Recensione: INCARCERON

Creato il 14 novembre 2012 da Sarabooklover
Ecco la mia recensione al libro "Incarceron" di Catherine Fisher.


Titolo: Incarceron
Serie: Incarceron, vol.1Autrice: Catherine Fisher
Traduzione: Simona Pisauri
Editore: FaziPagine: 374Data di Pubblicazione: 31 Ottobre 2012Prezzo: 14,90
Sinossi:  Incarceron è una prigione avveniristica e invisibile, dove i discendenti dei prigionieri originari vivono in un mondo oscuro scosso da rivalità e violenze. È un incrocio di inquietanti tecnologie, un edificio vivente, un Grande Fratello vendicativo e sempre in guardia, corredato di camere di tortura, sotterranei e passaggi segreti.
In questo luogo un giovane prigioniero, Finn, ha delle visioni della sua vita precedente e non riesce a convincersi di essere nato e cresciuto lì.
Nel mondo esterno Claudia, figlia del direttore di Incarceron, è intrappolata in un altro tipo di prigione – un universo tecnologico ma costruito con meticolosa cura affinché appaia come un’epoca antica – dove l'attende un matrimonio combinato con un ricco playboy che lei odia.
Arriverà un momento in cui Claudia e Finn, contemporaneamente, troveranno un oggetto, una chiave di cristallo, attraverso la quale potranno parlarsi. E allora sarà solo questione di tempo prima che i due mondi, finora separati dagli spessi muri di Incarceron, entrino in contatto…

La mia opinione: "Incarceron" è senza dubbio il romanzo più criptico e poliedrico che mi sia capitato in lettura quest'anno. Il primo capitolo mi ha lasciata basita, senza aver assolutamente capito cosa avessi letto. L'ho riletto tre volte prima di rassegnarmi al fatto che non era colpa della mia scarsa concentrazione, ma era proprio la storia ad iniziare particolarmente "incasinata", in maniera brusca. Senza introduzione ci troviamo catapultati in un mondo diversissimo da quello che conosciamo, ed è molto difficile riuscire ad immaginarlo senza basi, sia per quanto riguarda le descrizioni ambientali, sia per quanto riguarda i personaggi, le strane dinamiche che intercorrono tra loro. Fortunatamente già dal secondo capitolo la storia comincia a farsi più chiara, non del tutto, ma piano piano (capitolo dopo capitolo) si riesce a rimanerne coinvolti e affascinati. La carta vincente di questo romanzo è sicuramente la sua originalità, leggendolo non si incontra mai nulla che possa ricordare qualche altra storia, e anche il genere a cui appartiene è particolarissimo, un mix ben riuscito di generi diversi, tra cui una forte componente sci-fi amalgamata al fantasy, contestualizzato in un regime che abbraccia una peculiare forma di distopia. "Incarceron" è un libro che tiene incollati alle pagine per la curiosità di capire la storia e anche grazie al suo ritmo narrativo molto avvincente, che alterna il punto di vista in terza persona di due realtà parallele che sembrano non avere punti di contatto. I dubbi accompagnano la lettura fino al finale, che finalmente fornisce le risposte tanto agognate, rimanendo comunque aperto ad un seguito. Di contro ai molti pregi ho percepito la difficoltà ad entrare in empatia con i personaggi, i quali hanno una caratterizzazione poco soddisfacente, difetto che mi ha permesso di appassionarmi alla storia vivendola dall'esterno, senza una reale immedesimazione. Per il resto invece ne sono rimasta entusiasta e rimango nell'attesa del sequel (che dovrebbe essere solo uno) con la speranza di un miglioramento per quanto riguarda lo sviluppo dei personaggi, in particolare dei due protagonisti principali.
E ora, per dare una migliore panoramica, passiamo a esaminare bene le varie parti che compongono il libro:
Cover: La cover italiana si riprende dall'originale, reinventandone completamente la grafica. Nella cover italiana i colori sono più caldi, in netto contrasto con i colori freddi dell'edizione più famosa che io preferivo, ma a parte questo, non mi è piaciuto come è stata disegnata la chiave. Dovete sapere che la chiave è un oggetto importantissimo per gli sviluppi della storia e viene descritto innumerevoli volte. La chiave descritta riporta l'immagine di un'aquila, che rappresenta lo stemma reale. Mentre in tutte le versioni originali la chiave disegnata tiene in considerazione questo importante particolare, la versione italiana non ne ha tenuto conto, e infatti nella cover italiana la chiave non riporta l'immagine di nessuna aquila, e ne sono rimasta delusa perché per me i particolari dei libri sono importanti e mi piacerebbe che venissero ritratti in copertina in maniera fedele alle descrizioni nel libro.Queste sono le due cover originali:


La prima cover è quella che mi piace, la seconda è troppo semplice, ma come potrete notare in entrambe le cover la chiave, seppur disegnata in maniera diversa, reca l'immagine di un'aquila. Secondo me quel particolare era troppo TROPPO importante!
Stile di scrittura: Lo stile di scrittura è scorrevole, dal ritmo incalzante, non annoia. Vi sono alcuni passaggi che avrebbero potuti essere descritti meglio, in quanto trattandosi di un romanzo dall'ambientazione del tutto fantastica non è sempre facile immaginare in maniera ottimale le scene e i luoghi. Il punto debole dell'autrice secondo me sono proprio le descrizioni.
Idee alla base della storia: La storia ha una spiccata originalità, nulla è riconducibile ad altri romanzi, a partire dal genere di appartenenza, all'ambientazione, alle dinamiche sociali, alle relazioni tra personaggi, ai successivi sviluppi. Insomma, chiunque voglia una lettura davvero diversa ed originale con "Incarceron" può proprio andare sul sicuro.
Caratterizzazione dei personaggi: I personaggi hanno una caratterizzazione sufficiente ma che non soddisfa in pieno. Soprattutto per quanto riguarda i due protagonisti, che rimangono abbastanza indifferenti al lettore, non di facile empatia. Paradossalmente ho sentito più interesse nei confronti di alcuni personaggi secondari, come ad esempio Attia, o anche il Sapiente Jared.
Editing e traduzione a cura della casa editrice: Ci sono alcuni erroretti sparsi qua e là, credo una manciata in tutto, ma non compromettono la piacevolezza della lettura.
voto:
Acquisto consigliato? Sì! Se siete stufi dei soliti YA e volete un romanzo davvero davvero strano, dove niente è riconducibile ad altri libri, questo potrebbe fare al caso vostro. Dovete prepararvi ad entrare in un modo dove niente è ordinario, dove il fantastico si mischia alla fantascienza e alla distopia creando un esperimento letterario singolare e unico. Consigliato certamente ai lettori YA, ma non essendoci i soliti cliché tipici, come infatuazioni adolescenziali e triangoli amorosi, consiglio la lettura anche a lettori più esigenti ed adulti.

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