Autrice: Mary Jo Putney
Titolo originale: The Rake (riedizione aggiornata del regency classico The Rake and the Reformer)
Genere: Storico
Ambientazione: Inghilterra, epoca Regency Pubblic. originale: ed. Topaz, 1998, pp.352 Pubblicato in Italia: Mondadori, collana Emozioni,agosto 2011 Parte di una serie: No. Ma il protagonista era presente in un romanzo precedente dell'autrice Livello sensualità: MEDIO
LA STORIA
Sembrava scritto che il dissoluto Reginald Davenport, diseredato e disonorato, dovesse fare una brutta fine. Invece la vita gli regala l’occasione per redimersi insediandosi a Strickland, la tenuta avita che gli era stata sottratta quando era bambino. Ma si ritrova assolutamente impreparato allo scioccante incontro con l’amministratore della proprietà: non un uomo, come tutto faceva pensare, bensì la bellissima Alys Weston, in fuga da un mondo avvelenato dai tradimenti. Le brutte esperienze del passato li avvicinano e Reginald e Alys sembrano fatti l’uno per l’altra, eppure il futuro si presenta come un’erta montagna da scalare. Soltanto l’amore che li sorregge potrà salvarli dal baratro… se sapranno crederci fino in fondo.
RECENSIONE DI FRANCY (dall'originale)Giudizio: BELLISSIMO!
L' uscita italiana, questo mese, nella rediviva collana Emozioni di Mondadori di Incontrarsi e poi... (ma preferisco il titolo originale: The Rake, il libertino) mi ha dato l’occasione per riprendere in mano questo che è uno dei miei romanzi storici preferiti e vedere se, ancora una volta, era capace di entusiasmarmi e commuovermi. Dopo averlo riletto ( non so per quale ennesima volta, è stato uno dei miei primi romance in lingua originale acquistati su Internet) vi posso garantire che l’entusiasmo e la commozione ci sono ancora tutti. Non è un romanzo perfetto, certe situazioni sono poco plausibili per l'epoca storica in cui è ambientato e che certi snodi narrativi potevano essere sviluppati meglio, o in modo meno sbrigativo ma, a differenza di altre, questa è una storia capace di suscitare profonde emozioni . Non penso si possa chiedere di più a un libro. Mi chiedo come mai alla Mondadori si siano decisi a tradurlo solo ora, dopo tanti anni dalla sua uscita. E perchè mai gli abbiano affibbiato una cover così sottotono.
cover originale
Voi , però, non lasciatevi ingannare dalla sua copertina scialba e da questo titolo italiano così poco ispirato, e preparatevi invece a farvi coinvolgere da una bellissima storia d’amore , con due splendidi protagonisti e un cast di vivaci personaggi secondari ( compresi un gattone prepotente ed imprevedibile e un dolcissimo cane da caccia 'senza coraggio' e senza nome) che vi faranno rimpiangere di essere arrivate alla parola fine. Perchè questa è una storia che non dimenticherete!
Così come non vi dimenticherete di lui, il RAKE, Reginald ‘Reggie’ Davenport , un perfetto eroe romantico, che però all’inizio della storia di eroico ha ben poco. Reggie è infatti un uomo vicino alla quarantina, che anni di vita dissipata hanno segnato nel corpo e nello spirito, senza veri affetti o scopi , unicamente dedito all'alcool, al gioco d’azzardo, alle amicizie di circostanza e agli amori mercenari. Ma a questo punto della sua vita, proprio quando crede di aver toccato il fondo e di non avere niente e nessuno per cui valga la pena risalire, ‘la disperazione dei Davenport’, riceve un regalo inaspettato. Suo cugino, il conte di Wargrave, entrato legittimamente in possesso dell’eredità e del nome che per lungo tempo Reggie aveva creduto sarebbero stati suoi , per cercare di risvegliare in lui un latitante senso del dovere, decide di dargli ‘uno scopo’ , una responsabilità di cui farsi carico e gli regala la fiorente tenuta di Strickland.
Reggie non è un gentiluomo di campagna, non sa che farsene di quel regalo, ma conosce Strickland , perché lì ha passato da piccolo gli anni più belli , prima che la tragedia si abbattesse sulla sua famiglia. Sulle prime non vorrebbe accettare la carità del cugino, ma dopo un ennesimo episodio di amnesia post sbronza, in cui si ritrova pesto e dolorante a letto senza avere la minima idea di quello che gli è successo, capisce che quel tipo di vita lo sta uccidendo, che deve allontanarsi da Londra. Strickland, a quel punto, sembra essere davvero l’ultima spiaggia e decide di partire.
