pagine: 320Prezzo: 17,90 euro
Inghilterra, 1813. Jane Mansfield odia le rigide convenzioni che la sua vita da nobildonna le impone e sogna spesso di fuggire il più lontano possibile da tutto e da tutti. Ma risvegliarsi nella Los Angeles del XXI secolo, dopo una rovinosa caduta da cavallo, non era esattamente nei suoi progetti! All’improvviso, Jane si trova catapultata nel corpo di Courtney, a mettere ordine in un’esistenza a dir poco incasinata, senza avere la minima idea di come ci si comporta al giorno d’oggi. Riuscirà una timida signorina della Reggenza, inguaribile romantica e fervida lettrice di Jane Austen, a sopravvivere in un mondo in cui le regole sociali sono completamente stravolte?

RECENSIONE: Graziosa storia dalle tinte rosa che mescola sentimenti e divertimento nelle vicende di una signorina della Reggenza che si risveglia una mattina nella Los Angeles del nuovo millennio...(Attenzione: Spoiler!)

Premetto che questo romanzo vuole essere una sorta di sequel de “Shopping con Jane Austen”, libro che non ho ancora letto. Pur essendo legati i due romanzi sono comunque distinti e credo di poter dire che possono essere letti senza alcun ordine fisso. La trama fondamentalmente ruota attorno alla figura di Miss Jane Mansfield – graziosa trentenne degli inizi del’800 – che una mattina come tante non si risveglia più nella sua solita stanza da letto, all’interno della tenuta che il padre possiede nel Somerset.Ad aspettarla c’è infatti un risveglio ben più allarmante (in tutti i sensi, visto che a destarla dal sonno è proprio il suono acuto di una sveglia digitale). Ed è così che Jane si ritrova in una stanza sconosciuta, piena di oggetti mai visti prima. E’ stata catapultata nel 2009, a Los Angeles (a suo avviso un paese che si trova da qualche parte, in quelle terre selvagge che sono Le Americhe).
Jane scopre ben presto di non essere sola in casa: alla porta della sua camera fa ben presto capolino la testa di un giovane, un certo Wes, che sembra conoscerla ma che lei non ricorda di aver mai visto. L’uomo insiste nel chiamarla Courtney e parla con un accento un poco strano (americano?) mentre le chiede se si sente bene, vista la botta in testa presa il giorno prima in piscina, che l’ha portata dritta all’ospedale con una commozione cerebrale. Basita, Jane comprende di essere finita non solo in un’epoca futura, ma di aver anche sostituito una persona già esistente: quella nel riflesso è infatti l’aspetto di Courtney Stone, trentaduenne che versa in una sorta di crisi sentimentale. La giovane donna ha infatti da poco mandato a monte il proprio matrimonio dopo aver scoperto che il promesso sposo, Frank, invece di essere a una riunione di lavoro era in realtà ad intrattenere la tizia a cui avevano commissionato la torta nuziale. Tra i complici di questo tradimento sembra esserci anche Wes, amico di Frank e di Courtney che – dal punto di vista della ragazza – avrebbe retto il gioco all’amico, confermando la sua partecipazione alla fantomatica riunione di lavoro.La prima parte del romanzo è – come ben si può immaginare – quella più divertente, che vede Jane stupirsi praticamente di qualsiasi oggetto le capiti davanti, dal sapone liquido alla televisione, dal frigorifero all’acqua calda corrente. Un inizio anche realistico, che procede per gradi, mentre lei si ostina a dichiarare la sua vera identità e gli amici (oltre a Wes nei paraggi ci sono anche due grandi amiche di Courtney, Anna e Paula) si convincono che quell’atteggiamento delirante e la momentanea perdita di memoria sia frutto del colpo alla testa preso in piscina. Una passione comune lega Jane e Courtney, al di là dei secoli che in realtà le separano: l’amore incondizionato per la letteratura che porta la firma di Jane Austen. Libri che leggono e rileggono, manuali di vita di cui sanno a memoria ogni battuta. Dato che ho apprezzato anche io quei romanzi, devo dire che è stato piacevole vedere spuntare – qua e là – titoli come Ragione e Sentimento, Orgoglio e Pregiudizio, Emma, etc. Anche i riferimenti e le citazioni ai famosi romanzi non mancano di certo. Sia inteso, questo è tutto ciò che troverete di Jane Austen nel libro in questione: solo riferimenti, elementi decorativi che l’autrice ha utilizzato per impreziosire ed arricchire la storia. Laurie Viera Rigler non è Jane Austen, e il suo romanzo nulla ha a che vedere con i grandi capolavori della famosa scrittrice inglese.La parte centrale della storia rallenta un po’. Ci si dilunga, ci si perde per strada spesso senza motivo alcuno. Non c’è più lo stupore di Jane a mantenere viva l’attenzione del lettore e la comparsa di Frank, che forse dovrebbe suscitare un grande interesse, scivola via al pari di una scenetta tranquillamente archiviabile. La storia si riprende però nel finale: Jane tornerà o no nella sua epoca? Se ritorna, cosa troverà di cambiato? E se invece rimane, quale futuro l’aspetta? Queste le domande che affollano il lettore a poche decine di pagine dalla conclusione del libro. Pagine che rispondono esaurientemente a questi quesiti, proponendo una soluzione che non può convergere verso l’immancabile – ma che non stona mai – lieto fine.Nota importante, il costo del romanzo. Quasi diciotto euro, che non sono per niente pochi per una lettura che non va al di là del "piacevole". Visto che - come molti altri libri altrettanto apprezzabili, per carità - non si tratta sicuramente di chissà che capolavoro, consiglio ai più titubanti di aspettare la versione tascabile (quella di "Shopping con Jane Austen" è uscita poco tempo fa, quindi suppongo sia prevista anche per questo secondo romanzo) Un romanzo che si guadagna ampiamente le tre stelline e che consiglio a tutti coloro che desiderano una frizzante e divertente storia dagli inevitabili riflessi rosa.

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