Arrivato alla sua nuova residenza, scopre che il valente amministratore che negli ultimi anni ha svolto in maniera esemplare il suo compito , arricchendo la tenuta ed introducendo innovative tecniche di coltura, in realtà è una donna, Alys Weston, che tutti a Strickland chiamano Lady. Alys colpisce Reggie al loro primo incontro e non solo perché è vestita in abiti maschili che mettono in risalto le sue lunghe gambe e il dolce fondoschiena. Lo colpisce perché è inconsueta. Nubile, sulla trentina, più alta della media, dagli strani occhi diseguali, con un carattere deciso, il portamento regale e indubbie capacità manageriali. Lei, che lo conosce di fama perché non è raro che le sue imprese vengano riportate sui giornali, si aspetta che lui la licenzi su due piedi. Invece Reggie la sorprende, concedendole di mantenere il suo posto, sempre che lei sia disposta a non essere più ‘la padrona’ di Strickalnd ma di dipendere da lui per ogni decisione finale. Questo a Alys non piace, ha paura di avere a che fare con un nobile arrivato lì per noia, a cui niente importa del benessere della tenuta e delle persone che ci vivono. Ma si sbaglia. Reggie tiene a Strickland (quella casa gli riporta alla mente tanti ricordi) e ha intenzione di portare avanti il buon lavoro di Alys.
La stretta collaborazione tra Alys e il nuovo padrone di Strickland si trasforma a poco a poco in un’inconsueta amicizia. Alys scopre che Reggie quando non beve sa essere affascinante, sincero, autoironico e divertente. E Reggie capisce che c'è un'intrigante passionalità dietro all'atteggiamento autoritario e senza fronzoli di lei. Il lento sviluppo di questo rapporto, al limite delle regole sociali, è la cosa più bella del romanzo. Non è così comune trovare, in questo genere di storie, personaggi che si avvicinano l'uno all'altra perché curiosi della personalità e della mente dell’altro( e non solo del suo corpo), perchè attratti dalla sua ironia e dal puro piacere di stare insieme come amici. Reggie e Alys arrivano ad apprezzarsi spiritualmente ancora prima che fisicamente, riconoscendo l'una nell'altro un'incredibile affinità . Entrambi, infatti, per diverse ragioni, sono frenati a lasciarsi andare ad un coinvolgimento fisico , ma questo non toglie che la tensione erotica fra loro sia fin dall'inizio prepotentemente presente in ogni loro sguardo, in ogni loro gesto, in ogni loro accesa discussione.
L’amicizia con Alys e lo scoperto piacere di prendersi cura della tenuta ,aiutano Reggie a trovare in sè la determinazione per intravedere un futuro completamente diverso dal passato, e gli fanno provare un senso di appartenenza mai conosciuto prima. In breve tempo Strickland e la sua gente diventano per lui un’oasi di pace dove vorrebbe rimanere per sempre.
Nonostate il suo soprannome - ‘la disperazione dei Davenport’ - sembri non essergli stato affibbiato a caso (in un romanzo precendente aveva cercato di abusare dell’eroina di turno), Reggie non è un wicked hero senza scrupoli e dall’anima nera. E’ un eroe dalla 'negatività' molto più sfumata; amorale ma con barlumi di autocoscienza e onore, e dotato di un’autoironia non comune in questo tipo di personaggi. Ho molto apprezzato come la Putney tratta l'alcolismo di Reggie nel romanzo. Non lo fa diventare sobrio dall’oggi al domani. Lui è un alcolizzato quasi all'ultimo stadio che solo smettendo del tutto di bere può riuscire a guarire e a salvarsi la vita. Ma smettere per lui è quasi impossibile e il percorso verso la guarigione è lungo e faticoso, irto di ricadute che metteranno a rischio anche il suo rapporto con Alys. La vulnerabilità celata dietro un atteggiamento cinico, questo suo essere sempre in bilico fra salvezza e disperazione, rendono Reggie Davenport davvero irresistibile nella sua umanità.
E ancora di più lo appreziamo quando lo vediamo darsi da fare per aiutare Alys a riappropriarsi di una vita che lei credeva perduta. Questa sua decisione, lui lo sa, rischia di fargliela perdere per sempre, ma lui preferisce che Alys si ricongiunga alla sua famiglia (abbandonata molti anni prima per una ragione francamente piuttosto futile), che riacquisti il suo posto in società e possa incontrare un pretendente alla sua altezza, piuttosto di stare accanto a un uomo che probabilmente non riuscirà mai a sconfiggere la sua ‘malattia’ e che per questo è destinato a non vivere a lungo.
E così, con questo suo atto finale d’amore estremo, Reginald Davenport riscatta il suo passato e diventa un eroe romantico all’ennesima potenza. Come la 'Bestia' della celebre favola, Reggie decide di lasciare andare la donna che ama perchè pensa che lei possa essere più felice lontano da lui. Ma, come nella favola , Alys, tornata alla sua vita, una vita ricca e scintillante (perchè alla fine si scopre che lei Lady lo è veramente), sentirà dentro di lei l’infelicità e il grido straziato della 'sua Bestia', e non potrà fare a meno di tornare da lui, perché è con lui e solo con lui che ormai è la sua casa . A Strickland.
Il ritorno di Alys, la certezza del suo amore, darà a Reggie la forza necessaria per voltare pagina, restare sobrio e riprendersi il futuro. E... come in ogni bella favola che si rispetti ... vissero tutti felici e contenti.
IL MIO INCONTRO CON MARY JO PUTNEY
Lo scorso autunno, durante il meeting Romantic Rome (vedi qui) ho avuto il piacere di incontare di persona Mary Jo Putney e naturalmente non mi sono fatta scappare l'occasione di portare con me la mia copia di THE RAKE per farglielo firmare. Lei è rimasta davvero piacevolmente colpita dal fatto che le facessi firmare proprio questo romanzo e nella sua dedica (vedi sotto) mi ha scritto: TO FRANCESCA-- THANK YOU FOR HAVING THIS BOOK/ GRAZIE DI AVERE QUESTO LIBRO!
Mary Jo Putney è legatissima a THE RAKE e questo suo amore traspare chiaramente nella prefazione che scrisse in occasione dell'uscita della nuova edizione (riveduta e ampliata) del libro , nel 1998( vedi pagina qui su a sinistra, di fianco alla sua dedica).
ECCO LA TRADUZIONE della sua Prefazione:
Mary Jo Putney
Di tutti i romanzi che ho scritto questo è quello più caro al mio cuore. Reggie Davenport iniziò come un personaggio secondario nel mio primo Regency ' THE DIABOLICAL BARON'. In quel libro era francamente uno stupido idiota, maleducato ed egoista, squasi sempre ubriaco. Ma alla fine del libro, mi sorprese mostrando di sè intriganti barlumi di umorismo e onore. Iniziai a domadarmi chi fosse Reggie e quale fosse la causa di quel suo comportamento.Cover della prima edizione
Il risultato fu THE RAKE AND THE REFORMER, un Signet Super Regency scritto come risultato del più improvviso scoppio di creatività che io abbi amai avuto. Naturalmente mi fece piacere quando il libro diventò subito un classico e vinse diversi premi, incluso il RITA dei Romance Writers of America. Ma ciò che più contava erano le lettere delle lettrici che mi dicevano quanto
questo libro le avesse profondamente commosse.
Oggi sono felice che la nuova edizione di questa storia sia finalmente disponibile per le lettrici di romance storico. Il titolo è cambiato in THE RAKE e ho fatto un po' di migliorie, ma l'essenza della storia è rimasta esattemente la stessa: raccomta di REGGIE DEVENPORT, un uomo autodistruttivo, dotato di arguzia, umorismo e dolorosa onestà, che si trova a fare un ultimo disperato tentatativo di cambiare la sua vita. E racconta anche di ALYS WESTON, una donna forte ed indipendente, molto più capace di dare amore che di riceverlo. Insieme essi scopriranno l'allegria e la guarigione, e un amore appassionato che li trasformerà per sempre.
Non pretendo di essere oggettiva riguardo a THE RAKE. Spero solo che REGGIE e ALYS vi tocchino il cuore come hanno toccato il mio.
Sinceramente, MARY JO PUTNEY
AVETE LETTO QUESTO ROMANZO? COSA NE PENSATE? AVETE LETTO ALTRI ROMANZI DI QUESTA AUTRICE? VI PIACCIONO LE SCELTE EDITORIALI DELLA 'RINATA' COLLANA EMOZIONI?